“Se davvero si vuole costruire una coalizione che tenga dentro, in maniera paritetica e democratica tutti i soggetti politici interessati, a nostro avviso, prima di ogni altra cosa, bisognerebbe ricercare le ragioni dello stare insieme, evitando, casomai, prevaricazioni, scelte obbligate, veti e pregiudizi.
Non è facile tenere insieme più soggetti, specie quando sommessamente aleggiano retro pensieri e sentimenti di rivalsa.
Altrettanto difficile è farlo imponendo le proprie ragioni su quelle degli altri. E di certo, come ci insegnano i nostri padri costituenti, la democrazia non può essere solo ponderata per rapporti di forza basata sul principio della rappresentatività e della percentuale di consensi ex ante, anche perché il futuro riserva sempre gradite o sgradite sorprese.
Tanto più che in questo caso varrebbe il principio contrario rispetto a quello democratico, cioè chi è più forte ha più diritto di scelta e di parola. Noi di Europa verde, riteniamo che la condivisione e il gradimento sulle scelte comuni sia un principio sacrosanto.
Anche per queste ragioni, in assenza di una convergenza collegiale, chiediamo che siano i cittadini a supportare le decisioni delle segreterie di partito. Attraverso l’unico strumento che consentirebbe loro di farlo.
Le primarie aperte di coalizione. Per quanto ci riguarda, questa, non è una deroga alla prerogativa dei partiti, ma è una condizione che garantisce massima partecipazione dal basso sulle scelte.
Il metodo proposto dal M5S, per quanto seguito in Sardegna da PD e M5S, non garantisce equità perché tiene conto di fattori elettorali del passato difficilmente sovrapponibili.
Calcolare per media ponderata il valore percentuale di ogni singola forza politica per assegnare ad ogni forza stessa un peso nell’indicazione del gradimento su un candidato, calcolato sulla base delle ultime due consultazioni politiche e regionali, non può essere un metodo democratico.
Intanto perché non tiene conto delle evoluzioni e del contesti nel quale sono maturati quei risultati su cui si dovrebbe basare il calcolo, ma soprattutto perché così facendo si escluderebbe dalla possibilità di essere rappresentati da quella percentuale assegnata grazie ad un calcolo che guarda al passato, escluderebbe coloro che si sono avvicinati alla politica e che hanno gli stessi diritti di scelta di tutti.
Per tanto, coerentemente con quanto abbiamo sempre affermato, per noi di Europa Verde, in difetto di condivisione sui nomi, l’unico metodo democratico, a garanzia di partecipazione di tutti i movimenti e partiti nella scelta, sono le primarie, e ciò, senza anteporre da parte di chicchessia veti e pregiudiziali.
Auspichiamo che si possa, nel brevissimo periodo, confrontarsi sulle regole da seguire per garantire il massimo della partecipazione e trasparenza.”