Tutankhamon 100 anni dopo, ‘fu il primo scavo mediatico’ Il 4 novembre 1922 emerse la tomba. Greco, nessuna maledizione
“Lo scavo che cento anni fa portò alla scoperta della tomba di Tutankhamon fu il primo scavo mediatico.
Subito i giornali si affollano, vogliono avere notizie.
Lord Carnarvon fa un’esclusiva con il Times creando il malcontento tra gli altri giornalisti, soprattutto di quelli egiziani”. Lo racconta all’ANSA Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, in occasione dell’anniversario della scoperta.
E’ passato un secolo da quando il 4 novembre 1922 l’archeologo britannico Howard Carter scoprì, nella Valle dei Re di Luxor, la tomba del faraone bambino, reso eterno dalla sua splendida maschera d’oro e lapislazzuli, e il suo grande tesoro nascosto, quasi 6.000 reperti preziosissimi.
“Non fu una scelta lungimirante dare i diritti a un giornale straniero, in un momento in cui in Egitto c’era la volontà di rendersi indipendenti dai poteri coloniali europei.
Come se noi trovassimo la tomba di Augusto intatta e i diritti venissero dati a un giornale straniero”, osserva Greco che torna anche sulla cosiddetta “maledizione di Tutankhamon”. “Sfatiamo un mito. Non esiste, è stata creata forse per aggiungere mistero al mistero.
Il Medical Journal nel 2002 ha fatto un’analisi della vita media di coloro che lavoravano alla tomba, vissero di più. Quindi porta bene”.
Greco sottolinea anche un altro aspetto: “Il British Museum ha pubblicato una foto della regina Elisabetta II che guarda la maschera di Tutankhamon, scattata per la grande mostra del 1972.
Ce n’è anche una degli anni ’60 di Jacqueline Kennedy che guarda la stessa maschera. Il sovrano bambino che non ha mai incontrato i potenti li incontra oggi. Paradossalmente vive di più oggi. Il suo nome è diventato icononico, molto più di quanto lo sia stato durante il suo regno”.
ANSA