Meloni:” Sì alla stretta sulla protezione speciale”
L’obiettivo dichiarato del governo, e ribadito anche da Addis Abeba, resta quello di “eliminarla”.
Ma per il momento la maggioranza, con un accordo che sarà martedì alla prova dell’Aula del Senato, impone una nuova stretta alla protezione speciale, che già ha subito una secca sforbiciata con il cosiddetto decreto Cutro.
“Una vergogna”, insorge il Pd. La premier in chiusura della sua missione in Etiopia, ci tiene a sottolineare che tra i partiti che sostengono il suo governo “non ci sono divergenze” sulla questione. Anzi.
La volontà di “camminare insieme” c’è, ed è bene procedere così, perché “la pluralità è un arricchimento”, taglia corto a chi le chiede delle ipotesi di partito unico su cui da ultimo ha detto la sua Guido Crosetto, dopo il fedelissimo Giovanbattista Fazzolari.
“E che ha detto, con Fazzolari non si sa mai”, scherza coi cronisti la premier, dopo due giorni di una visita che è stata “ottima”, che ha rilanciato “il ruolo dell’Italia” nel Corno d’Africa, la cui stabilizzazione rimane “una priorità”. Soprattutto per la gestione dei flussi dei migranti.
Con Matteo Salvini, dice Meloni, non c’è stato un confronto “recente” sulla questione della protezione speciale, che pure ha tenuto appesi i lavori della commissione al Senato per diversi giorni.
ANSA