Il brano “Aventura” di De Pablo in prima assoluta a Bologna
Il 27 ottobre all'Auditorium Manzoni diretto da Oksana Lyniv
Il compositore spagnolo Luis De Pablo, scomparso il 10 ottobre dello scorso anno non potrà purtroppo assistere alla prima esecuzione assoluta del suo “Aventura”, un brano per grande orchestra e violoncello in programma il 27 ottobre alle 20.30 all’Auditorium Manzoni per la stagione sinfonica del Teatro Comunale di Bologna.
Con i suoi lavori, “Aventura” risale al 2019, De Pablo ha segnato gli ultimi settant’anni della musica contemporanea, fondando “Tiempo y música” e “Alea”, e ottenendo il Leone d’oro alla carriera dalla Biennale Musica di Venezia.
Il brano sarà diretto da Oksana Lyniv, la maestra ucraina che proprio a Bologna ha da poco concluso con grande successo le recite dell’Andrea Chénier, sul podio della sua Orchestra italiana, e dal violoncellista Michele Marco Rossi nelle vesti di solista.
Attraverso i cinque movimenti di Aventura, ovvero Introducción, Reposo del solista, Laberinto, Canzone e Finis, emergono l’originalità del rapporto tra solista e orchestra e tutta la ricchezza e varietà timbrica della scrittura orchestrale tipica dell’ultimo periodo creativo di De Pablo.
Nato nel 1989, Michele Marco Rossi è uno dei più apprezzati interpreti della musica di oggi: di recente si è aggiudicato il IV Premio Abbiati del disco per l’incisione di Works for violoncello di Ivan Fedele per l’etichetta Kairos.
Oksana Lyniv, appena nominata per la seconda volta agli International Opera Awards, completa il programma del concerto con altri due brani contemporanei di due autori ucraini. Si tratta di Reflections of Hope di Eduard Resatsch e della Sinfonia N. 3 in si minore Op.
50 di Borys Ljatošyns’kyj. Resatsch, cinquantenne originario di Leopoli, ha scritto Reflections of Hope durante la pandemia ed assemblato in un cortometraggio composto da registrazioni fatte in casa sullo smartphone e presentato al festival di Bamberga nel 2021.
Considerato il padre della musica contemporanea ucraina, Ljatošyns’kyj lavorò alla Terza Sinfonia tra il 1951 e il 1954, complici le iniziali ostilità della censura sovietica forse anche per l’utilizzo del titolo “La Pace vincerà la Guerra”, in un periodo di particolare tensione della “Guerra Fredda”.
ANSA