“Vini da Terre Emerse” (Matera 25-27 marzo): vetrina per bilancio e prospettive “vino di nicchia” ad un anno dalla guerra in Ucraina
Ad un anno dalla guerra in Ucraina che ha avuto ed ha ancora effetti pesanti sui produttori di vino “di nicchia” e a pochi giorni che precederanno la 55esima di Vinitaly (2-5 aprile), l’evento “Vini da Terre Estreme” in programma a Matera (Hotel Alvino 1884) dal 25 al 27 Marzo prossimo si carica di nuovi significati.
E non solo perché Matera diventerà per tre giorni capitale 2023 del centro-sud dei “vini eroici italiani”, ruolo che ha già svolto con successo nell’edizione 2022.
L’organizzatore Alvaro De Anna (Pilota Green) annuncia con entusiasmo la buona risposta dei “vignaioli” con la presenza di oltre 300 etichette “eroiche” provenienti un po’ da tutte le terre estreme italiane e una trentina estere.
Sarà l’occasione per fare il punto sul commercio mondiale dei vini fermi che segna il passo, con cali in volume nell’ultimo anno attorno al 5% (che sale al 7% sul mercato Italia, ma aumenta la tendenza premium dei consumi, a partire proprio dai rossi italiani.
Secondo le analisi dell’Osservatorio Unione Italiana Vini (Uiv) sui trend di mercato negli ultimi 12 anni, il vino made in Italy ha visto infatti quadruplicare, nel periodo, le vendite a volume dei vini fermi in fascia super-premium (oltre i 9 euro a bottiglia franco cantina), con una crescita media annua del 13%.
Ancora più significativo il quadro se si guarda al valore: da nicchia, con un’incidenza del 6% sul totale export del 2010, ad asset sempre più decisivo nel 2022, con una quota di mercato dei vini di eccellenza arrivata a valere il 18%, pari a 863 milioni di euro.
Secondo l’analisi Unione Italiana Vini (Uiv), per la prima volta, nel 2022 le esportazioni dei prodotti fermi premium e super-premium (da 6 euro in su) hanno superato quelli in fascia entry-level e popular: i primi occupano infatti una quota di mercato del 52% (2,5 miliardi di euro), contro il 48% (2,3 miliardi di euro) dei prodotti di minor valore.
Una lunga corsa verso la premiumizzazione iniziata in sordina per poi registrare medie incrementali in doppia cifra anno dopo anno, con l’impennata nel post Covid.
De Anna sottolinea che i “Vini da Terre Estreme” testimoniano la “resilienza” alla crisi nonostante a causa della guerra in Ucraina i costi per il vino italiano sono aumentati sino al 35% con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole specie le più piccole. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più sul 2021, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali.
“Vogliamo rendere omaggio alla caparbietà dei produttori di quei vini che – coltivati in aree cosiddette estreme: montagna, forti pendenze, terreni rocciosi, terrazzamenti, gradoni, sabbie, piccole isole – hanno come denominatore comune l’essere frutto di un’agricoltura con origini e storia secolari, tramandata di generazione in generazione, che ha nel Dna la fatica, anch’essa estrema, e la passione che la produce.
L’obiettivo di ripetere l’evento a Matera – spiega Alvaro De Anna – dopo dieci edizioni nel Centro Nord d’Italia (Treviso, Venezia, Padova, Roma) e numerose all’estero (Monaco di Baviera, Helsinki, Copenhagen, Toronto, Londra, San Francisco, Kiev, Varsavia, Amsterdam, Seoul, Tokyo), è quello di dedicare spazio e attenzione alle numerose realtà che si trovano nel Centro Sud d’Italia, capaci di regalarci vini straordinari, unici, fortemente caratterizzati, in contrapposizione ai vini-fotocopia che imperversano in ogni angolo del pianeta”.
Sempre a Matera ampio spazio per gli appassionati del vino per degustazioni, scambi di informazioni con produttori, workshoop, lezioni. Anche al Sud gli amanti del vino sono in forte crescita.