Braia: “La sanità lucana affonda”
Il capogruppo di Italia viva: "La riforma inviata da Agenas rimane nascosta in uno dei cassetti del dipartimento governato oggi da un 'assente' assessore Fanelli con il suo imbarazzante silenzio anche dopo le dimissioni di Stopazzolo, Dg dell'Asp"
“Da aprile scorso sono passati oltre 90 giorni e la riforma della Sanità di Basilicata inviata da Agenas rimane nascosta in uno dei cassetti del dipartimento governato oggi da un ‘assente’ assessore Fanelli con il suo imbarazzante silenzio anche dopo le dimissioni di Stopazzolo, DG dell’Asp. Nessuna parola sul caos del CUP regionale che si protrae da mesi. L’assessore è anche sordo rispetto alle tante istanze che arrivano dal territorio oltre che, a nostro avviso, anche omissivo sugli impegni presi. Eppure ci sono le mozioni approvate all’unanimità in consiglio regionale, come quella che prevede l’inserimento, proprio nel nuovo piano sanitario, dell’ospedale Peragine di Stigliano quale Ospedale di area svantaggiata. E’ previsto nel D.M. 70 del 2015 del Ministero della Salute e noi continuiamo ad attendere una decisione politica e una coerente ufficialità. Avendo, io stesso, protocollato una interrogazione dettagliata e una lettera di sollecito adempimento, mi aspetto che arrivi almeno la risposta istituzionale”.
Lo dichiara il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva e Presidente della II Commissione Programmazione e Bilancio.
“L’ospedale Madonna delle Grazie di Matera come quello di Policoro – prosegue il consigliere Braia – dopo le passeggiate del Presidente Bardi e dell’Assessore Fanelli continuano a registrare una emorragia di medici e pazienti. In atto l’esodo perenne verso la vicina Puglia ma anche verso le altre regioni italiane. In pratica gli ospedali del materano sono stati ridotti a poliambulatori, proprio dalla politica regionale attuale. Le liste di attesa sono e rimangono infinite. Conclamata la paralisi politica della IV commissione, presieduta dal consigliere Zullino, il quale essendo in aperto contrasto con la sua stessa maggioranza, in qualità di Presidente non la convoca da mesi. Dal mio canto, convocherò l’assessore Fanelli in II Commissione, da me presieduta, per avere notizie sulla riforma sanitaria lucana. Dobbiamo conoscere i dati aggiornati, data l’entità dell’emigrazione sanitaria. Con l’auspicio di ottenere proprio in sede di Commissione anche le risposte alle varie interrogazioni e ai tantissimi dubbi legati alla programmazione. Da mesi e mesi con i colleghi di opposizione ma anche di maggioranza ne abbiamo formulate e firmate diverse, rimaste sempre inascoltate. Il PNRR assegna al settore sanitario, mentre ancora la pandemia è lontana da essere superata, un numero ingente di fondi utili per affrontare e risolvere la grande emergenza della Sanità territoriale, oltre che per rafforzare quella domiciliare, implementare con innovazione e tecnologia e anche con la telemedicina il sistema e, soprattutto, incrementare il personale medico e sanitario”.
“Sarà impossibile – continua – però, realizzare qualcosa efficacemente se la riforma sanitaria non sarà calata dentro un processo che deve essere immediatamente oggetto di confronto, dopo i ritardi accumulati, e di condivisione pubblica, a partire dagli operatori, dalle parti sindacali e datoriali, insieme con la politica”.
“Non possiamo permetterci come Basilicata – conclude Luca Braia – di ripetere in sanità l’errore macroscopico compiuto con i fondi Europei per cui è stato negato, ad oggi, il confronto con il partenariato. Ancora ci vergogniamo per quanto è stato compiuto con la riforma del 2020, finita come fogli strappati in pubblica piazza da parlamentari e colleghi di partito dell’allora assessore Leone. Sarebbe devastante data la drammaticità della situazione sanitaria lucana attuale e le storiche opportunità di rilancio che dobbiamo solo essere in grado di cogliere subito e di non sprecare ulteriormente tra una bega della maggioranza e un litigio tra consiglieri”.