CULTURA E EVENTI

Intervista a Pamela Luidelli, l’autrice che ama ascoltare di Laura Gorini

La scrittura è il mio mondo personale

La sua è una penna che non passa di certo inosservata. Ama scrivere e leggere sorseggiando una buona tazza di tè caldo. Solare, dolce e timida, ha trovato nella scrittura la sua strada. Una strada che l’ha portata da poco alla pubblicazione di “Pennellate di Bugie”, il suo quarto romanzo.

Pamela, ben tornata con un nuovo romanzo… In pochi anni ne hai dati alle stampe parecchi. Come stai vivendo questo momento?

Ogni volta che pubblico un nuovo lavoro, l’ansia mi invade e, per tradizione, incremento il consumo di camomilla. Nonostante ciò, considero un grande privilegio entrare con umiltà nelle case dei lettori. Apprezzo soprattutto le loro valutazioni e il loro affetto. La scrittura è il mio mondo personale e spero che la passione che mi spinge verso quest’arte possa trasparire nei miei lavori.

Ricordi la prima volta che hai pensato di scriverne uno? Quale è stata la molla?

“Pennellate di Bugie” rappresenta il mio quarto romanzo pubblicato, ma in realtà è stato il primo che ho avuto l’opportunità di scrivere. Tutto è cominciato grazie alla mia grande passione per la lettura, una vera e propria dipendenza che potrebbe essere paragonata al bisogno di aria fresca. Durante un periodo professionale difficile, la lettura mi ha dato un grande aiuto nel trovare la serenità. Proprio in quel momento, mio marito, cogliendo questa mia passione, mi ha suggerito di provare a scrivere qualcosa di mio. Ho deciso di seguire il suo consiglio e, come si suol dire, il resto è storia (o meglio, i miei romanzi).

In tutti grandi protagoniste sono le donne. Come riesci a evitare il rischio di metterci troppo di te?

Ho avuto il privilegio di creare quattro romanzi, tra cui due cozy mystery che hanno come protagonista una barista sfortunata che inciampa sempre in un cadavere. Devo ammettere che il mio alter ego si riflette molto nel personaggio principale. Tuttavia, come ogni autore che si rispetti, sentivo il bisogno di evolvermi ed è stato così che ho scelto di creare Diretto all’inferno, con un’investigatrice che rappresenta completamente l’opposto di me. Questa nuova creazione mi ha permesso di esplorare la complessità femminile attraverso angolazioni differenti. Nonostante abbia dedicato le mie capacità narrative a storie con protagoniste femminili, tendo ad apprezzare maggiormente la scrittura di personaggi maschili.

Hai un trucco per riuscire a entrare bene nelle menti anche dei personaggi maschili?

Riconosco di avere sempre coltivato un particolare interesse verso la psiche maschile, una predilezione che risale sin dalla mia giovinezza. A differenza delle donne, gli uomini mi sembrano molto meno complicati in alcune sfaccettature. Forse è per questo motivo che ho sempre instaurato amicizie significative con l’universo maschile.

Con “Pennellate di Bugie”, la tua ultima opera, hai toccato anche la piaga della violenza sulle donne. Li hai fatto con grande rispetto. Credi che sia esso la forma primordiale dell’amore?

In  realtà in ogni romanzo che scrivo, affronto il tema della violenza sulle donne, sempre con una nuova prospettiva. Ritengo che sia di cruciale importanza farlo, soprattutto per sensibilizzare la giovane generazione. Dobbiamo far comprendere che la violenza non è mai un atto d’amore, ma bensì di egoismo. Spesso, infatti, ci illudiamo di prendere decisioni al posto degli altri, senza rispettare la loro libertà di scelta.

Che cosa significa amare per te?

Il termine “amare” può risultare banalizzato nella nostra società contemporanea, ma in realtà rappresenta un’intensa e profonda emozione. Purtroppo, viene facilmente confuso con un semplice interesse o una fugace attrazione. Come ho scritto nelle note d’autore in Pennellate di bugie per me l’amore è un sentimento incredibilmente complesso e sfaccettato, che si manifesta in molteplici forme e sensazioni, è una forza senza pari quando si tratta di un figlio, una madre, una nonna o un marito. Ognuno di essi ha un significato unico e irripetibile, ma ciò che rimane in discussione è la sua vera essenza. Potremo cercare di definirlo, ma l’amore sfugge sempre alle definizioni. Sappiamo bene quanto sia importante questo sentimento, ma ognuno di noi lo vive e lo esprime in modo diverso. Questa è la bellezza dell’amore: è universale ma allo stesso tempo unico come ognuno di noi. Non c’è una scala predefinita per misurarne l’intensità, né una guida per navigarlo con sicurezza. L’amore è semplicemente un universo di significati da scoprire.

Che augurio vuoi fare ai tuoi lettori?

Desidero rivolgere il mio augurio a tutti affinché possano avere un anno ricco di stimolanti letture, spegnere ogni forma di distrazione tecnologica e dedicarsi ad ascoltare attentamente le persone che ci circondano. La vita è un dono insostituibile e prezioso, talvolta trascurato, che merita di essere vissuto appieno.

Pulsante per tornare all'inizio