Le borse europee rallentano, si attende la Bce Le colombe chiedono un rialzo dei tassi da 0,25%
Dopo un buon avvio delle borse europee all’indomani dei crolli legati al panico sul Credit Suisse, i mercati frenano: Piazza Affari rallenta (+0,7%) insieme agli altri altri listini europei per il passaggio in negativo dei futures americani.
Francoforte e Parigi salgono dello 0,4%, Londra poco di più (+0,48%) mentre guadagna lo 0,53% Zurigo dove Credit Suisse (+17%) ha ridimensionato la spinta iniziale anche se si sono ristretti i cds sul debito della banca e anche il franco svizzero è in recupero grazie al ricorso dell’istituto all’aiuto della Banca Centrale Svizzzera (SNB).
In attesa della decisione della Bce sui tassi, risalgono i rendimenti dei titoli di Stato con lo spread Btp Bund a 193,8 punti (il rendimento del decennale italiano al 4,2%).
Prova intanto a rimbalzare il petrolio. Intanto, la Commissione europea non commenta i movimenti quotidiani del mercato, ma fa sapere che si stanno seguendo da vicino gli sviluppi del settore bancario dell’Ue, in contatto con le autorità competenti europee e nazionali responsabili della supervisione delle banche.
Quanto alla Bce, ci si aspetta da Francoforte una maggiore prudenza, vista l’instabilità diffusa e potenzialmente persistente se il caso Credit Suisse dovesse allargarsi. Ma l’istituto centrale è stretto anche su un altro fronte: l’inflazione resta elevata, si è estesa a tutta l’economia e non si può rischiare di allentare la presa proprio adesso inviando messaggi meno decisi.
Anche se non c’è un vero timore di contagio, perché la vigilanza unica ha da anni messo al riparo le europee da debolezze altrui, il rischio che la sfiducia dilaghi e gli investitori scappino non si può completamente escludere. Per questo la Bce dovrà muoversi con i piedi di piombo, e nel farlo si avvicinerà necessariamente alle richieste delle colombe del board che da mesi chiedono un percorso più morbido nella stretta monetaria.
Ma un rialzo di 25 punti, secondo diversi analisti, potrebbe anche inviare un segnale opposto a quello desiderato: invece di rassicurare, potrebbe tradire una paura di fondo e sfiducia nella tenuta del sistema finanziario europeo. Per questo Christine Lagarde, che dovrà comunque mediare tra i falchi che chiedono più rialzi da 50 punti e le colombe che frenano, potrebbe comunque decidere di mantenere il rialzo da 50 e rallentare o diradare i successivi.
ANSA