La Pfm a Catanzaro, 45 anni dopo lo storico tour con De Andrè
"Sould out" per il concerto della storica band al Politeama
“Siamo tutti orfani di Fabrizio De Andrè”.
La frase di uno spettatore all’uscita dal teatro Politeama di Catanzaro ben sintetizza il senso dello spettacolo “PFM canta De André Anniversary”, tour che rende omaggio al sodalizio tra la famosa “prog band” ed il cantautore genovese, che celebra in questo 2024 il suo quarantacinquesimo anniversario.
Uno spettacolo trascinante che nel capoluogo calabrese é stato accolto con un “sold out” ed un entusiasmo che ha unito diverse generazioni.
Molti i giovani, infatti, che hanno assistito al concerto, a dimostrazione della popolarità e del vasto seguito che suscitano anche tra le nuove generazioni le esibizioni della PFM, il cui successo sembra davvero senza tempo.
Per rinnovare l’abbraccio fra il rock e la poesia, alla scaletta originale sono stati aggiunti brani, completamente rivisitati, tratti da “La buona Novella”, uno degli album più famosi di Faber.
Sul palco i componenti storici del gruppo, Franz Di Cioccio e Patrick Djivas, e, come ospiti, il tastierista Flavio Premoli, a lungo anche lui componente della band; Michele Ascolese, che fu tra i chitarristi di Faber, e Luca Zabbini, pure lui chitarrista e componente dei “Barock Project”, innovatori del rock progressivo.
Franz Di Cioccio, vitalissimo come sempre sul palco e che ha deliziato il pubblico con le sue proverbiali “performance” alla batteria, ha ricordato, nel corso del concerto, “la magia” dell’incontro tra la PFM e Fabrizio
De André e della “fortuna” che ebbe la band nell’incrociarlo lungo il suo percorso artistico. Un incontro da cui trasse un grande beneficio anche lo stesso De André.
Grazie agli arrangiamenti curati dalla PFM, le canzoni di Faber registrarono un rinnovato successo, acquisendo una ritmica estremamente coinvolgente ed accattivante che ancora oggi “cattura” il cuore del pubblico.
Il tour “PFM canta De André Anniversary” é prodotto dalla D&D Concerti ed organizzato in collaborazione con la “Ventidieci” di Vincenzo Berti.
ANSA