Cristina D’Avena, sono ‘un’eterna bambina’ con 40 anni carriera Nuovo album con duetti inediti e tutta la sua storia in musica
Vulcanica, positiva, ironica, “un’eterna bambina, con tanta voglia di vivere”: sono volati in un soffio, tra canzoni e sorrisi per grandi e piccoli, i 40 anni di carriera di Cristina D’Avena, che ora ha deciso di festeggiarli alla grande, con un album nuovo di zecca in uscita il 25 novembre con Warner in duplice versione, Standard e Deluxe Edition.
Il titolo non poteva che essere “40 – Il sogno continua”: “sì, e non finisce mai, perché ho sempre voglia di condividere le mie emozioni e di donarmi al pubblico, che ancora mi ama in modo pazzesco”, racconta la ‘regina dei cartoni animati’ in un’intervista all’ANSA.
L’album (iI 9 dicembre verrà pubblicato in un’edizione limitata e numerata anche il vinile color cristallo) condensa tutta la carriera di un’artista che ha venduto milioni di dischi ed è l’unico personaggio dello spettacolo la cui voce è presente sulla tv italiana ininterrottamente dai primi anni ’80 almeno una volta al giorno: oltre alle sigle più amate e conosciute, recuperate dai master originali, e alle canzoni tratte dalle serie televisive che l’hanno vista protagonista negli anni ’80 e ’90, in questo ultimo lavoro celebrativo i suoi fan troveranno anche una serie di inediti duetti con tanti artisti amici, da Orietta Berti a Lorella Cuccarini, da Albe a Myss Keta, e poi Elettra Lamborghini, Alfa, Cristiano Malgioglio, Jr Stit e Dj Matrix & Amedeo Preziosi. Ma come si fa a non passare mai di moda?
“Credo che in primis ci sia la coerenza, io coerente lo sono nella vita, porto avanti i miei principi e, se ci credo davvero, non cambio”, prosegue, “quando ho iniziato a 17 anni non avrei mai immaginato di arrivare a 40 anni di carriera, ma è stato un percorso talmente bello e vero, come se seguissi un sentiero senza sapere realmente cosa aspettarmi. Ho sempre amato tanto le cose che ho fatto e così poi le hanno amate anche gli altri”.
In questo album si è divertita con tanti artisti, c’è qualche duetto che l’ha sorpresa di più? “Sono stati tutti meravigliosi, ma per esempio non mi aspettavo che Myss Keta accettasse.
E’ stata favolosa, con lei ho cantato Hamtaro, in una versione super sexy”, dice, “e poi il duetto con Malgioglio, che prima ha detto no e poi ha accettato a patto però di trasformare Calimero in un brano latinoamericano”.
Nell’album c’è anche un ulteriore inedito, “L’altro Natale”, scritto da Niccolò Agliardi e Bungaro: “sì, parla delle persone che non festeggeranno il Natale, che stanno in silenzio ma che ci sono: soprattutto in questo momento, credo che abbiamo il dovere di aiutare chi ha bisogno”. Tra le tante sigle che ha cantato, quale le è rimasta più nel cuore?
“Quella di Licia, di cui poi ho interpretato anche il ruolo nella serie. Io sono stata la prima cosplayer italiana”, afferma ridendo, “forse ho dato vita a un fenomeno oggi molto in voga; senza dubbio quello è stato un personaggio che ho amato tantissimo”.
Cresciuta con le canzoni dello Zecchino d’Oro e della Disney, Cristina D’Avena ha talento da vendere: le è mai stato stretto il ruolo di “regina dei cartoni animati”? “mi piace quello che faccio, un’altra carriera non mi è mai interessata.
Del resto non ho mai fatto niente per forza, ma sempre tutto con assoluto amore e convinzione”, spiega, “ci penso spesso a questi 40 anni di carriera, a tutta la mia vita, rifarei tutto ma se potessi tornare indietro farei ancora le serie tv, come Love me Licia e Arriva Cristina, dove ho conosciuto attori bravi, che mi hanno aiutato e insegnato i trucchi del mestiere.
In quegli anni mi ero trasferita a Milano, mi sentivo sola, e in quelle serie c’era tanto calore e tanto amore.
Oggi sono diventata grande e il pubblico con me: adesso è meraviglioso vedere ai miei concerti i bambini di ieri con i loro figli”. E’ stata dura stare lontano dal pubblico durante la pandemia?
“E’ stata durissima, due anni e mezzo sono lunghi. Ho scritto un libro di fiabe (Il giardino delle fiabe, Ape Junior, ndr), ma ero disperata e molto arrabbiata: a un certo punto avevano riaperto tutti, tranne noi della musica e del teatro”. Le fa piacere essere un modello femminile?
“Certo, ma è una responsabilità. Ai giovani dico di mettersi in gioco nonostante le difficoltà, di credere e seguire l’istinto”, dice, “quanto alle donne c’è ancora tanta strada da fare, ma noi siamo forti e i muri li abbatteremo prima o poi”. Quali progetti ha per il futuro? “Sogno un musical: una favola moderna e leggera, per tutti, grandi e piccoli”.
ANSA