Torna ArteFiera, a Bologna un week end per vivere l’arte
La più longeva kermesse italiana per la prima volta a maggio
E’ “ripresa” la parola d’ordine della 45/a edizione di Arte Fiera, la più longeva kermesse d’arte italiana, che da domani e fino al 15 maggio riapre le porte alla città, torna a riallacciare il suo legame con Bologna e ad incontrare nuovamente di persona i visitatori e tutti gli amanti dell’arte.
Dopo un anno di chiusura e l’ennesimo rinvio lo scorso gennaio perché la pandemia non dava tregua, questa edizione ‘primaverile’ di Arte Fiera (che potrebbe anche essere riconfermata il prossimo anno) ha dovuto ancora fare i conti con il Covid, che ha dimezzato la squadra di allestitori, tanto che l’organizzazione ha riconosciuto alle gallerie uno sconto per i disagi.
Ora però è tutto pronto nei padiglioni della Fiera di Bologna, che accoglieranno le 142 gallerie selezionate, italiane e straniere, sotto lo sguardo attento ed entusiasta di Simone Menegoi, direttore artistico della manifestazione.
“Ci rivediamo dopo quasi due anni e mezzo – ha detto Menegoi – e sono cambiate tante cose, finalmente riprendiamo a guardare le opere dal vero e non sullo schermo di un computer.
Eravamo rimasti ad un percorso di crescita e rinnovamento di una fiera che non vuole rinnegare la sua identità ‘nazional popolare’, ma sa di doverla declinare al presente e di doverla confrontare con un format fieristico ormai globalizzato.
Molti mi hanno domandato quali sono le novità di quest’anno, sono tantissime in termini di contenuti, ma format e struttura sono rimasti gli stessi”.
L’ossatura della fiera si consolida nell’edizione a venire, con tre sezioni curate e su invito che affiancano la Main Section per approfondire altrettanti ambiti importanti per l’identità della fiera: l’arte moderna e del dopoguerra storicizzato (Focus), la pittura del nuovo millennio (Pittura XXI), la fotografia e il video (Fotografia e immagini in movimento).
Quanto agli obiettivi di fondo, Arte Fiera rimane fedele alla propria vocazione: essere la manifestazione di riferimento per le gallerie italiane e per l’arte italiana del XX e XXI secolo. Come nel 2020, la fiera avrà luogo nei padiglioni 15 e 18, dedicati rispettivamente al contemporaneo e all’arte del XX secolo, ma con un nuovo percorso di accesso che permetterà di scegliere liberamente quale padiglione visitare per primo.
L’offerta del public program spazia tra i generi espressivi e offre al grande pubblico un significativo spaccato dello stato dell’arte del nostro Paese.
A partire del primo mandato di Menegoi, nel 2019, Arte Fiera commissiona a un artista italiano un’opera inedita ambiziosa, o comunque di dimensioni notevoli, da presentare al pubblico: in questa edizione tocca a Liliana Moro, che dalla fine degli anni ’80 si contraddistingue per originalità e assenza di classificazioni, in una sfida costante con lo spettatore, posto a confronto con l’opera senza pregiudizi.
Moro ha scelto un materiale inconsueto, ma a cui ricorre regolarmente: il suono. Una grande scultura sonora – intitolata ‘Rumore Bianco’ – nel percorso che collega tramite tre tapis roulant l’ingresso Nord ai padiglioni, di cui i visitatori potranno fare esperienza.
“Arte Fiera per noi non è una fonte di business – ha spiegato Antonio Bruzzone, direttore generale di BolognaFiere – ma un appuntamento per la città, per incontrare gli amanti della cultura e dell’arte contemporanea. Noi facciamo una tessitura tra il quartiere fieristico e la città.
Per noi Arte Fiera è anche tutto quello che accade a Bologna, con Art City”, ovvero i 220 eventi che affiancheranno la manifestazione fieristica fino a domenica.
ANSA