Il Met Gala, la festa dell’anno di New York
Fuori le manifestazioni contro la guerra a Gaza, dentro 400 Vip
La guerra a Gaza arriva a Madison Avenue, ma non ha fermato il Gala del Met. La polizia in assetto antisommossa si e’ schierata per fermare la marcia dei manifestanti che chiedono la fine della guerra a Gaza.
Il 6 maggio la madrina ed eminenza grigia Anna Wintour, direttrice globale di Vogue, e’ arrivata al gala, accompagnata dalla figlia Bee Carrozzini, in un mantello ricamato a motivi floreali in rilievo su un abito tunica bianco di Jonathan Anderson per Loewe, uno degli sponsor della serata.
Il mantello era in linea col tema Garden of Time ispirato a un racconto dark di GJ Ballard e a sua volta legato alla mostra Sleeping Beauties: Reawakening Fashion sulla transitorieta’ della moda che il 10 maggio apre al pubblico.
I fan della serata, accampati da ore all’angolo tra 82 e Madison Avenue, sono stati ‘invitati’ a sgomberare, mentre su Madison la polizia, sul chi vive dopo le proteste degli studenti alla Columbia e Nyu, ha fatto arresti. Il red carpet quest’anno era verde e bianco, un omaggio alla natura che muore e si rigenera e che e’ poi tra le chiavi di lettura della mostra.
Un vero e proprio ‘power cocktail’ di 400 ospiti tra entertainment, moda, politica e business, il Gala e’ una fonte di finanziamento chiave per le casse del Costume Institute (alla Wintour intitolato).
L’anno scorso gli incassi furono 22 milioni di dollari. Quest’anno ogni biglietto e’ costato 75mila dollari, 350mila dollari per aziende o gruppi che hanno deciso di prenotare un tavolo. La festa e’ a inviti e tutti gli ospiti devono essere approvati dalla Wintour (look compreso) per poter entrare.
Ed ecco dunque le due milioni di perle di stagnola per Jennifer Lopez, una delle madrine del Gala e una veterana con 14 volte sul red carpet del Met, che e’ sfilata sul in un vestito nude look di Schiaparelli che ha richiesto 800 ore di lavorazione, al collo una collana Tiffany della nuova collezione Celeste con un diamante da 20 carati. Assente giustificata Rihanna, che di solito arriva in ritardo: si e’ beccata l’influenza.
Mentre Zendaya, un’altra madrina che da cinque anni non si faceva vedere sul red carpet, ha sfoggiato due abiti: la 27enne star di Challengers (sul tappeto rosso anche le sue co-star Josh O’Connor e Mike Faist e il regista Luca Guadagnino) ha prima messo un Martin Margiela di John Galliano basato a sua volta su un Dior 1999 con corredo di uccellini sulla pelle, e poi, a fine red carpet, un altro Galliano nero Victorian Age del 1996 (l’epoca dello stilista da Givenchy) corredato con un cappello di fiori di seta disegnato da Philip Tracy per Alexander McQueen nel 2006.
ANSA