CRONACA

Cia: parte da Lavello la mobilitazione degli agricoltori lucani

Con l’ Assemblea dei direttivi zonali del Vulture (Melfi, Venosa, Lavello, Montemilone) prevista per domani mercoledì  a Lavello (ore 18 Centro sociale Digilio) comincia la mobilitazione della  Cia-Agricoltori indetta in Basilicata dagli organismi dirigenti.

I cortei di trattori che percorrono le strade regionali, italiane ed europee – sottolinea la Cia –  sono il sintomo di un disagio reale.

Un disagio che Cia-Agricoltori Italiani ha già portato in piazza, a Roma, il 26 ottobre scorso, sotto lo slogan: “Prezzi alle stelle, agricoltori più poveri.

Non siamo il problema, ma la soluzione”, per rivendicare la centralità dell’impresa agricola nell’economia nazionale ed europea e il suo valore per i territori e le comunità.

Una manifestazione, fortemente voluta, che ha visto in Piazza Santi Apostoli migliaia di agricoltori arrivati da tutta Italia (folta la delegazione lucana) per esprimere, civilmente, tutto il dissenso e malessere delle imprese agricole e presentare le istanze più dirimenti per il settore.

Le richieste del comparto agricolo in crisi devono adesso trasformarsi in proposte, poi condivise in un confronto politico a più livelli.

“Lo diciamo e ribadiamo che non si può far finta che l’agricoltura italiana stia bene e che non ci siano problemi”. Queste le parole del presidente nazionale Cristiano Fini.

3Cia, in questo contesto di tensione sociale, vuole “evidenziare le azioni di mobilitazione intraprese e il valore del confronto, nelle sedi opportune, tra organismi accreditati e istituzioni e interlocutori economici. Nel nostro agire ci siamo posti obiettivi concreti e non ideologici con spirito di unitarietà che fa parte del nostro Dna”.

 Alcune delle molteplici sfide che Cia-Agricoltori Italiani riconosce nel suo documento e si impegna a portare attivamente nel confronto, nel dibattito e nel dialogo con le istituzioni regionali, nazionali ed europee:

VALORE LUNGO LA FILIERA – Una legge quadro per il riconoscimento del valore delle produzioni delle imprese agricole lungo la filiera, prima di tutto garantendo l’equo compenso, certificato e incentivando gli accordi di filiera.

CENTRALITÀ AREE INTERNE E AGRICOLTURA FAMILIARE – Norme che valorizzino il ruolo dell’agricoltura familiare nelle aree interne del Paese, dove è necessario uno snellimento burocratico e il riconoscimento economico per chi, da sempre, agisce come custode del territorio.

CONSUMO DI SUOLO ZERO – Partendo dalle esperienze legislative di alcune regioni, una legge quadro per il consumo zero del suolo agricolo. Quindi, il no a nuove cementificazioni o a pannelli solari a terra.

RISORSA ACQUA – Subito un Piano strategico nazionale per la costruzione di grandi invasi a usi plurimi, che, insieme a soluzioni aziendali, facciano fronte al problema della carenza idrica, contrastando alluvioni e dissesto idrogeologico.

EMERGENZA FAUNA SELVATICA – Raccordo di tutte le leggi regionali per rendere operativa ed applicabile la legge nazionale, fornendo così lo strumento applicativo alle regioni.

REVISIONE DELLA PAC – Questa Pac non funziona, troppa burocrazia e inapplicabilità degli eco-schemi che colpevolizzano l’agricoltura e gli sottraggono importanti risorse. Va abolito, immediatamente, l’obbligo al 4% di incolto. Occorre, dunque, stringere i tempi e intervenire efficacemente per una Pac non più punitiva, ma incentivante, capace di orientare le risorse verso la tutela del reddito delle imprese e non sulla rendita fondiaria e per politiche attive di gestione del rischio.

CRISI CLIMATICA – Puntare sulla ricerca agricola, anche varietale, per ridurre i costi di produzione e aumentare la redditività delle imprese. Le Tecnologie di evoluzione assistita (Tea) siano una priorità, per colture resistenti ai patogeni e resilienti ai cambiamenti climatici.

FITOFARMACI – Non possiamo rinunciare, per imposizioni normative comunitarie, a principi attivi senza la disponibilità di valide alternative.

MERCATI – Serve una maggiore attenzione alla politica commerciale europea, in particolare sul Mediterraneo, garantendo la reciprocità delle regole negli scambi.

“Più che trattori in strada, dunque, servono idee nuove, proposte concrete e soluzioni rapide e giuste evitando di far crescere ulteriormente la rabbia e il malcontento nelle campagne», ha concluso il presidente Cia.

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