Il prezzo del gas è in caduta, non teme le minacce russe
Si assesta a 85 euro, -25% in una settimana, oltre a price cap contribuisce clima mite e minore domanda
Il gas è sceso sotto gli 88 euro segnati il 23 febbraio prima dell’invasione della Russia in Ucraina, senza curarsi delle rinnovate minacce di Mosca sulle forniture all’Europa.
Il contratto future Ttf ad Amsterdam è in calo di oltre il 7% a 85,5 euro al megawattora dopo aver toccato in mattinata quota 83.
Si è trattato del maggior calo settimanale (-25%) da settembre grazie non solo all’accordo raggiunto lunedì nella Ue sul price cap. Ad aiutare la discesa delle quotazioni contribuiscono come nei giorni scorsi anche le previsioni meteo miti con un caldo fuori stagione in alcune zone del Centro e Sud Europa fino a gennaio in un periodo festivo in cui inoltre rallenta tipicamente la domanda di gas da parte dell’industria.
La Russia intende dirottare le sue forniture di gas dall’Europa verso altre aree del mondo, benché il mercato europeo resti “rilevante”, ha detto Novak, citato dall’agenzia Tass.
Novak, che ha anche quantificato la riduzione della produzione petrolifera annunciata ieri da Vladimir Putin in risposta al ‘price cap’ europeo di 5-700mila barili giornalieri, ha quindi detto che la produzione di idrocarburi sarà dirottata verso i mercati dell’Asia-Pacifico, dell’Africa e dell’America latina.
ANSA