Salvare le imprese incagliate nel Superbonus: Confcooperative coordina il tavolo di confronto con il mondo economico
Si è tenuto nella giornata di ieri 8 novembre il tavolo di confronto sulla “Circolazione dei crediti fiscali per l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio”, promosso da Confcooperative Basilicata.
L’incontro, che si è svolto a Potenza nella sala conferenze Sei Energie, via del Seminario 117, ha visto la nutrita partecipazione di cooperative, amministratori aziendali, ingegneri e addetti ai lavori, a testimonianza del forte interesse suscitato nel tessuto economico regionale dall’attuazione della norma regionale sulla circolazione dei crediti fiscale. Prima regione in Italia ad essersi dotata di uno strumento normativo a sostegno delle imprese piegate dai crediti fiscali incagliati.
Il riferimento è alla legge 20 del 16 luglio 2023, che consentirà alle imprese con crediti fiscali relativi al Superbonus e ad altri bonus edilizi, di venderli a società della Regione Basilicata.
Confcooperative Basilicata ha fortemente voluto questa occasione di confronto tra il consigliere regionale Coviello, primo firmatario della legge regionale, e le cooperative socie insieme ad altri addetti ai lavori, proprio alla vigilia dell’emanazione dei regolamenti attuativi che disciplineranno le modalità attraverso cui sarà possibile far circolare i crediti fiscali incagliati.
Un confronto essenziale affinché le modalità che la Regione Basilicata si appresta a delineare, siano il più possibile aderenti ai bisogni e alle possibilità delle realtà economiche coinvolte, per una ripresa effettiva dell’intero settore.
Giuseppe Bruno, presidente Confcooperative Basilicata: «Il tema dei crediti incagliati per le imprese ha ricadute su tutto un sistema di sviluppo locale ed è molto sentito anche nella nostra regione. Ogni strumento che interviene in questa direzione diventa vitale: per questo da subito accolto con favore la proposta di legge che ha come primo firmatario Coviello, che consente di vendere i crediti incagliati a società della Regione Basilicata e Enti Pubblici per il periodo di ammortamento. Ancora più importante la misura di semplificazione, nei fatti, che ne deriva. Infatti, diventando strutturale ha una operatività duratura nel tempo. L’auspicio è quello di poter avere un ampliamento dei soggetti che possono acquistare il credito per aumentare la capacità finanziaria a disposizione ed estendere quindi l’opportunità anche e nuovi lavori con utilizzo dei diversi bonus edilizi. In tal senso assume rilievo la volontà di condivisione e adattamento anche in corso d’opera. Ora è fondamentale partire»
Michele Lapadula, Confcooperative Basilicata Lavoro e Servizi «la legge c’è ora però occorre garantire che le disposizioni attuative rispondano davvero ai bisogni reali di chi opera sul campo, delle tante imprese e cooperative bloccate dai crediti incagliati. Per questo è di fondamentale importanza il confronto che si è tenuto oggi, alla vigilia dalla definizione del disciplinare attuativo della legge regionale. Questo strumento sarà vitale non solo per il pregresso, ma anche per dare nuova spinta alle cooperative onlus, che ancora possono beneficiare del Superbonus, fino al 2025. Si tratta di sostenere così tutto il settore socioassistenziale, dalle case di riposo ai centri diurni. Le risorse finanziare ci sono, ora dobbiamo fare in modo che siano a sostegno reale dello sviluppo economico e occupazionale della Regione. Non è di poco conto la disponibilità di Banca Intesa a farci da corollario, a mettere quindi un plafond proprio a disposizione».
Tommaso Coviello, consigliere regionale e primo firmatario della legge regionale «pur considerando importante investire sull’efficientamento energetico del patrimonio edilizio sul tema del Superbonus, il premier Meloni non ha avuto difficoltà a definirlo un vero e proprio “disastro contabile” e i dati sono eloquenti. Circa 12 miliardi di irregolarità e centinaia di furbetti tra lavori fantasma e stalle e rimesse spacciate per ville. La Basilicata è stata la prima Regione in Italia a cogliere il grido di allarme di imprese, professionisti e famiglie con il via libera alla Legge regionale n.20 del 16 luglio 2023 che ho proposto e fortemente voluto. L’intento era rilanciare l’edilizia e l’occupazione nell’indotto immediatamente dopo la pandemia. La trappola era dietro l’angolo come abbiamo potuto notare e si è reso poi necessario uno strumento correttivo che potesse superare l’incertezza e che prevedesse l’acquisto dei crediti fiscali da parte di Enti pubblici economici e Società partecipate dalla Regione».