Sanità Lucana: commissariamento, critiche e proposte, un’analisi approfondita
La sanità Lucana è commissariata dallo stesso Bardi il quale tenta manovre spericolate, ma non per celare il disastro sanitario della nostra regione che è evidente, ma per trovare le coperture finanziarie necessarie e non costringere il Ministero della salute a prendere drastici provvedimenti che porterebbero ancora più gravi come il blocco delle assunzioni e i tagli dei servizi sanitari.
La situazione della sanità è l’effetto di quella politica clientelare e assistenziale che è triste eredità del passato, e di coloro i quali si sono resi responsabili per lunghi decenni di una pessima gestione della cosa pubblica, che oggi la sinistra fa finta di dimenticare.
Invece di guardare con preoccupazione o chiedere cosa si sta facendo e quali misure sono messe in atto per tenere sotto controllo la spesa pubblica, forse sarebbe più opportuno suggerire soluzioni e collaborare dietro un tavolo confrontarsi ed individuare soluzioni per sperare in un recupero dei fondi e le redazioni di bilancio consuntivo delle aziende lucane.
È necessario rendersi conto tutti che non è in gioco la politica e i vari partiti in contrapposizioni e scambio di responsabilità causate, ma la salute dei cittadini che devono fare i conti con un territorio molto esteso e con pochi abitanti.
La provincia di Potenza e la provincia più lunga d’Italia, e immaginiamo quanti tempo occorre per raggiungere il crob di Rionero per i malati oncologi, si fa prima arrivare a Napoli nei migliori ospedali. La Regione deve garantire la salute di tutti i Lucani ovunque essi vivano oltre a risolvere l’annoso problema delle liste di attesa che costringono le famiglie a pagare di tasca propria le spese diagnostiche.
Almeno nella Sanità che ha la necessita di essere salvata, mettiamo da parte i partiti, indipendentemente da chi ha responsabilità dirette o chi ha causato questo macello, e pensiamo a garantire la salute anche a quei cittadini che non hanno grosse disponibilità economiche, perché attualmente la mancanza di mezzi finanziari porta anche a rinunciare a curarsi.
Coordinamento Fondazione Fare Futuro. Prof.Giovanni Lonetti