Svezia e Finlandia nella Nato. Biden annuncia più forze Usa in Europa, anche in Italia
Stoltenberg, Russia pone minaccia alla sicurezza
“I leader oggi prenderanno anche la storica decisione di invitare Finlandia e Svezia a diventare membri della Nato, sulla base dell’accordo raggiunto ieri tra Finlandia, Svezia e Turchia: si tratta di un accordo positivo per la Finlandia, la Svezia, la Turchia e per tutti noi”.
Lo ha detto il segretario della Nato Jens Stoltenberg arrivando al summit organizzato nella periferia di Madrid.
Stoltenberg ha aggiunto che quello al via oggi sarà un vertice “storico e trasformativo”.
Gli Usa rafforzeranno la loro presenza militare in Europa, incluse capacità difensive aeree aggiuntive in Germania e Italia. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden aprendo il summit Nato a Madrid. “Oggi lanciamo un messaggio: la Nato è forte e unita”, ha detto Biden.
Vladimir Putin voleva il “modello Finlandia” per l’Europa e invece ottiene il “modello Nato”, ha aggiunto il presidente Usa a proposito dell’ingresso di Finlandia e Svezia nell’Alleanza Atlantica.
La Russia pone una “minaccia diretta” alla sicurezza della Nato. Lo sottolinea il segretario Generale dell’Alleanza. Durante il vertice Nato in corso a Madrid “affermeremo con chiarezza che la Russia pone una minaccia diretta alla nostra sicurezza”, ha detto Stoltenberg.
Le forniture di armi occidentali possono minacciare la sicurezza non solo in Ucraina ma anche oltre i suoi confini. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova, citata dalla Tass.
“L’ulteriore allargamento della Nato”, con l’ingresso di Svezia e Finlandia, è una mossa “destabilizzante”, che “non porterà maggiore sicurezza agli stessi membri dell’Alleanza”. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov citato dall’agenzia Interfax.
PECHINO CONTRO IL G7 – La Cina attacca il G7, accusandolo di aver “usato ancora una volta il comunicato del vertice per promuovere la narrativa della ‘democrazia contro l’autoritarismo’ e per interferire “gravemente nei suoi affari interni, attaccando e diffamando la Cina e incitando a sentimenti conflittuali”.
Tutto questo, ha osservato il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian, “dimostra che il G7 non ha intenzione di condurre il dialogo e la cooperazione sulla base dell’uguaglianza e del rispetto, ma invece aderisce alla mentalità della Guerra Fredda, al pregiudizio ideologico e si impegna in politiche sugli interessi dei piccoli circoli”.
ERDOGAN RITIRA IL VETO – Il summit Nato a Madrid si apre sotto i migliori auspici. La mediazione in extremis del segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg ha portato infatti buoni frutti e la Turchia ha ritirato il veto all’ingresso di Svezia e Finlandia, dopo settimane d’impasse.
I tre Paesi hanno firmato un memorandum d’intesa sulle richieste turche e Ankara può davvero dirsi soddisfatta: “Abbiamo avuto quello che chiedevamo, piena cooperazione” contro i curdi del PKK e i loro alleati, ha fatto sapere la presidenza turca. “Con l’ingresso di Stoccolma e Helsinki nell’Alleanza saremo tutti più sicuri”, ha esultato Stoltenberg. Non solo.
Il presidente americano Joe Biden è arrivato nella capitale spagnola con un bel dono per la sicurezza euroatlantica: un rafforzamento “a lungo termine” dell’impegno militare Usa nel vecchio mondo, in particolare “nei Paesi Baltici, nei Balcani” e in generale “sul fianco orientale dell’Alleanza”.
Ovvero il fronte più delicato della nuova guerra fredda. Che appare però già sufficientemente calda. Gli annunci precisi verranno nel corso del vertice ma appare chiaro che un blocco importante di quei 260mila effettivi in più a disposizione del comando supremo saranno a stelle e strisce.
Un boccone amaro da mandar giù per Mosca (e in parte anche per Pechino). Unità è la parola chiave di questi giorni. Lo era al Consiglio Europeo, lo è stata al G7 e lo sarà al summit di Madrid, già definito come “storico” da molti leader, incluso Biden, perché avviene in tempo di guerra in Europa e perché segnerà una profonda trasformazione della Nato, non solo in termini di uomini e mezzi schierati sul campo.
ALTRE SANZIONI ALLA CINA – L’amministrazione Usa di Joe Biden ha aggiunto cinque aziende cinesi in una lista nera sul commercio, accusandole di sostenere la base industriale militare e della difesa russa, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Mosca.
La mossa ha provocato la dura reazione della Cina che ha respinto le accuse e i sospetti, affermando di “non aver fornito alcuna assistenza militare alle parti coinvolte nel conflitto Russia-Ucraina”, opponendosi “con forza alle sanzioni unilaterali imposte dagli Stati Uniti alle nostre compagnie”, secondo una nota dell’ambasciata cinese a Washington.
La nota dell’ambasciata cinese ha anche chiarito che Pechino avrebbe adottato “misure necessarie” per proteggere i diritti delle sue società, sostenendo che le sanzioni violano il diritto internazionale.
Le compagnie colpite, alcune con sede a Hong Kong, sono Connec Electronic Ltd, World Jetta, Logistics Limited, King Pai Technology Co, Ltd e Winninc Electronic.
La misura, annunciata dal Dipartimento del Commercio, ha incluso anche altre 31 entità di Russia, Emirati Arabi Uniti, Lituania, Pakistan, Singapore, Regno Unito, Uzbekistan e Vietnam, nella registrazione fatta sull’apposito registro federale. Sulle 36 aziende complessive, 25 hanno una base operativa in Cina.
“L’azione invia un potente messaggio a entità e individui in tutto il mondo che se cercheranno di sostenere la Russia, anche gli Stati Uniti li taglieranno fuori”, ha affermato il sottosegretario al Commercio per l’industria e la sicurezza Alan Estevez in una dichiarazione.
L’inserimento nella lista nera comporta che i fornitori statunitensi delle società sanzionate hanno bisogno di una licenza del Dipartimento del Commercio prima di poter effettuare la spedizione dei loro prodotti.
Pur affermando che la Cina sembrava in generale rispettare le restrizioni contro la Rusia, il governo americano ha promesso di monitorare da vicino la situazione e di applicare rigorosamente le normative.