Google presenta Gemini: ‘La nostra IA più potente’
Il modello arriverà anche su smartphone. Ad, Pichai: "nuova era"
A sorpresa, Google ha svelato Gemini, un nuovo modello di intelligenza artificiale.
L’annuncio era nell’aria anche se varie fonti statunitensi parlavano di un rimando al 2024 per problemi nello sviluppo.
E invece Big G ha deciso di tener fede alla tabella di marcia e lanciare un chiaro messaggio alla rivale OpenAI.
“Gemini è il modello IA più capace e potente che abbiamo mai costruito.
È progettato fin dalle sue fondamenta per essere multimodale e ottimizzato per tre diverse dimensioni: Ultra, Pro e Nano” ha spiegato Sundar Pichai, Ceo di Google e Alphabet in una nota ufficiale.
Nella pratica, l’IA può comprendere e produrre contenuti sia testuali che in foto, video e audio, oltre che a sviluppare codice informatico da sé.
“Quello di oggi è un traguardo significativo per lo sviluppo dell’IA, e l’inizio di una nuova era” prosegue Pichai. La prima versione di Gemini è stata pensata per funzionare su dispositivi differenti, dagli smartphone ai data center. Per questo, Google ha distinto tre livelli differenti.
Il primo, Ultra è dedicato a compiti complessi. Gemini Pro può esser applicato per attività di media dimensione mentre Nano funzionerà su singoli dispositivi.
Nella realizzazione di Gemini, Google ha mantenuto il focus sulla sicurezza: “In ogni fase del suo sviluppo, prendiamo in considerazione i rischi potenziali e lavoriamo per testarli e mitigarli”.
A cominciare da oggi, il chatbot Bard utilizzerà una versione dedicata di Gemini Pro per ragionamenti avanzati.
Sarà disponibile in inglese in più di 170 paesi e territori, con la previsione di aggiungere ulteriori lingue nei prossimi mesi.
Google porterà Gemini anche su Pixel 8 Pro, il suo smartphone di punta, a partire dall’app registratore, Gboard e WhatsApp.
Nel 2024, Gemini sarà disponibile su più prodotti e servizi Google tra cui ricerca, Chrome e videochat.
Per l’occasione, l’azienda ha presentato anche CloudTpu v5p, un nuovo sistema progettato per addestrare più velocemente i modelli di intelligenza artificiale.