Hamas rilascia 11 ostaggi alla Croce Rossa, 9 bimbi e 2 madri. Altri due giorni di tregua
Gallant, con ripresa guerra combatteremo in tutta Gaza. Secondo il Guardian sarebbero ancora 184 le persone rapite in mano ad Hamas
Liberate Sharon con le sue gemelle e Karina con le figlie
Tra gli 11 ostaggi rilasciati stasera, tutti del kibbutz Nir Oz, c’è Karina, che tornerà con le sue figlie Mika e Yuval di 18 e 11 anni, e Sharon Aloni-Kunio,con le gemelle di tre anni Emma e Yuli .
Lo riporta Ynet.
Cdm, 1,5 milioni per interventi in Egitto su profughi da Gaza
“Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza per intervento all’estero in conseguenza degli accadimenti in atto nei territori della Repubblica Araba di Egitto a seguito dell’afflusso di profughi da Gaza. Per i primi interventi è stato stanziato un milione di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali”. Lo riferisce il comunicato di Palazzo Chigi.
Gli ostaggi rilasciati stasera sono del kibbutz Nir Oz
Gli 11 ostaggi che vengono liberati questa sera sono residenti del kibbutz Nir Oz. Lo riferisce Haaretz precisando che dopo il loro rilascio, ci sono ancora altri 49 residenti di Nir Oz in ostaggio a Gaza. Il presidente del kibbutz, Osnat Peri, ha affermato che “c’è un grande sospiro di sollievo tra gli abitanti del kibbutz stasera, ma allo stesso tempo grande preoccupazione per i nostri cari che sono ancora prigionieri di Hamas. Chiediamo il ritorno di tutti ostaggi, immediatamente e ad ogni costo”.
Biden, ho premuto su tregua per rilascio ostaggi e aiuti a Gaza
“Ho costantemente premuto per una pausa nei combattimenti per accelerare ed espandere l’assistenza umanitaria inviata a Gaza e facilitare il rilascio degli ostaggi. Rimango in contatto con i leader di Qatar, Egitto e Israele per assicurarmi che ogni aspetto dell’accordo venga implementato”: lo scrive su X Joe Biden, dopo l’estensione della tregua a Gaza per altri due giorni.
Sinwar ha incontrato ostaggi israeliani nei tunnel a Gaza
Yahya Sinwar, il leader di Hamas a Gaza, ha incontrato alcuni ostaggi israeliani nei tunnel della fazione islamica nella Striscia. Lo riferisce Haaretz.
Gallant, con ripresa guerra combatteremo in tutta Gaza
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto a un gruppo di soldati che quando i combattimenti riprenderanno, una volta terminata la tregua, “saranno più grandi e si svolgeranno in tutta la Striscia di Gaza”, sottolineando che “non ci fermeremo finché non avremo finito”. Lo riporta Haaretz. Gallant ha detto ai soldati che Hamas si è organizzato e ha riposato durante il cessate il fuoco. “Incontrerete qualcosa che è un po’ più preparato” e quindi i miliziani palestinesi “incontreranno prima le bombe dell’aeronautica, poi i proiettili dei carri armati e dell’artiglieria” e infine “gli spari della fanteria”.
Hamas comincia a consegnare gli ostaggi alla Croce Rossa
Hamas ha cominciato a consegnare la quarta tranche di ostaggi, 9 bambini e 2 donne, alla Croce Rossa. Lo riferiscono le tv israeliane che citano come fonte al Jazeera.
Fonte Israele conferma altri 2 giorni tregua per 20 rapiti
Una fonte israeliana ha confermato l’accordo per l’estensione della tregua di due giorni. Un’intesa che prevede il rilascio di altri 20 ostaggi, 10 ogni giorno. Lo riporta Haaretz.
Hamas riceve lista, scarcerati oggi 3 donne e 30 minori
Hamas ha dichiarato di aver ricevuto la lista dei detenuti palestinesi che saranno rilasciati oggi da Israele. Lo riporta Al Jazeera. Secondo i miliziani, l’elenco include tre donne – Yasmin Shaaban e Etaf Jaradat, entrambe di Jenin, e Nufouth Hamad di Gerusalemme – e 30 minori, i cui nomi “saranno resi pubblici in seguito”.
Fonti egiziane, con proroga tregua proseguiranno scambi e aiuti
La proroga di due giorni della tregua a Gaza prevede lo scambio tra 20 ostaggi di Hamas e 60 palestinesi detenuti in Israele, ma anche la prosecuzione dell’invio di aiuti e l’accoglienza in Egitto dei feriti palestinesi. Lo hanno confermato fonti della Mazzaluna rossa egiziana.
Dall’Egitto continuerà la fornitura di 200 camion di prodotti alimentari e 7 cisterne di carburante e gas da cucina al giorno. Fino al 25 novembre, informa la Mezzaluna rossa egiziana, sono stati forniti a Gaza 1143 camion di prodotti alimentari, 314 di prodotti d prima necessità, 357 di farmaci e supporti medici, arrivati con 195 aerei da 34 Stati e 11 organizzazioni.
Qatar, accordo per altri due giorni di tregua a Gaza
Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al Ansari ha annunciato che è stato raggiunto l’accordo per prorogare di altri due giorni la tregua tra Israele e Hamas a Gaza. Lo annuncia lo stesso al Ansari su X.
Hamas, con ostaggi in mano Jihad possibili altri 4 giorni tregua
“Hamas ha informato i mediatori di avere le prove che ci sono dei rapiti nelle mani della Jihad islamica, con le quali sarà possibile prolungare la tregua di altri quattro giorni”.
Lo riferisce il quotidiano del Qatar ‘Al-Arabi Al-Jadid’ citando una fonte secondo la quale, comunque, “la vicenda è soggetta ad ulteriori garanzie”. Secondo quanto riporta il media qatariota, una fonte egiziana ha detto che nel frattempo “sono in corso trattative sulle garanzie richieste da Hamas nei confronti di Israele per consentire l’ingresso di camion di carburante e il loro arrivo negli ospedali del nord della Striscia di Gaza”. La fonte ha inoltre affermato che “i mediatori hanno chiesto che la tregua includa anche la Cisgiordania e Gerusalemme Est, in modo che le violazioni dell’occupazione cessino per tutta la durata dell’accordo”.
‘Accordo raggiunto sugli ostaggi, 9 bambini e due madri’
Fonti israeliane hanno fatto sapere che l’accordo sul quarto rilascio di ostaggi è stato chiuso positivamente. Secondo le stesse fonti, citate da Ynet, due madri saranno liberate assieme a 9 bambini.
In partenza da Rafah 200 camion e 7 cisterne di aiuti a Gaza
L’Egitto sta curando “meticolosamente” i dettagli per l’applicazione degli accordi nel quarto giorno di tregua, scrive l’emittente statale Al Qahera, mentre a Rafah continua il passaggio degli aiuti a Gaza.
In programma c’era la consegna di 200 camion di merci di prima necessità e sette cisterne di carburante con 130.000 litri di carburante oltre a 75 tonnellate di gas domestico.
I camion, secondo il capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, Khaled Zayed, hanno già iniziato ad entrare nella Striscia attraverso il meccanismo concordato, viaggiando verso il valico di terra di Al-Awja nel centro per l’ispezione, per poi tornare e scaricare il loro carico sul lato palestinese della Striscia di Gaza.
Il volume degli aiuti resta però troppo basso – osservano autorità egiziane – a causa delle “misure ostruttive messe in atto dalla parte israeliana”.
Fonte israeliana, ‘cautamente ottimisti sul rilascio degli ostaggi’
Israele è “cautamente ottimista” che alla fine, nonostante il ritardo con Hamas sulla tranche di ostaggi da liberare oggi, la crisi possa essere risolta e si
arrivi poi alla liberazione. Lo ha detto una fonte israeliana al sito Walla. Come è stato detto, il ritardo attuale riguarda la denuncia di Israele che Hamas con i suoi criteri di rilascio separi le madri dai figli e questo, a giudizio dello Stato ebraico, viola l’intesa. .
Fonti egiziane, verso proroga tregua di altri due giorni
Fonti egiziane riferiscono a Skynews Arabia che gli sforzi per estendere la tregua umanitaria nella Striscia di Gaza sono vicini a raggiungere un accordo per una proroga di altri due giorni.
Israele, offerta a Hamas un’opzione per estendere tregua
Israele dice di aver offerto ad Hamas “un’opzione” per estendere la tregua, che finisce stanotte. Il portavoce del governo Eylon Levy ha dichiarato di aver proposto ad Hamas un’ “opzione per un’estensione” della tregua nella Striscia di Gaza. “Vogliamo ricevere altri 50 ostaggi oltre questa notte, per riportare tutti a casa”, ha dichiarato Levy ai giornalisti annunciando la mossa.
Tra le controversie sugli ostaggi la separazione delle famiglie
Tra i motivi di controversia tra Israele e Hamas per il rilascio dei prigionieri c’è il tema della separazione delle famiglie: Israele vuole che i nuclei vengano liberati insieme. Lo riporta Haaretz.
Lo scontro è già successo nel rilascio di Hila, la tredicenne liberata senza la madre. Per Israele si viola l’accordo. .
Borrell, ‘ora aumentare gli aiuti a Gaza, si fermino le bombe’
“Dobbiamo cercare di fare in modo che il cessate il fuoco sia prolungato, di modo da evitare altre vittime. Una gran parte dell’opinione pubblica globale, anche in Israele, è d’accordo con questo principio”.
Lo ha detto l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell nella conferenza stampa finale della riunione dell’Unione per il Mediterraneo sottolineando che “la migliore garanzia per la sicurezza di Israele è la creazione di uno Stato palestinese”.
“Il popolo palestinese non può pagare per quanto ha fatto Hamas”, ha ancora ribadito Borrell spiegando che il tema “dell’aumento degli aiuti a Gaza” è stato sul tavolo della riunione di Barcellona. “Dobbiamo mettere fine alle bombe.
L’aiuto umanitario va aumentato ma non è abbastanza. Vediamo che in Palestina il diritto internazionale continua a subire violazioni. I morti continueranno se non riusciamo a gestire il percorso per una soluzione dei due Stati. Dobbiamo evitare la colonizzazione di Gaza da parte di Israele e lo sfollamento dei palestinesi”, ha rimarcato l’Alto Rappresentante.
Guterres, ‘che continui il dialogo su Gaza per un cessate il fuoco totale’
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, in una nota del suo portavoce, è tornato ad elogiare Qatar, Egitto e Usa per aver facilitato l’accordo sullo scambio di ostaggi e pause al conflitto, sottolineando che “il dialogo che ha portato all’accordo deve continuare, sfociando in un cessate il fuoco umanitario totale a beneficio della popolazione di Gaza, di Israele e della regione nel suo insieme”.
Il Segretario Generale “chiede ancora una volta il rilascio immediato e incondizionato dei rimanenti ostaggi”, ed “esorta tutti gli Stati a usare la loro influenza per porre fine al conflitto e compiere passi irreversibili verso l’unico futuro sostenibile per la regione: una soluzione a due Stati”.
Ufficio Netanyahu, su ostaggi ‘negoziati ancora in corso’
L’ufficio del premier Benyamin Netanyahu ha annunciato che “sono ancora in corso i negoziati sull’elenco dei rapiti che verranno rilasciati oggi” da Hamas come quarto scambio
“Siamo consapevoli – ha detto – dello stress a cui sono sottoposte le famiglie e quando sarà possibile aggiungeremo informazioni. Vogliamo evitare di diffondere voci e informazioni non attendibili”.
Egitto, negoziatori vicini ad una estensione della tregua a Gaza
“I negoziatori sono vicini ad un accordo per estendere la tregua a Gaza”. Lo afferma l’emittente di Stato egiziana Al Qahera citando fonti locali di alto livello.
Inoltre, una fonte autorevole della sicurezza egiziana al valico di Rafah ha detto all’ANSA che ci sono contatti tra Egitto, Hamas e Israele per porre fine ai disaccordi sulla lista dei nomi presentati dalla parte israeliana riguardo ai prigionieri palestinesi che dovrebbero essere rilasciati nel ;;quarto giorno di tregua, questa sera.
La fonte ha precisato che l’accordo tra le due parti prevede il rilascio dei prigionieri in base al tempo trascorso nelle carceri israeliane, e che Israele ha presentato nomi che non soddisfano questo requisito.
Israele, gli ostaggi ancora a Gaza sono 184
Un portavoce del governo israeliano ha detto che il numero degli ostaggi ancora detenuti a Gaza è di 184. Lo riporta il Guardian.
Israele, i miliziani di Hamas portarono a Shifa due ostaggi
Lo Shin Bet (Sicurezza interna) ha rivelato alcune parti degli interrogatori di Adham Hussa e Ismail Hussa, due miliziani di Hamas catturati dall’esercito, che hanno ricostruito le modalità con cui il 7 ottobre scorso nel kibbutz di Alumim hanno rapito due cittadini stranieri, un thailandese e un nepalese.
Secondo quanto riferito da Ynet, hanno spiegato di aver fatto salire i due stranieri su un’ambulanza alla frontiera e di averli portati all’ospedale Shifa di Gaza City. “Ci hanno detto – hanno rivelato – di andare con l’ambulanza all’ospedale Shifa”.
Ex ostaggio racconta, ‘ho sentito in tv gli auguri per me’
Durante la prigionia, alcuni ostaggi hanno potuto seguire i media israeliani e sono stati informati su vari eventi. Ad esempio – hanno riferito varie fonti citate dalla stampa – Ohad Mondar, 9 anni, ha sentito gli auguri di compleanno per lui in tv durante la sua prigionia.
Secondo le stesse fonti, un gruppo di ostaggi ha trascorso l’intero periodo nei tunnel sotterranei di Hamas, dove – è stato riferito – le condizioni erano più dure in termini di illuminazione, cibo e altri aspetti. Nelle ultime due settimane – hanno aggiunto le fonti – non avevano quasi cibo e sopravvivevano principalmente con riso. Vera Goldstein – nonna dei due ex ostaggi Agam e Gal ha raccontato alle tv che i suoi due nipoti le hanno raccontato che il trattamento ricevuto in prigione è stato “più o meno buono”.
La Nato chiede di estendere la pausa nelle ostilità a Gaza
“Chiedo un’estensione della pausa delle ostilità a Gaza, questa servirà per portare nuovi aiuti umanitari e liberare più ostaggi. Il livello di sofferenze a cui abbiamo assistito richiede una soluzione politica”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.
“Gli alleati della Nato sono presenti nella regione del Medio Oriente, anche attraverso la nostra missione di rafforzamento delle capacità in Iraq. Abbiamo assistito ad attacchi con droni e razzi contro le postazioni statunitensi in Siria e in Iraq, nonché attacchi a navi commerciali. Questo sottolinea il rischio di un’escalation. L’Iran deve porre un freno ai suoi intermediari”, ha aggiunto.
Ministro palestinese, tutti al lavoro per estendere la tregua
Diversi attori implicati nella crisi di Gaza, tra i quali “Qatar, Egitto, Stati Uniti, Spagna e Palestina”, sono “al lavoro” per far sì che la tregua “si estenda”: lo ha detto Riyad al-Maliki, ministro degli Esteri dell’Autorità Nazionale Palestinese, a margine del Forum dell’Unione del Mediterraneo di Barcellona.
“Non sappiamo per quanto verrà estesa, ma la cosa più importante è estenderla perché ciò significa fermare i massacri”, ha aggiunto Maliki, secondo cui la priorità ora è dire “no alla guerra e sì al cessate il fuoco”, perché se finora a Gaza ci sono stati circa “15.000 morti”, in caso di interruzione della tregua in corso tale numero potrebbe “raddoppiare”.
Il ministro palestinese ha anche detto di “appoggiare molto” la decisione del premier spagnolo Pedro Sánchez di viaggiare in Medio Oriente la scorsa settimana e mostrare “la sua solidarietà con le vittime e con la giusta causa del popolo palestinese”.
Cnn, più di 40 ostaggi non sono detenuti da Hamas
Più di 40 ostaggi non sono detenuti da Hamas: lo ha riferito una fonte diplomatica alla Cnn. Questo crea una complicazione perché l’accordo di tregua prevede che Hamas consegni gli ostaggi in cambio di detenuti palestinesi. Per la Cnn, circa 40-50 ostaggi erano tenuti dalla Jihad islamica palestinese o da altri gruppi o individui.
Borrell, ‘non ci sarà pace per Israele senza Stato palestinese’
“Non ci sarà pace né sicurezza per Israele senza uno Stato palestinese”. Lo ha detto l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, aprendo la riunione dell’Unione per il Mediterraneo a Barcellona. “Nessun esercito può garantire la sicurezza di Israele meglio della pace. Diversi decenni di pace con l’Egitto e la Giordania ne sono la prova.
Ma questo accordo rimane incompleto senza una pace con i palestinesi. Uno Stato palestinese a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est è la migliore e l’unica garanzia a lungo termine per la sicurezza di Israele”, ha spiegato il capo della diplomazia europea, sottolineando che “la regione non potrebbe sopravvivere a un’altra nakba” e le conseguenze sarebbero “molto peggiori di quelle che abbiamo visto”.
“La posta in gioco per tutti noi è troppo alta – ha aggiunto ancora Borrell – La stabilità regionale, la sicurezza interna, la coesione e l’apertura delle nostre società, la credibilità dell’ordine basato sulle regole, la nostra capacità collettiva di cooperare per affrontare le sfide comuni, dal terrorismo alla migrazione irregolare. La pace tra Israele e Palestina è un imperativo strategico per l’intera comunità euromediterranea e non solo”.
Ancora in gravi condizioni l’ostaggio di 84 anni liberato ieri
E’ considerata ancora in condizioni critiche Elma Avraham, l’ex ostaggio di 84 anni, liberata ieri da Hamas. Lo ha fatto sapere l’ospedale Soroka di Beer Sheva dove la signora è ricoverata dopo essere stata trasportata direttamente in elicottero nel nosocomio. Ora si trova nell’unità cura intensiva dell’ospedale.
Ue, ‘prolungare il cessate il fuoco’
La tregua fra Israele e Hamas “è un primo passo importante” e “deve essere prolungata” per “renderla sostenibile e duratura mentre si lavora per una soluzione politica”. Lo ha detto l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, aprendo la riunione dell’Unione per il Mediterraneo a Barcellona.
“Niente può giustificare la brutalità indiscriminata che Hamas ha scatenato contro i civili il 7 ottobre”, ma “un orrore non può giustificare un altro orrore”, ha sottolineato il capo della diplomazia Ue. “Apprezziamo il ruolo del Qatar, dell’Egitto e di altri partner nel raggiungimento” della tregua, “ma è necessario fare molto di più per alleviare la terribile situazione a Gaza e trovare una via d’uscita dall’attuale crisi”, ha spiegato ancora Borrell.
Borrell, in piena guerra Israele è pronto a nuovi insediamenti
“Sono sconvolto nell’apprendere che nel mezzo di una guerra, il governo israeliano è pronto a stanziare nuovi fondi per costruire altri insediamenti illegali”. Lo scrive in un post su X l’alto rappresentante Ue Josep Borrell. “Questa – aggiunge – non è legittima difesa e non renderà Israele più sicuro. Gli insediamenti rappresentano una grave violazione del diritto internazionale umanitario e rappresentano il più grande problema di sicurezza di Israele”.
Anche Hamas contesta la lista dei prigionieri fatta da Israele
Anche Hamas come Israele ha contestato la lista di detenuti da liberare oggi, ultimo giorno di tregua. Israele – secondo quanto si è appreso da fonti citate
dai media – ha contestato la composizione dei nomi in lista. Lo stesso ha fatto Hamas secondo cui nei nomi indicati da Israele mancano alcuni detenuti arrestati prima del 7 ottobre scorso e che dovevano essere liberati.
In particolare, sarebbero sei detenuti arrestati prima del 7 ottobre che Hamas vuole siano rilasciati. Hamas – hanno aggiunto i media – ha ribadito la richiesta a Israele di applicare il ‘principio di anzianità’, cioè di rilasciare per primi i prigionieri detenuti da più tempo. Altro intoppo – hanno indicato fonti palestinesi – riguarda il nome di Nafooz Hammad di 16 anni di Sheikh Jarrah, quartiere a prevalenza araba di Gerusalmme – che due anni fa ha accoltellato una donna israeliana ed è stato condannato la settimana scorsa per tentato omicidio a 12 anni di carcere.
Mosca, apprezzamento per il rilascio dell’ostaggio russo di Hamas
Mosca “valuta positivamente il gesto di buona volontà” di Hamas, che ieri ha rilasciato anche un ostaggio con doppio passaporto israeliano e russo, e continuerà a lavorare per “il rapido rilascio” degli altri cittadini russi tenuti in ostaggio a Gaza. Lo ha detto oggi la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Hamas, che all’inizio del conflitto aveva inviato a Mosca una sua delegazione, ha detto ieri di aver rilasciato il cittadino russo-israeliano Roni Kariboi in “omaggio agli sforzi del presidente Vladimir Putin”.
“Valutiamo positivamente il gesto di buona volontà della dirigenza di Hamas e la sua disponibilità ad una cooperazione costruttiva nell’affrontare questioni umanitarie che rivestono particolare importanza per noi”, ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass. “In cooperazione con tutte le parti coinvolte, continueremo a lavorare per il rapido rilascio dei cittadini russi tenuto in ostaggio a Gaza”, ha aggiunto la portavoce.
Israele, lista ostaggi problematica,negoziati per modifica
Secondo funzionari israeliani, sono in corso intensi negoziati per modificare la lista di 11 ostaggi che dovrebbero essere liberati oggi da Hamas. I funzionari – riferisce Ynet – ritengono “problematico” l’elenco comunicato nella notte a Israele.
Cina, Wang Yi a New York per colloqui Onu su Israele-Hamas
Il capo della diplomazia cinese Wang Yi sarà a New York in settimana per tenere una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sul conflitto tra Israele e Hamas. “Come presidenza di turno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la Cina terrà il 29 novembre un incontro ad alto livello sulla questione israelo-palestinese”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, aggiungendo che il ministro degli Esteri cinese sarà anche a capo dell’evento.
Wsj, Egitto e Qatar mediano per il rilascio di uomini anziani
L’Egitto e il Qatar stanno mediando colloqui per estendere la tregua tra Israele e Hamas e ampliare l’elenco degli ostaggi includendo gli uomini anziani che, potrebbero essere rilasciati insieme a donne e bambini, seguiti dai resti degli israeliani uccisi. Lo scrive il Wall Street Journal riferendo che Hamas ha rifiutato di prendere in considerazione il rilascio di uomini israeliani non anziani, anche se molti sono civili.
Israele, ‘discussioni’ in corso sulla nuova lista degli ostaggi
L’ufficio del premier Benyamin Netanyahu ha dichiarato questa mattina che sono in corso “discussioni” che riguardano la lista di ostaggi israeliani che dovrebbero essere rilasciati oggi e che é stata ricevuta nella notte.
“Aggiungeremo informazioni quando sarà possibile”, ha fatto sapere l’ufficio stampa del primo ministro. Al momento non è chiaro quale sia l’oggetto della discussione e se vi siano problemi con la lista, che secondo una precedente comunicazione include 11 rapiti. Con quest’ultimo gruppo si completa l’elenco dei 50 ostaggi da rilasciare durante la tregua di quattro giorni, che potrebbe essere estesa se Hamas libera altri sequestrati.
Doha, Hamas deve ritrovare decine di ostaggi
Il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed Bin Abdulrahman al-Thani, ha dichiarato al Financial Times che Hamas per estendere il cessate il fuoco temporaneo deve localizzare decine di ostaggi, tra cui donne e bambini, detenuti da civili e fazioni nella Striscia di Gaza. Al-Thani Ha affermato che ci sono più di 40 donne e bambini detenuti a Gaza che non sono nelle mani di Hamas.
“Se Hamas avrà altre donne e bambini, ci sarà un’estensione (del cessate il fuoco)”, ha detto il primo ministro del Qatar, ma ha aggiunto che non è chiaro quanto Hamas possa localizzare (gli altri ostaggi). “Uno degli obiettivi (della tregua) è che Hamas abbia il tempo di cercare il resto dei (rapiti) dispersi”, ha aggiunto Al-Thani.
Il primo ministro qatariota ha anche affermato che l’obiettivo dichiarato da Israele di sradicare Hamas dalla Striscia di Gaza non è realistico. “Alla fine, la distruzione di Hamas attraverso la continuazione di questa guerra non avverrà mai. Alimenterà solo la narrativa dell’estremismo e della radicalizzazione”, ha dichiarato Al-Thani. “Abbiamo bisogno di una soluzione politica che garantisca la sicurezza del popolo palestinese e del popolo israeliano”, ha aggiunto.
Raisi, gli Usa non hanno il diritto di interferire su Gaza
“Il popolo di Gaza deciderà sul proprio futuro, attraverso il governo legittimo e legale di Hamas, e gli Stati Uniti non hanno il diritto di prendere alcuna decisione o di interferire negli affari di Gaza”, ha dichiarato il presidente iraniano Ebrahim Raisi, avvertendo che qualsiasi interferenza da parte degli americani è destinata a fallire.
Secondo l’agenzia Irna, Raisi ha fatto questa osservazione durante una conversazione telefonica con il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan ieri sera. “Gli Stati Uniti sono gli assassini della gente di Gaza e una simile interferenza non farà altro che portare avanti i loro crimini contro i palestinesi”, ha sottolineato.
Israele riceve la lista degli 11 ostaggi che saranno liberati oggi
Israele ha ricevuto la lista di 11 ostaggi che dovrebbero essere liberati oggi da Hamas, nell’ultimo giorno della tregua del conflitto. Lo riporta il Wall Street Journal citando fonti governative egiziane. La notizia è confermata anche da Haaretz.
ANSA