Carte da gioco lucane: un’antica tradizione
La storia delle carte di gioco in Italia è indubbiamente lunga e tortuosa. Le prime tessere ideate per l’intrattenimento furono ideate in Cina nel X secolo, in seguito lo Stivale ha importato diversi mazzi provenienti soprattutto dal resto d’Europa. Anche nel Belpaese, comunque, esistono svariati tipi di mazzi, che presentano notevoli differenze da regione a regione. Il più noto è senza dubbio quello napoletano, a sua volta ispirato a quello spagnolo. In particolare, è nel Sud Italia che le carte regionali hanno riscosso sempre più successo, resistendo anche all’avanzare del digitale che ha visto nascere piattaforme virtuali pronte ad ospitare non solo le slot machines attive online ma anche gli stessi giochi di carte da praticare a distanza. Curiosamente, però, in alcune zone d’Italia non sono mai stati prodotti mazzi caratteristici: ad esempio, non esistono delle vere e proprie carte basilicatesi. Tuttavia, un’associazione locale ha pensato bene di onorare in tempi più recenti le terre della Lucania, ideando un mazzo di carte singolare, molto diverso da quello delle altre regioni.
Le carte lucane presentano illustrazioni che richiamano alla mente alcuni elementi tipici del posto. Il seme delle coppe ricorda perlopiù i vasi di ceramica di Calvello, mentre tra i denari è possibile distinguere la Moneta di Metaponto. Il bastone lascia spazio al peperone crusco e le spade alla Balestra di Avigliano. Il mazzo è composto da 40 carte, che gli ideatori hanno ampiamente descritto nel libro “Carte Lucane. Scopri la Basilicata giocando”, raccontando le tradizioni della Basilicata che sono arrivate fino ai giorni nostri.
Semi e figure celano diversi significati, rivelati dall’autrice Noemi Montagnoli, che ha riportato alla luce aneddoti e modi di dire tipici della Basilicata. La Moneta di Metaponto indica la ricchezza artistica della regione, il peperone quella gastronomica, i vasi simboleggiano la tradizione dei faenzari calvellesi. Le carte dell’8 e del 10 rappresentano uomini e donne noti del passato, mentre il 9 una festa popolare. Persino il retro delle carte vuole omaggiare la Basilicata.
Ancora oggi le carte lucane aspirano ad essere riconosciute come quelle ufficiali della regione, ma il fatto che siano state introdotte in epoca più moderna le penalizza. Eppure, chi è già pratico delle carte regionali non incontra certo problemi a prendere familiarità con quelle lucane, che rispettano pur sempre gli standard degli altri mazzi con un totale di 4 semi e 40 carte. L’orgoglio del popolo lucano è tale da aver portato finanche all’invenzione di un nuovo gioco, il “Lucanum”, realizzato da una PMI e dalle Pro Loco. Policoro, Maratea, Melfi: sono numerosissime le località che vengono tributate grazie a questo gioco, che riesce a unire alla perfezione folklore, divertimento e innovazione. Un’idea a tratti rivoluzionaria, considerando che è arrivata solo nel terzo millennio. Non a caso il Lucanum ha ricevuto anche premi a livello nazionale.
Insomma, c’è una regione che vuole far sentire forte la propria voce, sposando eventualmente anche la causa della tecnologia. Basti pensare che oggi a Potenza la promozione turistica avviene anche attraverso il metaverso. Le tradizioni sono importanti, ma disporre di mezzi e strumenti all’avanguardia è una spinta in più per valorizzarle e il nuovo non va sempre demonizzato. Nel prossimo futuro le intuizioni di stampo lucano potrebbero conoscere dunque una diffusione ancora maggiore.