EMERGENZA IDRICA SENISE: nota del comitato a 12 giorni dall’inizio emergenza
PREMESSA:
All’indomani dell’avvenuto crollo del ponte tubo della condotta adduttrice di acqua potabile verso l’abitato di Senise, forte è stato lo sconcerto della popolazione che ha percepito da subito la gravità della situazione di rimanere senz’acqua per parecchi giorni, mettendo a rischio le condizioni igienico-sanitarie, le attività produttive, il normale funzionamento delle scuole e degli uffici , il procurare un forte disagio per le famiglie, aggravato in quelle con presenza di anziani, bambini e persone fragili;
Dopo un paio di giorni solo qualche scarno comunicato, non dell’Acquedotto Lucano, gestore del servizio, né dal sito Istituzionale del comune, ma dalle sole testate giornalistiche del posto comunicati a nome dell’Amministrazione, per la chiusura e poi riapertura delle scuole.
A seguire altri comunicati in cui si informava che l’Acquedotto aveva messo a disposizioni le prime autobotti piazzate in punti fissi del paese per il rifornimento dell’acqua ai cittadini muniti di taniche.
Questo lo scenario nei primi due/tre giorni dal crollo (18-21 gennaio). Intanto il malessere continuava, il disagio pure, ma nessuna notizia tranquillizzante alla popolazione sulle cose e i provvedimenti degli Enti preposti alla risoluzione del problema (Comune, Regione, e Acquedotto Lucano).
Sui siti istituzionali ancora nessuna informativa puntuale. Nel frattempo in sede municipale si facevano le riunioni solo tra gli addetti ai lavori (Alcuni Amministratori e funzionari dell’Acquedotto), per verificare le varie soluzioni.
Con la soluzione adottata, ossia il collegamento della rete rurale al serbatoio principale, si è pianificato il servizio dando un filo d’acqua a giorni alterni alla parte alta e alla parte bassa dell’abitato , e sempre con una comunicazione scarna e attraverso le varie testate e mai dai siti ufficiali Istituzionali.
Insomma una gestione di un evento eccezionale con procedure ordinarie e senza una tempestiva informativa e puntuale comunicazione alla popolazione.
Il disagio via via è aumentato compresa la rabbia dei cittadini che non vedevano spiragli di soluzioni adeguate e tempestive.
Non risulta, dalle notizie in possesso del comitato, che di tutto questo, pur parlandone TGR BASILICATA in più di qualche edizione, i mezzi di informazioni locali e qualche testata giornalistica, il Prefetto rappresentante del Governo sul territorio e il Coordinamento della Protezione Civile Regionale siano stati chiamati in causa direttamente dal Comune.
Praticamente lo scenario, da mercoledì 18 a lunedì 23 Gennaio era questo:
-GRANDE CONFUSIONE e DISINFORMAZIONE;
-ZERO COMUNICAZIONI UFFICIALI, (tranne semplici comunicati per indicare lo stazionamento di autobotti);
-SILENZIO ASSOLUTO DELL’ACQUEDOTTO LUCANO ( ENTE GESTORE);
-ENORMI DISAGI per i cittadini e le famiglie con persone fragili in casa e molte ATTIVITÀ ECONOMICHE PRATICAMENTE FERME (ad esclusione di qualche Bar servito dalle autocisterne) , mentre invece le scuole riprendevano le attività perché provviste di idonei serbatoi che venivano alimentati dalle autocisterne.
NASCITA DEL COMITATO:
Con il trascorrere dei giorni le preoccupazioni e i disagi erano sempre più evidenti, per ammissioni anche di alcuni consiglieri comunali, e le valutazioni della maggior parte della cittadinanza non erano affatto consenzienti sul modo di GESTIONE DELL’EMERGENZA IDRICA DELL’ABITATO.
I disagi crescenti, la carente comunicazione ufficiale e la manifesta incapacità della gestione dell’emergenza ha indotto un gruppo i volenterosi cittadini a costituire, in modo spontaneo e aperto, un comitato appunto chiamato “COMITATO EMERGENZA IDRICA” , che potesse interloquire con il Comune ed altri Enti con l’UNICO SCOPO di INCALZARE in primis l’Acquedotto Lucano, il Comune e altre Istituzioni responsabili nella gestione dell’emergenza e non certo per innalzare “bandierine politiche/partitiche”.
Comitato che nel giro di una serata ha avuto l’adesione di più di cento persone (adesioni rilevabili dal gruppo WhatsApp all’uopo creato).
Come primo atto il comitato ha richiesto un incontro urgente con il SINDACO, L’ACQUEDOTTO LUCANO E LA REGIONE nelle loro massime espressioni per avere risposte certe, e visti i risultati non proprio sufficienti a risolvere l’emergenza la richiesta urgente ed a gran voce, richiesta fatta anche dai singoli cittadini prima della costituzione del comitato al Sindaco, di mettere in atto le procedure amministrative per chiedere al Prefetto e alla Regione lo stato di EMERGENZA PER IL COMUNE DI SENISE.
Nella riunione pubblica del 28, composta, molto sentita e partecipata, tenuta finalmente grazie alla richiesta e alla spinta del COMITATO, alla presenza del Sindaco Castronuovo, dell’Assessore regionale all’Ambiente Cosimo Latronico, e per l’Acquedotto Lucano dell’Amministratore unico ing. Andretta, del direttore generale ing. Gravino, del direttore operativo Marino e del responsabile dell’area del senisese ing. Papandrea, il COMITATO nei vari interventi ha richiesto quanto qui si riassume:
I PUNTI RICHIESTI DAL COMITATO
-Richiesta alla Giunta Regionale e al Prefetto della dichiarazione dello stato di emergenza/calamità naturale per affrontare con mezzi straordinari il perdurare della crisi;
-Decisa accelerata dei lavori del ripristino della condotta, in capo all’Acquedotto, con doppio turno diurno compreso giorni festivi. (Il 29 gennaio domenica, i lavori sono stati inspiegabilmente fermi).
-Dare una migliore e diversa distribuzione dell’acqua da parte dell’acquedotto rispetto all’attuale pianificazione, gestione che purtroppo presenta ancora fino al rilevamento fatto in data 29 gennaio (12 giorni dalla rottura del tubo) zone scoperte o con pressioni minimali tali da non consentire l’accumulo nelle quantità minime e necessarie per le famiglie;
-La richiesta alla Regione di un ristoro economico (una tantum a capofamiglia con criteri che stabilirà la stessa Regione) per le spese sostenute per sopperire alla interruzione del pubblico
sevizio idrico (acquisto serbatoi di emergenza, di taniche, di acqua minerale, di prodotti igienico sanitari ad uso preventivo, ecc,), ed alle attività produttive impedite per interruzione del servizio idrico, nel periodo che va dal 18 gennaio fino al ripristino del servizio;
-La richiesta all’Acquedotto Lucano dell’annullamento del pagamento delle cartelle dell’ultimo trimestre in scadenza 31 01.2023 per il grave disagio e il disservizio sia alle famiglie che alle imprese creato dalla interruzione del servizio;
-Una comunicazione e informazione più tempestiva alla popolazione in merito ai provvedimenti adottati e da adottare dagli enti attraverso i siti Istituzionali (Comune e Acquedotto) come la legge sulla trasparenza impone.
Su tutti questi punti andremo a chiedere, con una delegazione del comitato, un nuovo incontro entro mercoledi 01 al massimo Giovedi 02 febbraio con l’Acquedotto, con la Regione e il Comune, se non possibile congiuntamente anche separatamente, per la verifica degli impegni presi nel corso dell’incontro del 28 c.m. dalla Regione, dall’Acquedotto e dal Comune.
In ultimo si stigmatizza anche quanto accaduto alla fine dell’incontro pubblico del 28, che nella riunione tecnico-operativo seguita all’incontro nel gabinetto del Sindaco con la presenza di tutti gli Enti, dal Sindaco Castronuovo è stato posto il diniego della partecipazione alla riunione di una rappresentanza del comitato, contraddicendosi in modo palese sul ruolo positivo e di collaborazione del comitato da lui sostenuto nel corso dell’incontro pubblico.
Di tale situazione emergenziale che sta vivendo il comune di Senise, degli atti dovuti e non prodotti, dalle cose fin qui fatte e non fatte dal 18 gennaio in poi il comitato EMERGENZA IDRICA informerà il Signor Prefetto.
Senise 30.01.2023
Per il comitato