Rapolla e Castelsaraceno nella top 6 dell’inclusività
Le città ei paesi del Sud spendono più degli altri per combattere la povertà e la fragilità.
Lo dice una recente indagine di OpenPolis sulla spesa comunale per combattere l’emarginazione sociale. In questo contesto spiccano due comuni lucani che si collocano nella top 6 italiana per spesa pro capite a favore dei disagiati. Si tratta, nell’ordine, di Rapolla e Castelsaraceno. Entrambi investono cifre che superano abbondantemente i 900 euro per cittadino. In Italia, meglio del comune del Vulturine e di quello tra i parchi nazionali dell’Appennino lucano e del Pollino, nel 2021, loro a cui si riferiscono i dati, sono riusciti a fare solo quattro comuni. Carunchio, in Abruzzo (1936 euro), Camini, in Calabria (1746), Bellosguardo e Sant’Angelo a Scala, entrambi in Campania (rispettivamente 1374 e 1218 euro). La spesa media dei comuni italiani per combattere la povertà è di 17,33 euro. Gli importi sono mediamente superiori a quelli del Mezzogiorno. Al primo posto la Sardegna (poco meno di 45 euro pro capite), seguita dalla Basilicata (circa 41 euro).
La ricerca di OpenPolis, va ricordato, si basa sulla voce all’interno del capitolo di spesa dedicato alle politiche sociali che riguarda interventi dedicati a persone particolarmente fragili: persone con redditi bassi (o indigenti), migranti, ex detenuti, persone con dipendenze. In questa voce sono comprese le spese per vitto, alloggio e indennità monetarie a sostegno delle persone in difficoltà, nonché le spese relative alla gestione delle strutture e dei servizi per il recupero e l’inclusione delle persone a rischio di esclusione sociale. Ovviamente l’impegno sociale dei Comuni non si esaurisce qui. Infatti, i dati presi in considerazione per stilare la graduatoria «mostrano la spesa in denaro per interventi a favore di soggetti a rischio di esclusione sociale», ma «spesso i comuni non includono nella voce dedicata le spese relative a un determinato territorio, per a discapito di un’analisi completa.
Ma vediamo cosa succede negli altri comuni della Basilicata. Sul terzo gradino del podio, dopo Castelsaraceno, un altro comune del sud, San Severino Lucano, con una spesa di 526 euro pro capite. A stretto contatto, al quarto posto, Viggianello, che registra una spesa di circa 425 euro. Ci sono altri otto comuni in cui la spesa supera i 100 euro pro capite. Si tratta di Policoro (186 euro), Guardia Perticara (148), Gorgoglione (142 circa), Accettura (137), Marsicovetere, (poco meno di 133), San Chirico Raparo (quasi 122), Stigliano (118) e Rionero (116) . E le città più grandi della Basilicata? Matera è al 37° posto della classifica con una spesa pro capite di 18,90 euro, mentre Potenza è al 56° posto con 11,45 euro. Tra le grandi città italiane (quelle con più di 200.000 abitanti), quella che spende di più per combattere l’emarginazione sociale è Bologna, con 98,48 euro. Quello che spende di meno è il Bari (3,82). In Basilicata c’è anche un folto gruppo di Comuni, ben 33, nei cui bilanci 2021 alla voce di spesa “per interventi dedicati a persone particolarmente fragili” non è stato iscritto un solo euro. Questo, come avverte lo stesso rapporto OpenPolis, non implica necessariamente una gestione “negativa” della questione. la spesa per l’inclusione sociale potrebbe semplicemente essere nascosta in altri capitoli del bilancio.