Crisi sanità privata, Polese: dare risposte immediate
Il vicepresidente del Consiglio (Iv – Renew): "Basta fare spallucce e minimizzare i problemi. Sulla Sanità lucana si gioca il futuro di migliaia di pazienti lucani"
“Basta fare spallucce e minimizzare i problemi. Sulla Sanità lucana si gioca il futuro di migliaia di pazienti lucani”.
Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale ed esponente di Italia Viva – Renew Europe, Mario Polese in merito alla difficile situazione della sanità privata in Basilicata.
“Ho ricevuto e letto – spiega Polese – l’ennesimo grido di allarme, rabbia e preoccupazione di Michele Cataldi, portavoce dell’Unità di crisi sanitaria Basilicata, sulla grave situazione legata ancora una volta alla crisi delle strutture private accreditate. Si deve intervenire immediatamente perché si è oltrepassato ogni livello di guardia”.
E ancora aggiunge il vicepresidente del Consiglio regionale: “E’ grave che il Governo regionale ignori la comunicazione delle sigle sindacali di categoria sull’uscita dal Sistema sanitario nazionale dal primo gennaio 2023. Eppure insieme al capogruppo di Italia viva Luca Braia è da mesi che stiamo sollecitando la Giunta su questo tema senza ricevere alcuna risposta”.
“Il rischio – sottolinea ancora Polese – è che la Basilicata, così’ come avverte Cataldi, sarà l’unica tra le Regioni d’Italia fuori da Ssn con imprevedibili quanto dannosi effetti anche sulle aspettative di salute dei lucani. Non riusciamo a comprendere a oggi l’atteggiamento della Giunta che ha approvato una serie di atti che vanno completamente in direzioni diverse dimostrando se non altro confusione”.
“La cosa più grave è che qui non si parla di freddi numeri o di calcoli aritmetici fini a se stessi. Si parla di salute delle persone e in alcuni casi di vite umane a rischio. Per mi unisco ancora una volta al grido di allarme delle strutture private lucane, esortando la maggioranza regionale ad agire con la massima celerità: ci sono in ballo posti di lavoro, salute e dignità di molti cittadini lucani”, conclude Polese.