CALCIO & SPORT

Sorpresa Vondrousova, è la nuova regina di Wimbledon

In finale la ceca supera la tunisina Ons Jabeur 6-4 6-4

Per la prima volta nella ultracentenaria storia di Wimbledon, è una tennista non testa di serie a conquistare i Championships: con un duplice 6-4, Marketa Vondrousova supera la tunisina Ons Jabeur e diventa la nuova regina dell’All England Club.

Sotto gli occhi di un’altra ex campionessa nata in Cecoslovacchia, Martina Navratilova, si compie in un’ora e 20′ la rinascita sportiva della 24enne mancina di Sokolov, n.42 al mondo, che lo scorso anno era stata costretta al forfait per un infortunio al polso.

Aveva comunque deciso di trascorrere qualche giorno a Londra, assistendo al torneo londinese, come una qualsiasi spettatrice, con il polso sinistro ancora bloccato in un tutore.

A distanza di 12 mesi, nel giorno del suo primo anniversario, Vondrousova domina la 128/a finale donne, e riscrive la storia.

Il lieto fine di una favola meravigliosa quanto impensabile fino a poche settimane fa. Non solo per via delle incerte condizioni fisiche della ceca, ma anche perché nelle precedenti quattro presenze ai Championships, Vondrousova era riuscita a vincere un solo match (e due soli in tutta la carriera sull’erba, fino all’inizio 2023).

“Non so ancora quello che sta succedendo, un anno fa ero qui come una tifosa, con mille dubbi sul mio futuro – le parole di Marketa -. Speravo un giorno di tornare ai miei massimi livelli, ma non sapevo esattamente cosa aspettarmi da questo torneo.

Che si è rivelato il regalo più bello per il mio anniversario”. Una commovente resurrezione (sportiva) per un’atleta capace a 20 anni di arrivare fino alla finale del Roland Garros, ma poi essere limitata, nelle stagioni successive, da numerosi infortuni.

Fino all’exploit odierno, a cui ha assistito anche suo marito Stepan, fin qui assente per accudire il gatto di casa, Frankie. Una presenza che rende ancora più speciale l’impresa compiuta da Vondrousova, la prima finalista di Wimbledon non classificata dai tempi di Billie Jean King nel 1963, la prima in assoluto a conquistare il “Venus Rosewater Dish.

Per Jabeur, inconsolabile nel suo pianto dirotto a fine match, si tratta della terza finale Slam persa, la seconda di fila sui prati londinesi, dopo quella dello scorso anno contro Elena Rybakina: “È la sconfitta più dolorosa della mia vita, ma prometto che tornerò più forte e un giorno vincerò questo torneo”.

Domani l’edizione n.136 di Wimbledon passerà in archivio con la finale uomini. Il n.1 al mondo Carlos Alcaraz sfida il favoritissimo Novak Djokovic, che ha superato in semifinale l’italiano Jannik Sinner, match seguito su Sky da oltre mezzo milione di telespettatori, per uno share pari al 6,3%.

Il campione serbo è lanciato verso un duplice record: con otto successi all’England Club, di cui cinque consecutivi, il n.2 del seeding eguaglierebbe il primato di Roger Federer, portando il suo totale di Slam a 24.

Due in più di Rafa Nadal, ma soprattutto raggiungendo l’australiana Margaret Smith Court. Djokovic, alla sua 35esima finale Slam in carriera, è arrivato alla quinta finale consecutiva sui prati londinesi (la nona in totale) grazie ad un’impressionante striscia di 34 match vinti di fila.

Numeri da fenomeno che si specchiano con quelli dell’astro nascente del tennis mondiale, già n.1 al mondo, che – con i suoi 20 anni e 72 giorni – è il quarto più giovane di sempre a raggiungere la finale di Wimbledon.

Con l’obiettivo dichiarato di diventare il terzo spagnolo a conquistare i Championships, dopo Manuel Santana e Rafa Nadal. In perfetta parità, i precedenti (mai sull’erba): lo scorso anno sulla terra rossa di Madrid si era imposto in tre set Alcaraz, quest’anno nella semifinale del Roland Garros ha prevalso Djokovic in quattro set.

ANSA

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