‘Homo Deus’ tema Festival creatività contemporanea a Parma
Dal 6/4 cinque mostre in dialogo con chiese e palazzi storici
Alla sua ottava edizione, Parma 360 Festival della creatività contemporanea dal tema ‘Homo Deus’ ospita una rassegna artistica che riflette in modalità artistica sulle sfide dell’umanità XXI secolo, dalla robotica alla biotecnologia, dalla ingegneria genetica all’Intelligenza Artificiale.
L’evento curato da Chiara Canali, Camilla Mineo e Silvano Orlandini, in programma dal 6 aprile al 19 maggio 2024, con il contributo del Comune di Parma e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, ha in esposizione opere di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei, con cinque luoghi della città che dialogano con pittura, scultura, illustrazione, arte digitale e nuovi media.
A Palazzo Pigorini, edificio settecentesco in Strada della Repubblica 29/a, si trova la mostra ‘Survival’ di Piero Gilardi, un omaggio al maestro di Arte Povera, recentemente scomparso, fra modernità ed ecologia, attento alle trasformazioni culturali e quotidiane dell’umanità.
Nello stesso luogo anche la collettiva ‘L’opera d’arte nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale’, a cura di Chiara Canali, Rebecca Pedrazzi e Davide Sarchioni, la prima di artisti italiani sulla tema dell’IA e la riproducibilità tecnica dell’arte. Una ventina di pionieri del digitale o AI artists di nuova generazione affrontano temi come la natura, la botanica, l’ambiente, ma anche l’uomo, l’umanità, le comunità, le città, i monumenti, le macchine, i sogni, le mitologie.
I lavori sono plasmati e trasformati attraverso l’impiego delle GAN, degli algoritmi e delle AI Generative, tra arte elettronica, glitch art, realtà aumentata, realtà virtuale e altre forme espressive dell’era digitale.
I protagonisti sono Antonio Barbieri, Domenico Barra, Davide Maria Coltro, Andrea Crespi, Giuliana Cunéaz, Debora Hirsch, Nick Landucci, Giuseppe Lo Schiavo, Manuel Macadamia, Vincenzo Marsiglia, Mauro Martino, Angelo Demitri Morandini, Max Papeschi con Michele Ronchetti, Chiara Passa, Giuseppe Ragazzini, Martin Romeo, Svccy.
Una seconda sezione espositiva sull’arte digitale viene allestita presso il Torrione Visconteo, torre medievale sita in via dei Farnese 23, con video-installazioni site-specific ed immersive degli artisti Luca Pozzi, Kamilia Kard e Lino Strangis.
Emanuele Giannelli, uno dei più celebri scultori contemporanei, è il protagonista della mostra ‘Humanoid’, a cura di Camilla Mineo, presso la Chiesa sconsacrata di San Ludovico (Galleria San Ludovico in Borgo del Parmigianino 2/a) dove quaranta opere di grandi dimensioni roflettono sull’uomo contemporaneamente primitivo e futuristico, umano e non umano, in bilico fra uno stato primigenio e un futuro incerto e globalizzato.
I corpi umani sono modellati come fossero entità ibride, dotate di protesi tecnologiche, un universo immaginato al passo con il progresso tecnologico e l’intelligenza artificiale che stanno rivoluzionato e mettendo in crisi i più fondanti concetti identitari.
‘The Space Between’ presso il Laboratorio del Complesso di San Paolo vede esposti i lavori di quattro grandi illustratori contemporanei che per la prima volta dialogano tra loro: Emiliano Ponzi, Bianca Bagnarelli, Antonio Pronostico e Manfredi Ciminale.
Il ruolo dell’illustratore diventa quello di un narratore silenzioso, un artigiano del disegno che suggerisce di fermarsi e di soffermarsi per qualche secondo su di un’immagine e scovarne il senso profondo.
Ponzi è uno degli autori italiani contemporanei più affermati a livello internazionale che lavora in tecnica digitale, in un movimento quasi cinematografico. Una dei grandi talenti emergenti dell’illustrazione e del fumetto italiano è Bianca Bagnarelli, influenzata dal fumetto americano contemporaneo e da una sensibilità artistica elevata, super richiesta da riviste come The New York Times e The NewYorker.
Autore di libri, Antonio Pronostico è una delle matite più interessanti ed originali degli ultimi anni, tra illustrazione e fumetto, talvolta con l’acrilico. Infine, nel lavoro di Manfredi Ciminale si riconoscono influenze provenienti da diverse epoche storiche e da diversi stili, con la questione ambientale al primo posto.
Il Festival si allarga poi alla città intera attraverso un Circuito Off, organizzato grazie al contributo dell’Assessorato alla Rigenerazione Urbana e Attività economiche, per far vivere in modo nuovo gli spazi della città di Parma e promuovere la cultura artistica del territorio, attraverso percorsi ramificati nel centro storico.