CRONACA

Contro l’emergenza spopolamento al Sud lo strumento organico ed efficace “Sud Polo Magnetico”

Da Roma il “Rapporto Annuale 2023. La situazione del Paese”, presentato dal presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, riaccende l’attenzione sull’emergenza  spopolamento in Basilicata e nelle altre regioni del Sud.

Da Cosenza, per un giorno “capitale del Sud che perde risorse umane”, si rilancia come strumento organico ed efficace di contrasto allo spopolamento specie dei paesi minori il progetto pilota “Sud Polo Magnetico”, progetto realizzato dal Gruppo Cestari.

Ieri presso il palazzo della Provincia di Cosenza si è tenuto un convegno  sul progetto in collaborazione con Alessco (Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile della provincia di Cosenza) allargato ai temi delle energie rinnovabili, della internazionalizzazione dell’imprenditoria meridionale, della riqualificazione dei borghi del sud Italia.

Un’occasione – è stato sottolineato – per mettere da parte la lamentazione e passare alla progettazione e programmazione delle azioni da mettere in campo insieme imprese, enti pubblici e locali, società specializzate.

All’evento, la presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro ha sottolineato il valore della cooperazione istituzionale tra l’amministrazione e le imprese, attraverso il confronto non  solo con esperti ma anche con gli amministratori locali.

L’obiettivo del progetto – ha spiegato l’ing. Alfredo Carmine Cestari, ceo del Gruppo omonimo – è quello di porre l’attenzione sulle regioni del sud, riqualificando i borghi e creando posti ed opportunità di lavoro così da evitare lo spopolamento.

Questo progetto mira anche a valorizzare le ZES Zone Economiche Speciali che sono state istituite in tutte le regioni del Sud, quindi attrarre imprese non solo locali, nazionali ed internazionali, affinché si possano creare nuovi posti di lavoro, guardando il grande mercato che si ha difronte, quello del grande continente africano.

Ci poniamo la ‘mission’ – ha sottolineato – di recuperare il ruolo strategico nel Mediterraneo attraverso un tessuto relazionale ed imprenditoriale che vada oltre la semplice assistenza, potenziando la rete di interscambio e, soprattutto, una reciprocità produttiva che significa, prima di tutto dare un aiuto efficace alle economie dei Paesi Africani e fermare i flussi migratori irregolari verso l’Europa.

A questo mira il progetto “Sud Polo Magnetico”, sostenuto dalla Camera di Commercio ItalAfrica in un’ottica di sviluppo e innovazione, per le imprese del Mezzogiorno d’Italia e per quelle africane.

Un progetto che si rivolge al Sud del mondo ma guarda anche al Sud d’Europa. Promuoviamo un Sud che non si contrappone al Nord ma, al contrario, mette insieme le imprese non solo del nord Italia ma anche d’Europa.

Dalla valorizzazione delle zone economiche speciali, che auspichiamo al Sud possano finalmente diventare operative, abbiamo la consapevolezza che queste aree non saranno né di interesse delle imprese regionali, perché ogni impresa del Sud ha già la sua struttura, né potrebbero esserlo se non si connette il grande mercato del continente africano.

Se grandi attori dell’imprenditoria come ha insegnato Mattei sono state antesignani, in anni difficili, di un nuovo processo di cooperazione tra Paesi industrializzati e Paesi Africani in via di sviluppo, con Sud Polo Magnetico aiutiamo il continente africano e noi stessi esportando quanto abbiamo di meglio: i nostri prodotti, il design, le tecnologie, le nostre eccellenze. Così aiutiamo la nostra capacità produttiva e manteniamo posti di lavoro nel nostro Sud Italia”.

“Si devono aiutare queste realtà connettendole alle nostre piccole e medie imprese che, in quei mercati, potrebbero svolgere un ruolo di accompagnamento allo sviluppo. In sintesi, mettiamo al centro il Mezzogiorno, per la prossimità geografica con questo enorme mercato che fra 30 anni conterà 2 miliardi e mezzo di consumatori i quali, in percentuale sempre crescente, avranno una grossa capacità di spesa.

 Altro tema affrontato quello delle comunità energetiche rinnovabili, a partire dalle potenzialità  del Sud.

In proposito esempio virtuoso quello della Calabria: l’assessore alo sviluppo economico della regione Calabria Rosario Varì ha parlato delle comunità energetiche e di come la Calabria sta investendo nelle energie prodotte da fonti rinnovabili.

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