Chiorazzo: da Roma la verità sulla sanità lucana, la Regione è a un passo dal commissariamento
Al tavolo sul monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza, la Regione Basilicata non ha portato le coperture per il disavanzo attuale, di 85 milioni di euro. L’iter prevede diffida e invio del commissario, che taglierà ospedali e servizi
Invece di parlare della Basilicata del futuro, come se non avesse governato per cinque anni, Bardi dia una semplice risposta ai lucani: è vero che appena due giorni fa, il 15 aprile, la Regione si è presentata al Ministero della Sanità, al tavolo di monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza, senza atti di copertura finanziaria per 85 milioni di euro di disavanzo?
Se è vero, e purtroppo è vero, siamo al primo passo di un iter che proseguirà con una diffida formale e che porterà di conseguenza al commissariamento della sanità lucana.
Farsi commissariare non è solo una questione di dignità: vuol dire che verrà qualcuno, indicato dal governo nazionale, a tagliare ospedali e servizi con una logica ragionieristica per far quadrare i conti e che non tiene presente esigenze e specificità dei territori.
Il Commissario inoltre non avrà la necessità di tenere conto degli operatori della sanità, delle forze sociali e quelle politiche. Nessuno, dunque, potrà opporsi a un’ulteriore taglio dei servizi e il conseguente, ulteriore, aumento delle liste di attesa per i cittadini e le cittadine della Basilicata.
Il commissariamento va evitato. Per farlo, serve un cambio immediato di governo della Regione. Piero Marrese e la sua squadra di governo si impegnerebbero già dalla settimana prossima a individuare le coperture necessarie a evitare il crollo definitivo della sanità della nostra regione.
I lucani hanno l’occasione, anzi, la necessità di scongiurare questa sciagura col voto del 21 e 22 aprile.