CRONACA

20 Marzo manifestazione protesta ANISAP BASILICATA, FEDERBIOLOGI E FEDERLAB

In vista dell’imminente applicazione del Decreto del Ministero della Salute del 23/06/2023 – sulle Tariffe prestazioni specialistiche ambulatoriali – ANISAP BASILICATA, FEDERBIOLOGI E FEDERLAB, associazioni di strutture ambulatoriali private che annoverano la quasi totalità dei laboratori di analisi privati/accreditati e contrattualizzati della Regione, oltre che strutture della diagnostica per immagini e ambulatori, parteciperanno alla manifestazione nazionale di Roma organizzata per mercoledì 20 marzo dalle associazioni di categoria più rappresentative e annunciano che numerose strutture, tra le quali quelle di laboratorio, anche in Basilicata chiuderanno per la giornata del 20 marzo.

Intanto, il presidente di Anisap Basilicata Roberto Cicchetti a nome dei colleghi di Federbiologi e Federlab in una lettera al Presidente Bardi, all’Assessore alla Salute Fanelli e al direttore generale del Dipartimento Salute Mancini ha chiesto un incontro urgente per un utile confronto sul tema al fine di individuare una soluzione condivisa a tutela dell’interesse della Regione Basilicata, dei cittadini e delle strutture sanitarie

Nella lettera le tre associazioni segnalano che, a seguito della applicazione del decreto, si avranno, inevitabilmente, conseguenze pesantissime a carico delle imprese sanitarie e cittadini lucani, mettendo a forte rischio la qualità dei servizi sanitari.

Il Decreto, già approvato dalla Regione con DGR 906 del 22/12/2023, relativo alla “Definizione delle tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica”, il cui nomenclatore è stato definito ed approvato con DD del 12/02/2024, allo stato, troverà applicazione a partire dal 01/04/2024 in Basilicata.

Si ricorda che, la Regione Basilicata, ha approvato ed applicato, non più tardi di tre anni fa (2021), il cosiddetto Tariffario Balduzzi (DM 18/10/2012) delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, a sostituzione del Tariffario Regionale.

E’ più che noto, che tale tariffario (cd Balduzzi) – si legge ancora nella lettera – già oggi risulta penalizzante per le strutture ambulatoriali, ed in particolare per le strutture di laboratorio, le quali hanno subito una penalizzazione tariffaria media del 40% rispetto al Tariffario Regionale.

Il Nuovo Nomenclatore Tariffario, come da DM del 23/06/2023, contiene, come se non bastasse, un irrazionale ribasso ulteriore delle tariffe, soprattutto di laboratorio, che si attesta a -30% (dato medio con punte del -40%) rispetto al Tariffario Balduzzi, quest’ultimo risalente al 2012 ovvero a 12 anni fa. Il Governo Regionale, secondo quanto risulta dai provvedimenti adottati, a partire dal 01/04/2024, opererà il secondo taglio tariffario in tre anni.

Pertanto le Associazioni comunicano che le strutture ambulatoriali che operano in regime di accreditamento con il SSR, si troveranno nella condizione di non poter sostenere il ruolo di erogatori di prestazioni con evidenti e insormontabili problemi gestionali, che si rifletteranno sulla possibilità del cittadino lucano di fruire di servizi sanitari e sulla forza lavoro.

Le motivazioni di ciò sono quanto mai comprensibili per il fatto che non sarebbero coperti i costi di produzione, in considerazione del fatto che gli stessi hanno subito una forte impennata negli ultimi anni postcovid. Basti pensare all’aumento del costo delle materie prime, dell’energia, del lavoro e dell’innovazione tecnologica.

Tanto più in Basilicata dove non vi è possibilità di fare economie di scala e massa critica. Inoltre la applicazione del Nuovo Nomenclatore Tariffario risulterebbe diseconomico anche per i laboratori delle strutture pubbliche, che vedrebbero aumentare vertiginosamente i costi di gestione in relazione agli incassi estremamente ridotti derivanti dal ticket.

Quest’ultima considerazione è suffragata dalla evidenza che Regioni come la Lombardia, l’Emilia Romagna, la Toscana hanno deliberato autonomamente tariffari regionali “modificati” anche a seguito di studi sui costi di produzione.

Pertanto, dato l’elevato grado di criticità le Associazioni, che già hanno chiesto in data 20/02/2024 un incontro rinnovano la richiesta che, con la massima urgenza, la Regione differisca i termini previsti per l’applicazione del provvedimento e costituisca, nelle more, un tavolo di confronto sul tema, al fine di individuare misure compensative a tutela dell’interesse della Regione Basilicata, dei cittadini e delle strutture sanitarie.

I Presidenti delle Associazioni evidenziano che, “oltre all’enorme problematica derivante dalle riduzioni tariffarie, ci saranno grossi problemi di carattere operativo sia per le strutture pubbliche che per quelle private accreditate in quanto si dovranno applicare due Nomenclatori  diversi, nell’arco temporale del 2024, a seconda della data della ricetta.

Questo complica di molto le procedure di accettazione delle richieste per cui si verificheranno enormi disservizi a carico del cittadino. Non si sottovaluti che le strutture non sono preparate dal punto di vista gestionale e informatico, non avendo ricevuto, ad oggi alcuna indicazione operativa e  procedurale in merito”.

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