Decreto Sud, via libera dal Senato. Arriva l’istituzione della ZES unica per tutto il Mezzogiorno
Con 102 sì al voto di fiducia il Senato ha convertito il decreto legge sul Mezzogiorno, approvando senza modifiche il testo già votato alla Camera dei Deputati.
Tra le misure contenute, relative alla coesione e allo sviluppo delle regioni meridionali, l’istituzione della ZES unica per tutto il Sud a partire dal primo gennaio 2024 in sostituzione delle otto aree economiche speciali oggi esistenti, compresa quella Jonica tra Basilicata e Puglia.
La Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno comprenderà oltre alla Basilicata, Abruzzo, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna e sarà dotata di una Cabina di regia Zes alla Presidenza del Consiglio. Un portale web garantirà la conoscenza dei benefici riconosciuti alle imprese.
In generale il provvedimento è composto da 23 articoli, suddivisi in 6 Capi.
Il primo Capo predispone misure volte ad assicurare un più efficace coordinamento tra le risorse europee e nazionali per la coesione e quelle del Piano nazionale di ripresa e resilienza, da un lato, e le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione del ciclo di programmazione 2021-2027, dall’altro.
Se la Zes unica figura al Capo III, al Capo V (Disposizioni in materia di trattenimento presso di Centri di permanenza per i rimpatri e di realizzazione delle strutture di prima accoglienza, permanenza e rimpatrio) si estende da 6 a 18 mesi il limite massimo di permanenza nei Centri per il rimpatrio (Cpr) degli stranieri in attesa di espulsione. Il termine ordinario è di 3 mesi, prorogabile di altri 3 mesi.
Ulteriori proroghe, fino a un massimo di altri 12 mesi, possono essere stabilite in determinati casi: se lo straniero non collabora al suo allontanamento o per i ritardi nell’ottenimento della necessaria documentazione da parte dei Paesi terzi.