Potenza, Pessolano (Azione): Grave l’uso improprio della sede comunale da parte del Sindaco
“La tanto invocata e propagandata rivoluzione della destra lucana si è rivelata un pranzo e nemmeno di gala. Le foto girate sul web della sala del Palazzo di Città adibita a mensa sono una triste pagina di questa amministrazione cittadina ed una pessima immagine delle istituzioni e di come una certa politica le consideri”. Così dichiara il segretario regionale di Azione, Donato Pessolano.
“Sebbene siano altri i problemi di Potenza – continua il leader di Azione – , ai quali l’amministrazione non ha saputo porre alcuna soluzione, riteniamo grave sul piano dell’etica e dell’estetica (cit.) l’increscioso episodio che ha visto protagonista il sindaco ed il suo staff. A stridere è anche il silenzio della sua maggioranza, un tempo animatrice di piazze con urla marcianti e striscioni inneggianti ad una Basilicata che, fino a quasi cinque anni fa, doveva liberarsi da un certo modo di fare politica, antico e legato stretto alla poltrona. Classico esempio di doppia morale. A costoro vogliamo ricordare, ancora una volta, la lezione del giurista Natalino Irti secondo il quale “L’individuo è effimero. Soltanto le istituzioni resistono al tempo”.
” Dal governo regionale all’amministrazione comunale di Potenza – sostiene ancora Pessolano – la destra sta mostrando tutta la sua immaturità politica ed amministrativa, anteponendo le ragioni di partito – talvolta anche personali – agli interessi dell’intera Basilicata. Sono nuovi, si dirà, ma chiunque decide di fare politica e di candidarsi, dal più piccolo comune lucano alla Regione, non può non farsi certo trovare impreparato alla prova di governo”.
“Come la Basilicata – conclude Pessolano – anche Potenza merita maggiore serietà, lo diciamo ormai da tempo. Tra non molto queste esperienze amministrativa cittadina e regionale si concluderanno, spetta a noi costruire l’alternativa riformista e responsabile per far rinascere la città e l’intera Basilicata. Azione è pronta a raccogliere questa sfida”.