Confartigianato: Accanto alle donne, sempre
I movimenti Donne Imprese e Giovani Imprenditori di Confartigianato insieme contro la violenza sulle donne: fisica, verbale, psicologica, economica e come limitazione alle libertà personale e di espressione.
Da più di settant’anni, il Sistema Confartigianato – sottolinea Rosa Gentile, dirigente nazionale e regionale Confartigianato – promuove l’autoimprenditorialità come manifestazione di talento e creatività e la piena realizzazione personale attraverso il lavoro artigiano.
La piccola impresa italiana è il luogo ideale dove coltivare e raggiungere la piena indipendenza economica e sociale. Accanto alle donne, sempre.
Oggi più che mai.Sonoempre più convinta che la cultura della parità si costruisce attraverso una rete di contatti e scambi di informazioni con tutte le associazioni che si battono per la difesa dei diritti delle donne, coinvolgendo assolutamente in questo anche gli uomini, al fine di dare forza, maggiore incisività e diffusione al lavoro delle donne presenti nelle istituzioni, nel mondo del lavoro e nelle associazioni, definendo una linea comune nelle attività future delle pari opportunità.
Oggi più che mai è doveroso considerare la crescente necessità che le donne hanno di lavorare, del loro desiderio di autonomia e, in particolare, della volontà di poter contribuire al miglioramento del reddito familiare, anche in considerazione del fatto che sono ormai numerose coloro che vantano il possesso di talenti professionali specifici.
Dalla Giornata – conclude – usciamo comunque rafforzate nella determinazione a proseguire il percorso ed affermare valori e comportamenti culturali innanzitutto di rispetto tra i sessi.
Imprese e Giovani Imprenditori di Confartigianato: “Dobbiamo sconfiggere silenzio e indifferenza con una battaglia di civiltà condivisa dalle famiglie, dalla scuola, dalle istituzioni, da tutte le forze sociali ed economiche.
A cominciare dal mondo dell’impresa. La nostra partecipazione diretta al lavoro in azienda e lo stretto rapporto con i nostri collaboratori ci consentono di comprendere, forse meglio che in altre realtà produttive, le situazioni di disagio e di abuso.
Le nostre imprese devono quindi essere anche ‘laboratorio’ di educazione al rispetto dei diritti e della dignità delle donne, attraverso il lavoro come strumento di di realizzazione personale, di indipendenza economica e di emancipazione sociale“.