Sara e i misteri delle tre città, Intervista all’autore – Giovanna Rosaria Castelluccio –
Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?Scrivere mi ha sempre appassionata sin dall’adolescenza. ho sempre fatto lavorare la fantasia. Mi sono sempre resa conto che la scrittura porta ad accrescere la consapevolezza della vita . Amplia il mondo. È pura estensione e soprattutto è portavoce di libertà.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Sicuramente la passione per la filosofia, sicuramente Napoli dove ho studiato e mi son laureata. Per il resto è pura fantasia mista forse al desiderio di rivedere alcuni luoghi dove sono stata tanti anni fa.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quando scrivo respiro. Si crea in me una sorta di atmosfera in cui cerco di ampliare sempre di più la respirazione. un poco come succede nel pranayama. Poi cerco di creare un mondo in cui poter vivere. questo è quello che mi è successo nello scrivere questo romanzo.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stessa per deciderlo tra varie alternative?
Scelta decisa e fulminea.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Su un’isola deserta la mia scelta cadrebbe su Jane Eyre di Emile Bronte. il perché è semplice. un romanzo romantico e nello stesso tempo una storia dove la figura della donna è sorprendentemente attuale.
Forza interiore, coraggio e determinazione.
Ebook o cartaceo?
Cartaceo!
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
la mia passione per la scrittura è stata sempre allerta. Durante la prima pandemia ho vagliato l’idea di portare a termine il mio primo racconto. Così è stato.
Scrivere diventava l’unico sortilegio contro la morte, la vecchiaia e la vita abitudinaria.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Nasce di getto! Stavo leggendo di alcune tombe egizie. Ho associato Napoli, Parigi ed infine Torino e tutto sembrava scorrere senza problemi.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
E’ emozionante! Mi lusinga e spero che possa lusingare i lettori. Felicità…
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
L’ho letto a me stessa. qualche passo a mia mamma.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Si ci deve abituare alla voce del narratore, subito dopo secondo me diventa una esperienza coinvolgente e allo stesso tempo rilassante.