Uto Ughi ai giovani: “Oltre ai Maneskin ascoltate Vivaldi”
Il violinista, nelle scuole nessuna educazione musicale
“Il nostro obiettivo deve essere quello di far capire a molti giovani che non c’è solo la musica dei Maneskin.
Purtroppo nella nostra scuola non c’è alcuna parvenza di effettiva educazione musicale e allora dobbiamo darci da fare.
Seminiamo per il futuro”. Lo dice il violinista Uto Ughi che sarà a Genova nei prossimi giorni per partecipare a “OrientaMenti”, l’evento della Regione sulla formazione.
Mercoledì prossimo Ughi sarà protagonista di un incontro con gli studenti in cui verranno presentati i progetti didattici elaborati da sette Istituti secondari di secondo grado di Genova, coinvolti nel progetto “Paganini in rete”, dedicato al grande violinista genovese.
Giovedì 17 ai Magazzini del cotone, nelle sale Maestrale e Grecale, Ughi terrà un concerto dedicato alle Stagioni di Vivaldi: “Le quattro partiture del grande artista veneziano si prestano assai bene a confrontarsi con i ragazzi. E sarebbe bello aggiungere all’elemento musicale e a quello letterario pure un discorso pittorico, magari proiettando la Primavera di Botticelli oppure la Tempesta di Giorgione”.
Un discorso interdisciplinare interessante e difficile nella nostra scuola… “Nei confronti della musica c’è sempre stata diffidenza. De Santis, il grande letterato, considerava la musica un’arte per educande. Eppure l’Italia è stata con la Germania la grande culla dell’arte musicale nei secoli.
Prendiamo esempio da Abreu che con il Sistema ha rivoluzionato in Sud America la società. E in Giappone qualcosa di straordinario ha fatto Suzuki con il suo metodo. Abbiamo insomma degli esempi magnifici, dobbiamo lavorare e avere fiducia.”
ANSA