Zelensky al Congresso Usa: “L’Ucraina è viva e combatte, non ci arrenderemo mai”
Applausi e standing ovation per il leader ucraino, che dona una bandiera gialloblù firmata dalle sue truppe
Di fronte alle “primitive tattiche” russe e “contro ogni probabilità, l’Ucraina non è caduta ma vive e combatte”: “non ci arrenderemo mai”.
E questo anche grazie al sostegno “essenziale” degli Stati Uniti: “voglio ringraziare gli americani” e dire loro che gli aiuti concessi a Kiev “non sono beneficienza ma un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia”.
Volodymyr Zelensky è evidentemente emozionato intervenendo al Congresso americano, dal quale è accolto con una standing ovation e una pioggia di applausi.
“E’ troppo per me”, dice ringraziando i senatori repubblicani e democratici, la Speaker della camera Nancy Pelosi e la vicepresidente Kamala Harris. “Il prossimo anno sarà critico”, ammette Zelensky con il Congresso.
“Potete velocizzare la nostra vittoria”, aggiunge riferendosi indirettamente agli aiuti che sono in corso di valutazione e che incontrano lo scetticismo di alcuni repubblicani.
Il presidente ucraino parla della Russia come uno “stato terrorista” che va ritenuto responsabile per la guerra: Mosca potrebbe fermare l’aggressione “se volesse”. Poi lancia un messaggio anche ai russi che, a suo avviso, saranno liberi “solo quando sconfiggeranno il Cremlino nelle loro menti.
La tirannia russa ha perso il controllo su di noi. La lotta continua e dobbiamo sconfiggere il Cremlino sul campo di battaglia”, dice interrotto più volte dagli applausi. “Abbiamo l’artiglieria, grazie. E’ abbastanza? Onestamente no”, aggiunge fra qualche risata. Zelensky quindi cita la Seconda guerra mondiale, l’offensiva delle Ardenne e Franklyn Delano Roosevelt per spiegare la resilienza del suo popolo e ringraziare gli americani.
“La vittoria dell’Ucraina sarà anche la vittoria dell’America”, osserva menzionando la sua proposta di una formula di pace già presentata al G20. “Fra pochi giorni è Natale. In Ucraina lo celebreremo anche a lume di candela, e non per romanticismo. Non abbiamo l’elettricità e molti non hanno l’acqua.
Ma non ci lamentiamo. La luce della nostra fede illuminerà il Natale”, osserva Zelensky ribadendo che quello che milioni di ucraini si augurano in questo momento è “la vittoria, solo la vittoria”. Il presidente quindi augura a tutti “buon Natale e un buon anno nuovo vittorioso”, prima di regalare al Congresso una bandiera ucraina che sbandierava a Bakhumt firmata dalle forse di Kiev.
Prima del suo storico discorso al Congresso, Zelensky ha incontrato Pelosi e il leader dei democratici in Senato Chuck Schumer. Proprio Schumer ha riferito che secondo il leader ucraino una mancata approvazione degli aiuti che il Congresso sta valutando potrebbe costare vite umane.
I democratici sono compatti nel voler sostenere Kiev, mentre fra le fila repubblicane ci sono delle obiezioni. Uno scetticismo che si è contrapposto all’appello di Zelensky per più aiuti per combattere la Russia in prima linea. Terminata la sua visita a Wasghinton, non è escluso che il presidente ucraino prossimamente possa visitare anche Regno Unito e, forse, Francia e Germania, secondo quanto riporta la Cbs.
Dall’incontro tra Biden e Zelensky, “è assolutamente chiaro il messaggio inviato, anche alla Russia.
L’Occidente non lascerà sola l’Ucraina. L’obiettivo è la pace, ma non si pensi di logorare l’Occidente, perché non si farà logorare e sosterrà l’Ucraina fino a che non arriverà la pace”, ha detto in mattinata il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Sky Tg24. “L’Europa è parte dell’Occidente e sta facendo tutto ciò che deve anche preparando la ricostruzione”, ha sottolineato il ministro, aggiungendo che “anche nostre imprese si prepareranno a partecipare” a questa fase dopo la guerra.
L’INCONTRO ALLA CASA BIANCA
“Siamo arrivati al trecentesimo giorno di un attacco brutale e ingiustificato che la Russia ha lanciato contro l’Ucraina”, così Joe Biden in una conferenza stampa alla Casa Bianca con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Non sarete mai da soli”, ha assicurato il presidente americano.
“La lotta dell’Ucraina fa parte di qualcosa di più grande. Gli americani si oppongono ai bulli e lottano per la libertà”, ha sottolineato Biden. “Non ho mai visto la Nato e l’Ue più unite di così”, ha spiegato Biden sottolineando che non c’è nessun cedimento nel “sostegno e nella solidarietà” all’Ucraina. “Tutti sappiamo cosa è in gioco qui, era dalla Seconda Guerra Mondiale che un Paese europeo non veniva attaccato”, ha aggiunto.
I Patriot “rafforzeranno significativamente la nostra difesa aerea”, ha affermato Zelensky, ringraziando il “Congresso per il sostegno bipartisan”. “I sistemi Patriot saranno un asset critico per l’Ucraina nella sua difesa contro l’aggressione della Russia”. Lo ha detto Biden.
“L’invio di Patriot non è un’escalation, sono sistemi difensivi”, ha aggiunto. “E’ difficile dire cosa è una pace giusta. Per me come presidente una pace giusta è nessun compromesso sulla sovranità, sulla libertà e sull’integrità territoriale del mio paese”. Putin potrebbe spingersi oltre l’Ucraina e potenzialmente poter invadere stati dell’ex Unione Sovietica, secondo Zelensky.
Volodymyr Zelensky arriva a Washington come Winston Churchill 81 anni fa pochi giorni dopo l’attacco del Giappone a Pearl Harbour.
La prima visita del presidente ucraino all’estero in quasi un anno di guerra segna l’inizio di una nuova fase del conflitto contro la Russia e rinsalda l’alleanza con gli Stati Uniti con Joe Biden che annuncia un nuovo pacchetto di armi da quasi due miliardi di dollari, inclusi i Patriot, e assicura il sostegno a Kiev per tutto il tempo necessario, mentre il Cremlino reagisce con stizza avvertendo che non ci sarà alcun progresso sui colloqui di pace.
“Gli Usa vogliono una pace giusta per l’Ucraina”, ha dichiarato Biden nei primi minuti del suo incontro con Zelensky dopo averlo accolto con un affettuoso abbraccio, accompagnato dalla moglie Jill al suo arrivo alla Casa Bianca. I due leader si era incontrati l’ultima volta nello Studio Ovale nel settembre del 2021, quando l’invasione della Russia era solo una minaccia. Quella volta Zelensky indossava un completo blu e una cravatta dello stesso colore, sguardo disteso e viso sbarbato.
Oggi ha il volto tirato ed ha indosso la ormai iconica divisa militare. Una visita storica, concordata durante una telefonata tra i due leader lo scorso 11 dicembre, confermata soltanto domenica scorsa e tenuta segreta fino a martedì sera per ovvie ragioni di sicurezza.
Un viaggio così delicato che la Casa Bianca nel weekend non ha neanche diffuso il programma settimanale di Biden, come sua abitudine, destando qualche sospetto nei giornalisti abituati a conoscere ogni movimento del presidente americano nel dettaglio.
Nessuno si aspettava tuttavia l’arrivo di Zelensky nella capitale americana. Gia’ nell’ultimo loro incontro piu’ di un anno fa, Biden aveva assicurato al presidente ucraino il sostegno nella difesa dell’integrita’ territoriale e della sovranita’ dell’Ucraina e, trecento giorni di guerra dopo, l’impegno dell’amministrazione Usa resta immutato.
“Continueremo a rafforzare la capacita’ dell’Ucraina di difendersi soprattutto per quanto riguarda i sistemi anti-aerei”, ha sottolineato Biden al leader ucraino che onora definendolo “l’uomo dell’anno negli Usa”. Tra gli aiuti non ci saranno, però, gli agognati Atacms, i super razzi a lungo raggio in grado di colpire fino a 300 chilometri quindi potenzialmente anche in territorio russo, ma sistemi avanzati in grado di frenare i continui attacchi di Mosca sulle infrastrutture strategiche del Paese.
Anche nelle ore in cui Zelensky si trovava a Washington sono continuate a suonare le sirene anti-aeree in tutto il Paese. Il presidente ucraino, che ha chiarito che “la guerra non è finita”, ha ringraziato Biden per l’aiuto “dal profondo del cuore”.
“Sono qui per continuare la cooperazione per avvicinare la nostra vittoria. Il prossimo anno dovremo restituire la bandiera ucraina e la libertà al nostro popolo”, è l’impegno del leader ucraino.
L’assistenza degli Usa non si limita alle armi. Nel budget federale da 1.700 miliardi di dollari che deve essere approvato dal Congresso entro venerdì sono previsti anche 45 miliardi di aiuti all’Ucraina, superiori alla richiesta di 37 miliardi di dollari presentata da Biden. Finora, in aiuti militari, economici e umanitari, gli Usa hanno già fornito a Kiev circa 68 miliardi di dollari di finanziamenti.
E non e’ un caso che il presidente americano riceva Zelensky alla fine dell’anno, prima che i repubblicani riassumano il controllo della Camera a gennaio. Il presidente americano vuole assicurarsi che il Congresso continui a sostenere in modo bipartisan e compatto l’Ucraina mettendo all’angolo quanti nel Grand old party hanno minacciato di non voler piu’ staccare “assegni in bianco” a Kiev.
L’appello di Zelensky a Capitol Hill, nove mesi dopo quello virtuale, deve servire a questo, come quello di Churchill nel 1941 cementò l”alleanza che avrebbe vinto la Seconda Guerra Mondiale e costruito il mondo democratico moderno.
ANSA