Chico Forti nel carcere di Verona, ha chiesto il permesso per vedere la madre
La richiesta di raggiungere Trento dove vive la donna che ha 96 anni
Chico Forti è arrivato nel carcere di Verona dove sconterà la sua pena.
Il 65enne trentino aveva lasciato stamani l’istituto penitenziario di Rebibbia a Roma dove era stato trasferito ieri subito dopo essere atterrato a Pratica di Mare dove avere trascorso 24 anni in carcere negli Usa.
Appena arrivato, ha inoltrato agli uffici competenti la richiesta per avere un permesso urgente per raggiungere Trento e vedere la madre. La donna, Maria Lonar Forti, ha 96 anni e non vede il figlio dal 2008.
Forti è stato rilasciato dopo 24 anni, dopo una condanna all’ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio del 1998. L’aereo con a bordo Forti è arrivato ieri all’aeroporto militare di Pratica di Mare, ad attenderlo la premier Giorgia Meloni.
“Ho sognato ogni giorno questo momento”, ha detto Chico Forti, intervistato dal Tg1. Chico Forti ha ribadito di ritenersi innocente: “Dovevo dichiararmi colpevole per avere l’estradizione, è l’unico motivo per cui l’ho fatto”, ha detto al Tg1.
“Non vedo l’ora di riabbracciare mia madre”. Queste le prime parole di Chico Forti, appena atterrato, per la madre di 96 anni. Forti è apparso, a chi lo ha visto, visibilmente commosso anche durante l’incontro con la presidente del consiglio Giorgia Meloni che ha ringraziato.
“Faremo un’istanza per avere il permesso per il detenuto di visitare la madre che ha 96 anni e non si può muovere. La mamma, Loner Forti, si trova a Trento e credo non veda il figlio da circa dieci anni”.
A dirlo è l’avvocato Carlo Della Vedova, legale in Italia di Chico Forti. Anche l’aspetto umanitario, ha puntualizzato l’avvocato, ha “accelerato la procedura ed è anche stata considerata dalla Corte di Appello di Trento quando è stata recepita la sentenza americana”.
Chico Forti sarà trasferito nel carcere di Rebibbia. Nel penitenziario romano resterà qualche giorno per poi essere trasferito nel carcere di Verona, forse già lunedì.
Enrico (Chico) Forti ha incontrato la premier Giorgia Meloni che lo scorso marzo in occasione della sua missione negli Stati Uniti aveva ottenuto il consenso al trasferimento del connazionale, ai sensi della Convenzione di Strasburgo.
Da qui è partito l’iter che si è concluso in tempi record mercoledì 15 maggio quando si è svolta l’udienza nella quale Forti ha firmato l’accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia sulla base del diritto italiano. Lo sottolineano fonti di palazzo Chigi.
A Chico Forti sarà notificato l’ordine di esecuzione della pena, firmato dal procuratore generale di Trento.
Una volta risolto il nodo politico nei mesi scorsi, la parte esecutiva è stata di competenza del ministero della Giustizia che, con un lavoro dietro le quinte, ha coordinato le procedure affrontando le questioni tecniche sia sul fronte americano sia italiano.
“Questo è un giorno speciale, è il giorno! Oggi possiamo dire di non aver fatto tutto invano: anche se tante volte abbiamo perso le speranze e sembrava che questo obiettivo non si potesse raggiungere, invece è avvenuto, anche grazie a chi ha gestito bene questo passo importante”.
Così, in un videomessaggio, Gianni Forti, zio di Chico. “Il suo esempio di resistenza, di tenacia ci ha stimolati a tenera alta l’attenzione su di lui, e a far sì che un giorno potesse rimettere il piede nel suo Paese, tra la sua gente”, ha aggiunto.
L’auspicio di familiari e amici è che “questa vicenda che ormai dura da 25 anni si possa velocemente concludere”. Fanno anche presente che “l’intervento del governo Meloni nelle scorse settimane ha dato un’accelerata all’iter”.
“Una buona notizia” quella del ritorno in Italia, sottolinea l’avvocato Carlo Delle Vedove, uno dei legali, parlando con l’ ANSA. “Il trasferimento in Italia di Forti è il completamento di tutte le procedure giudiziarie, intraprese davanti alle autorità degli Usa”, ha aggiunto il legale.
“Con Forti ci siamo sentiti l’ultima volta lunedì, era un po’ ansioso, ci sentivamo tutti i lunedì. Ringraziamo tutte le autorità italiane e americane che hanno seguito il suo caso”, ha concluso Delle Vedove.
“Chico Forti è tornato in Italia. Fiera del lavoro del Governo italiano. Ci tengo a ringraziare nuovamente la diplomazia italiana e le autorità degli Stati Uniti per la loro collaborazione”. Così su fb la premier Giorgia Meloni.
“È un giorno di gioia e di soddisfazione per l’intero Paese: il rientro in Italia di Chico Forti – atteso da anni – è innanzitutto un successo della presidente Giorgia Meloni e uno straordinario traguardo politico e diplomatico, frutto di intensa e proficua collaborazione istituzionale a tutti i livelli.
Essenziali nell’accelerazione delle ultime procedure di consegna – che si sono perfezionate in tempi record dalla formalizzazione del consenso – sono stati anche i colloqui avvenuti a latere del G7 Giustizia la settimana scorsa a Venezia.
Si chiude così un dossier molto complesso, seguito con estrema cura dalle competenti articolazioni ministeriali che desidero ringraziare vivamente: la collaborazione – nel più rigoroso e doveroso riserbo – tra tutte le istituzioni ha consentito il rientro a casa, finalmente, di Chico Forti”.
Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
ANSA