POLITICA

Mattarella ai 160 anni della Croce Rossa: ‘Il volontariato è un orgoglio del nostro Paese’

A Solferino per lui 8mila volontari, cori per il Capo dello Stato: 'Sergio, Sergio, uno di noi'

“Quando si pensa alle tante energie preziose, e ai tanti progetti, che il mondo del volontariato, nella libertà dei diversi soggetti, riesce a mettere in campo, qualcuno obietta che si tratta di supplenza rispetto ad attività che dovrebbero competere alle pubbliche istituzioni, ai vari livelli.

Come se associazioni, movimenti, comunità, enti del terzo settore si occupassero di compiti che non spetterebbero loro ma soltanto per tamponare lacune di servizi pubblici.

Può accadere perché vi è una responsabilità delle istituzioni di assicurare i servizi e di garantire i diritti sanciti dalla Costituzione e dalle leggi.

Una responsabilità che è costante nel tempo e che comprende il compito di rimuovere gli ostacoli che si frappongono a una parità effettiva tra le persone e che non sempre si realizza”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando a Solferino in occasione dei 160 anni della Croce rossa.

“I valori che provengono dall’organizzarsi della società, espressi dal carattere gratuito del volontariato, i valori di solidarietà che soltanto autentiche relazioni umane possono assicurare – ha aggiunto Mattarella –  sono assolutamente irrinunciabili.

Anche in un sistema di welfare opportunamente rinnovato, anche in un Stato talmente ben organizzato e giusto, in grado di assicurare pienezza di diritti a tutti i suoi cittadini, la ricchezza del volontariato avrebbe un ruolo indispensabile, sarebbe preziosa e farebbe la differenza per la qualità della vita”.

“Il volontariato, nelle sue diverse forme, è un orgoglio del nostro Paese. Trasmette energia preziosa.

I valori che esprime sono parte della cultura, e dell’identità stessa, del nostro popolo. Questo è il carattere dell’Italia, ampiamente diffuso nella concreta vita quotidiana ed è quel che la rende, in conformità alla sua storia, un Paese di grande civiltà”.

Il Capo dello Stato, da Solferino, ha voluto lanciare anche un messaggio contro lo sfruttamento illegale del lavoro definendolo un “fenomeno che, con rigore e fermezza, va ovunque contrastato, eliminato totalmente e sanzionato, evitando di fornire l’erronea e inaccettabile impressione che venga tollerato ignorandolo”.

“Contro questi fenomeni – ha aggiunto – risaltano e rassicurano i valori e il messaggio che diffonde la Croce Rossa, Mostrando interpretazione concreta al rispetto della dignità di ogni persona, di solidarietà, di contributo dell’Italia alla crescita civile in ogni luogo e in ogni momento”.

“Contro i valori di solidarietà e di civiltà “stridono – gravi ed estranei – episodi e comportamenti come quello registrato tre giorni addietro, quando un giovane lavoratore immigrato è morto, vedendosi rifiutare soccorso e assistenza, dopo l’ennesimo tragico incidente sul lavoro.

Una forma di lavoro che si manifesta con caratteri disumani e che rientra in un fenomeno – che affiora non di rado – di sfruttamento del lavoro dei più deboli e indifesi, con modalità e condizioni illegali e crudeli” ha concluso Mattarella.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha accesso la fiaccola che a breve, a Solferino, inaugurerà la fiaccolata celebrativa dei 160 anni della Croce rossa Italiana, che arriverà fino a Castiglione delle Stiviere.

Il Capo dello Stato lo ha fatto dal palco delle celebrazioni per i 160 anni dell’organizzazione in piazza Castello a Solferino, mentre i circa 3mila volontari presenti (con altri 5mila dislocati altrove ad assistere dai maxi schermi) scandivano “Sergio, Sergio, uno di noi”.

ANSA

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