CULTURA E EVENTI

Intervista a Stefano Stefano Gianino, un bravo attore e un grande pensatore di Laura Gorini

Vivere in un mondo in cui vige la regola della sopraffazione sarebbe una grossa sconfitta per il genere umano

 Lo abbiamo ammirato nella seconda stagione della serie internazionale The White Lotus 2 oltre che in svariate altre made in Italy come Makari eVanina. Stiamo parlando del bellissimo e bravissimo Stefano Gianino che abbiamo incontrato per scambiare quattro chiacchiere.

Stefano, ti reca fastidio che molti commentino ancora la tua scena di nudo frontale in The White Lotus 2?
Non ho mai disdegnato i complimenti, anzi mi fa piacere che a distanza di tempo ci siano persone che ne parlino ancora.

La tua famiglia e la tua compagna come hanno commentato il tutto?
È stato accettato credo senza grossi problemi o almeno questo è quello che ho percepito, anzi posso dire di aver percepito anche un sottile orgoglio da parte loro. I commenti li lasciamo al pubblico.

In ogni caso oggigiorno pare che spaventi maggiormente farlo dal punto di vista metaforico, mostrando il proprio cuore e la propria anima. Per quale motivo secondo te?
Credo che sia un retaggio culturale di una cultura “machista” , che fortunatamente, si sta via via svecchiando, una questione di orgoglio, l’uomo vero che non mostra i propri sentimenti per paura di apparire “debole” perdendo così la propria “virilità”. Come dicevo questa paura potrebbe essere dettata dalle dinamiche della società in cui viviamo, vuoi per la nostra componente animale, in cui interviene la dinamica preda/predatore in cui se si mostrano le proprie ferite o debolezze si può facilmente essere identificati come prede, ma questo dovrebbe appartenere solo agli animali appunto. Vivere in un mondo in cui vige la regola della sopraffazione sarebbe una grossa sconfitta per il genere umano.

Come si può capire che la persona che sta innanzi a noi merita di conoscere il nostro vero io?
Secondo me bisognerebbe sempre dare alle persone la possibilità di farci conoscere per quello che siamo, poi si può essere accettati, giudicati, ecc. ma non dovrebbe essere un problema che precluda o privi l’interlocutore di un dialogo profondo. Poi è chiaro che per “stare” in società la maggior parte degli individui pone delle barriere, per svariati motivi.

Credi che sia facile conoscerci davvero? Tu quando hai compreso di che pasta sei davvero fatto?
No non lo è assolutamente, e credo che nel percorso di crescita ogni individuo può scoprire sempre qualcosa di nuovo su di sé : in base alle esperienze che si fanno, alle persone che si conoscono. Quando mi sono compreso io? Quando ho pensato di morire da un giorno all’altro.

Ti è mai capitato di capire, con il trascorrere del tempo, che una persona che pensavi fosse fatta in un modo si è rivelata completamente diversa?
Si, mi è capitato in più di un’occasione, ma tendo sempre a capire per quanto possibile le motivazioni che stanno dietro un comportamento sorprendente di una persona e nella maggior parte dei casi tendo a trovare un nuovo dialogo o almeno ci provo.

La falsità, l’insicurezza e la fragilità, credi che siano in qualche maniera legate da un filo rosso?
Credo di si, ma solo al pensiero di dover spiegare come e perché mi viene il mal di testa.

Stefano domani, come ti vedi tra cinque, dieci e venti anni?
Mi vedo come un vino che più invecchia e più si fa buono!

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