CRONACA

Protesta degli agricoltori oggi la marcia sulla 106

"A Potenza, Roma e Bruxelles debbono sentire le nostre ragioni”

La protesta degli agricoltori lucani è un segnale di allarme che non può essere ignorato. Il settore agricolo è uno dei pilastri dell’economia della Basilicata, ma negli ultimi anni sta attraversando una fase di profonda crisi. I motivi di questa crisi sono molteplici:

  • Aumento dei costi di produzione: i costi di energia, carburante, fertilizzanti e manodopera sono aumentati in modo significativo negli ultimi anni, mettendo a dura prova la redditività delle aziende agricole.
  • Concorrenza internazionale: l’agricoltura italiana è sempre più esposta alla concorrenza dei prodotti importati, spesso a basso costo e di scarsa qualità.
  • Cambiamento climatico: il cambiamento climatico sta provocando eventi meteorologici estremi, come siccità e alluvioni, che stanno danneggiando le colture.

Le richieste degli agricoltori lucani sono concrete e condivisibili. L’esenzione IRPEF sui redditi agrari, l’esonero contributi previdenziali per i giovani agricoltori, l’applicazione dell’esenzione IMU e TARI sui locali agricoli, l’eradicazione della fauna selvatica dannosa, lo sconto sul gasolio per tutti i cittadini lucani, il credito d’imposta sul gasolio agricolo, l’intensificazione dei controlli sulla quantità e qualità delle materie prime agricole in entrata sul territorio nazionale, l’intensificazione dei controlli delle Forze dell’Ordine al fine di prevenire i furti nelle aziende agricole e reperire fondi da forme di compensazione territoriale/ambientale per rendere stabile negli anni il canone irriguo a carico dei soci del Consorzio di Bonifica di Basilicata sono misure che potrebbero aiutare a migliorare la situazione del settore agricolo lucano.

Le richieste da portare ai tavoli di discussione istituzionali nazionali ed europei sono altrettanto importanti. L’abbassamento drastico dei limiti di contaminanti chimici e biologici presenti nelle materie prime agricole importate, l’ulteriore integrazione della normativa nazionale e regionale sull’istallazione di impianti di produzione di energia rinnovabile in agricoltura e la revisione della Politica Agricola Europea sono misure che potrebbero contribuire a rendere l’agricoltura italiana più competitiva e sostenibile.

È importante che le istituzioni, a tutti i livelli, si prendano carico delle richieste degli agricoltori lucani. La crisi del settore agricolo è una sfida che non può essere affrontata solo dagli agricoltori stessi, ma richiede un impegno comune di tutti gli attori coinvolti.

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