CULTURA E EVENTI

Mick Jagger, compie 80 anni la leggenda dai super poteri

Il frontman dei Rolling Stones ha fatto il patto con il diavolo

Visto che si può dare per scontato che sia uno dei più grandi frontman della storia del rock e della musica popolare, per raccontare gli ottant’anni di Mick Jagger – li compirà mercoledì 26 luglio – è quasi inevitabile pensare a un patto col diavolo.

Guardiamo la faccenda dal punto di vista di esseri umani normali alle prese con la terza età: nell’aprile del 2019 Mick è stato sottoposto a un’operazione per la sostituzione di una valvola cardiaca.

A causa di questo intervento gli Stones hanno dovuto posticipare il tour: dopo un mese, c’è il video su Youtube, Mick era in palestra ad allenarsi, sgambettando come se niente fosse accaduto.

Quando il tour è ripartito, lui ha ricominciato a regalare ad ogni tappa un’impresa atletica che ormai è lo spettacolare corollario alle sue performance artistiche.

E’ vero che ormai da decenni le rischiose abitudini da maledetto sono solo un ricordo: nella sua seconda vita della famigerata trimurti sex, drug & rock’n’roll, Jagger ha mantenuto la confidenza con il sex, una delle sue passioni, e il rock’n’roll.

Per il resto ha un’alimentazione da atleta, si allena e si gode la vita, visto che secondo le testate specializzate negli affari degli altri ha un conto in banca da 500 milioni di dollari e un patrimonio immobiliare che ne vale quasi altrettanti con ville e case sparse per il mondo, ne ha da poco comprata una a Noto, e anche un castello.

E l’isola privata? E mica ce la potevamo fare mancare, anche perché, sempre secondo chi si occupa di queste cose, sembra che produca un affitto da 30mila dollari a settimana. Va detto che Mick, tifosissimo dell’Arsenal, è molto attivo sul fronte della beneficienza. In più di sessant’anni di carriera con i Rolling Stones ha costruito una leggenda che ha clamorosamente vinto la sfida con il tempo.

Eppure anche un uomo dotato di super poteri come lui, non è riuscito a costruirsi una carriera lontano dalla band: ci ha provato soprattutto negli anni ’80, quando i suoi rapporti con Keith Richards erano esplosi. Keith era nel suo periodo più drammaticamente tossico e dopo anni di liti Mick ha deciso di tentare da solo ma i suoi album solisti, due tra il 1985 e il 1987, non hanno ottenuto i risultati desiderati. Così a metà anni ’90 è tornato negli Stones.

Oggi è baronetto, ha otto figli, l’ultimo lo ha avuto a 73 anni, è bisnonno ma negli ultimi tempi ha anche dovuto affrontare la scomparsa di alcuni dei suoi più cari amici nel mondo della musica: prima David Bowie – il loro duetto in Dancin’ in the Street è un indimenticabile passo a due, poi Charlie Watts e, a maggio, la “sua” Tina Turner, una sorella, l’amica che, ai tempi del primo tour americano in cui i Rolling Stones dividevano il palco con Ike & Tina Turner, gli ha insegnato quei passi di danza che sono diventati la sua firma sul palco.

Il contributo che gli Stones hanno dato al rock’n’roll è incalcolabile: dal punto di vista storico sono stati determinanti nell’infondere nella nuova musica che nasceva negli anni ’60 la tradizione del Blues e del rhythm and blues incarnando in modo perfetto e dirompente il ribellismo giovanile.

E non c’è dubbio che Mick Jagger sia una figura decisiva nella definizione dell’immagine stessa del frontman, la mefistofelica incarnazione della trasgressione e di una sensualità sfrontata e carica di un’irresistibile ambiguità che ormai sconfina nella leggenda.

ANSA

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