CRONACA

Spari sulla folla in fila per gli aiuti a Gaza, 104 morti. Usa: ‘incidente grave’

Anp, 'E' uno spregevole massacro'. Ma Israele insiste, 'Stavano saccheggiando gli aiuti'

Mentre il bilancio dei palestinesi uccisi questa mattina dalle forze israeliane mentre aspettavano gli aiuti alimentari vicino a al-Rashid Street, a sud di Gaza City è salito a 104 – secondo il ministero della Sanità di Hamas, che parla anche di 760 feriti – un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca ha detto che gli Stati Uniti considerano gli spari a Gaza un “incidente grave”.

“Piangiamo la perdita di innocenti vite umane e riconosciamo la difficile situazione umanitaria a Gaza, dove innocenti palestinesi cercano solo di nutrire le loro famiglie”, ha detto il portavoce.

Successivamente, il presidente Joe Biden ha detto che il suo governo sta esaminando le varie versioni “contraddittorie” sulla sparatoria.

A chi gli chiedeva se si aspettasse un cessate il fuoco per lunedì, Biden ha risposto:”La speranza è l’ultima morire” ma è “probabile che non ci sarà” per lunedì.

A chi gli chiedeva degli spari a Gaza sulla folla in fila per gli aiuti, il presidente si è detto consapevole che l’incidente potrebbe avere effetti sulle trattative per il rilascio degli ostaggi e ha precisato che gli Stati Uniti stanno esaminando le “versioni contradditorie” sull’accaduto.

Da parte sua, l’ufficio di Abu Mazen, presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp)  ha definito l’episodio “uno spregevole massacro compiuto dall’esercito di occupazione israeliano, di cui ha la piena responsabilità il governo di occupazione”.

Gli ha fatto eco il governo egiziano, che in una nota del ministero degli Esteri “condanna fermamente l’attacco disumano di Israele contro civili palestinesi inermi che stavano aspettando l’arrivo di camion di aiuti umanitari a nord della Striscia di Gaza, e che ha portato a un gran numero di vittime e feriti”

L’attacco, prosegue la nota, rappresenta “una palese violazione delle disposizioni del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale, oltre che un disprezzo totale del valore della persona umana”.

Israele, ‘La folla ha saccheggiato gli aiuti, era una minaccia

Secondo il portavoce militare israeliano, i soldati hanno aperto il fuoco dopo che “durante l’ingresso dei camion degli aiuti nel nord di Gaza, residenti hanno circondato i camion”, di cui gli israeliani assicuravano il transito, e “hanno saccheggiato le forniture”.

“Nell’incidente – ha sottolineato – dozzine di persone sono state calpestate nella calca”. Fonti militari riferiscono che i soldati “hanno sparato contro chi aveva accerchiato i camion” e che la folla “si è accalcata in maniera da porre una minaccia per le truppe”.

Secondo Israele i soldati non sono responsabili della maggior parte delle vittime registrate oggi a Gaza.

Lo ha detto il portavoce militare Peter Lerner, spiegando che si sono verificati due incidenti separati, centinaia di metri uno dall’altro. “Alle 4 di mattina un convoglio di 30 camion di aiuti ha superato il check-point dell’esercito nel Wadi Gaza ed in seguito è stato circondato da migliaia di persone.

La folla è finita fuori controllo e decine di persone sono rimaste ferite o uccise nella calca, altre sono state travolte dai camion”. I soldati hanno aperto il fuoco solo nel secondo episodio, “sentendosi minacciati da decine di civili”

Inoltre, l’esercito israeliano ha diffuso un video di sorveglianza aerea sull’incidente. Secondo i militari israeliani “Il video mostra quante persone hanno circondato i camion e, di conseguenza, dozzine sono state uccise e ferite per aver spintonato, calpestato e sono state investite dai camion”. L’esercito ha detto che continuerà l’assistenza nella trasferta degli aiuti umanitari.

Pacchi di aiuti umanitari lanciati verso Gaza sono caduti in Israele

Pacchi di aiuti umanitari, lanciati oggi da un aereo giordano verso il nord della Striscia di Gaza, sono stati trasportati dal vento e sono caduti in
territorio israeliano. Lo ha riferito la radio militare tranquillizzando poi la popolazione che essi ”non rappresentano alcun pericolo”.

La emittente pubblica Kan ha intanto rilevato che oggi è il quarto giorno consecutivo che aerei di paesi amici di Israele conducono lanci di aiuti verso la striscia di Gaza. Finora, ha aggiunto la emittente, quei lanci avevano interessato il sud della Striscia, nell’area compresa fra Khan Yunis e Rafah. Oggi
sono stati lanciati nel settore nord, a Jabalya e presso l’ospedale Indonesia..

Anche la Casa Bianca sta valutando la possibilità di lanciare aiuti a Gaza da aerei  poiché le consegne via terra diventano sempre più difficili. “La situazione è davvero grave.

Abbiamo bisogno di misure estreme come i lanci aerei”, ha detto una fonte ufficiale, citata da media americani.

Tuttavia, ammettono i funzionari, gli aiuti via aerea sono limitati poiché un jet militare può sganciare solo una quantità di rifornimenti equivalente a quella trasportata da uno o due camion.

Quindi possono servire in caso di emergenza ma, sottolineano le fonti, l’unico modo per inviare assistenza a Gaza è via terra.

ANSA

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