Pappano, ‘Santa Cecilia l’avventura che mi ha cambiato’
A Spoleto l'ultimo podio da direttore musicale dell'orchestra
Antonio Pappano domenica 9 luglio vivrà in piazza del Duomo a Spoleto una serata difficile da dimenticare.
Chiuderà con l’orchestra di Santa Cecilia la 66/a edizione del Festival dei Due Mondi nel suo ultimo podio da direttore musicale dell’Accademia Nazionale dopo averla guidata per 18 anni portandola ai livelli delle grandi compagini internazionali.
Per questo concerto tanto particolare ha scelto Gustav Mahler, i canti di un giovane in viaggio, con il mezzosoprano statunitense Sasha Cooke, e la prima sinfonia, eseguita tante volte in tournée. Nel futuro di Sir Tony c’è da settembre 2023 la London Symphony Orchestra, di cui sarà direttore principale designato e da settembre 2024 direttore principale, ma di Santa Cecilia il maestro anglo-italiano sessantatreenne resterà direttore emerito a vita.
È tempo di bilanci. “È stata una avventura fantastica che mi ha cambiato per tante ragioni” dice da Londra all’ANSA.
“Rimarrà una delle più grandi soddisfazioni della mia vita. Un percorso continuo di progressi e di esperienze. Tantissima musica, un rapporto stretto con il pubblico romano e non solo.
E poi la gioia indescrivibile di portare in tournée questa orchestra che mostra un grande piglio e tanta voglia di fare bene.
Un direttore musicale può solo essere contento di aver fatto parte di questa evoluzione”. Cosa sente di aver dato all’orchestra?
“Sicuramente tutta la mia energia, non mi sono risparmiato. Avendo una parte di me anglosassone e americana credo di aver dato un approccio diverso su come fare musica”.
E lei, in che cosa si sente cambiato? “Mi auguro di essere diventato un direttore migliore. L’evoluzione dell’orchestra è stata anche la mia, ed è stata forse la cosa più bella.
Pur avendo diretto molta musica sinfonica prima di venire a Roma, ero legato ai teatri. Essermi immerso nel sinfonico mi ha dato una apertura maggiore in tanti aspetti, il suono, il gesto musicale, le possibilità di una orchestra sinfonica… in buca certe cose sono impossibili”.
ANSA