MEDIA

X cambierà ancora, via titoli e link dagli articoli condivisi

Per Musk cambiamento estetico. Novità può creare disinformazione

Il post su X-Twitter potrebbero iniziare ad apparire diversi.

Elon Musk, da un anno alla guida della piattaforma, dopo averlo annunciato ad agosto, ha deciso di iniziare a rimuovere, visivamente, i link degli articoli che vengono condivisi lasciando solo l’anteprima dell’immagine e l’eventuale testo di accompagnamento del post, senza così capire la fonte da cui arriva. Un modo, secondo lo stesso Musk, di rendere la piattaforma più bella a livello grafico.

Secondo l’esperto di social media Vincenzo Cosenza, “La mossa è autolesionista e demolisce un elemento di trasparenza nell’informazione, aprendo le porte a link truffaldini verso siti di disinformazione, di cui l’utente non può sapere nulla se non cliccando e visitandoli”.

Qualche settimana fa la Commissione europea ha affermato che X aveva un livello di disinformazione più elevato rispetto ad altri social media.

Secondo il sito Engadget, agli inserzionisti non è piaciuto il nuovo formato quando è stata mostrata un’anteprima.

Quando la modifica sarà completa, dopo aver condiviso un collegamento ad un sito su X, i navigatori vedranno la copertina della notizia, senza dunque capire la fonte da cui arriva.

Sebbene Musk affermi che la principale motivazione sia visiva, non è un segreto che l’imprenditore stia cercando di incoraggiare più persone al citizen journalism e a pubblicare pezzi più lunghi sulla piattaforma. “I giornalisti che vogliono maggiore libertà di scrittura ed un’entrata extra, dovrebbero rivolgersi a noi”, ha scritto giorni fa.

Musk ha rilevato Twitter ad ottobre dell’anno scorso con un accordo da 44 miliardi di dollari e da allora l’ha ribattezzato X, licenziando migliaia di dipendenti e attirando critiche per aver consentito il ritorno sulla piattaforma di teorici della cospirazione ed estremisti banditi, mandando in fuga gli inserzionisti.

L’imprenditore da tempo si scaglia contro i media tradizionali. Ha anche bandito – e poi reintegrato – vari giornalisti di organi di stampa mainstream tra cui il Washington Post e la Cnn, oltre a ritardare l’accesso ai post di account tra cui il New York Timese e altre testate che lo criticano.

ANSA

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