POLITICA

Basilicata Centrosinistra: Strappo istituzionale spostare il Consiglio

I Consiglieri regionali di Centrosinistra: “La decisione unilaterale del centrodestra di spostare la seduta del Consiglio regionale al prossimo 5 luglio rappresenta un vero e proprio immotivato strappo istituzionale”

“La decisione unilaterale del centrodestra di spostare la seduta del Consiglio regionale al prossimo 5 luglio rappresenta un vero e proprio immotivato strappo istituzionale.

Evidentemente la sconfitta elettorale di Potenza brucia terribilmente, ma la maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale non è padrona della Basilicata e non si può permettere di procrastinare ulteriormente l’inizio reale della legislatura senza aver avuto neanche l’accortezza di condividerla con l’intero Consiglio regionale”.

E’ la presa di posizione dei Consiglieri di minoranza in Consiglio regionale della Basilicata.

“Il Consiglio regionale – aggiungono – nella sua sovranità, aveva deciso di aggiornarsi a mercoledì 26 giugno. Nessuno, neanche Bardi e tanto meno il consigliere anziano Cupparo, anche se compulsati dalla maggioranza, hanno il potere di sostituirsi alla volontà del Consiglio.

Sono evidenti i problemi di equilibrio politico all’interno della maggioranza che, pertanto, non riesce a trovare la cosiddetta quadra.

Ma restiamo interdetti nel dover assistere impotenti insieme ai lucani di fronte a questo menefreghismo del centrodestra che lascia la Basilicata da oltre tre mesi senza un governo regionale nel pieno delle proprie funzioni ed approva atti dalla dubbia legittimità. Bardi è letteralmente scomparso dalla scena politica lasciando la Basilicata allo sbando.

Un atto di viltà politica ed egoismo politico che non ha precedenti nella storia della Basilicata.

Ci sono emergenze serie nella sanità – concludono – in agricoltura, nell’industria, ed invece assistiamo ad atti di arroganza politica contro le esigenze dei lucani.

Bardi dimostri con i fatti di avere a cuore gli interessi dei lucani e si liberi immediatamente del fardello che lo tiene incatenato alla voracità del centrodestra”.

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