CULTURA E EVENTI

Si avvicina l’asteroide, tra i 10 più grandi del secolo

Ha un diametro di 2,3 km, nessun rischio per il nostro pianeta

E’ previsto per questa sera, alle 22:16 ora italiana, il passaggio ravvicinato dell’asteroide 2011 UL21, tra i dieci più grandi transitati entro i 7,5 milioni di chilometri dalla Terra dal 1900 a oggi.

Nessun pericolo per il nostro Pianeta, solo un grande spettacolo che sarà trasmesso in diretta streaming sul Canale Scienza dell’ANSA a partire dalle 22 grazie ai telescopi robotici del Virtual Telescope Project installati a Manciano, vicino Grosseto.

“Grazie alla purezza del cielo stellato più libero da inquinamento luminoso di tutta l’Italia peninsulare, saremo in grado di riprendere l’asteroide che, da un punto di vista geometrico, sarà visibile anche se le condizioni ideali per l’osservazione si avranno a partire da domani, 28 giugno”, afferma l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope.

L’asteroide 2011 UL21, scoperto il 17 ottobre 2011 dalla Catalina Sky Survey, ha un diametro di 2.310 metri ed è più grande del 99% di tutti gli oggetti vicini alla Terra (Neo) conosciuti.

Tuttavia non si avvicinerà troppo al nostro pianeta: passerà a 6,6 milioni di chilometri di distanza, 17 volte più lontano della Luna.

L’evento è comunque da non perdere, come rileva Masi. “Analizzando la lista dei passaggi ravvicinati da parte di questi corpi, resa disponibile dal Center for Near Earth Object Studies (Cneos) del Jet Propulsion Laboratory, si può concludere che, dopo questo rendez-vous, 2011 UL21 sarà tra i primi dieci asteroidi più grandi in assoluto transitati entro 7,5 milioni di chilometri dalla Terra dal 1 gennaio 1900 a oggi”.

Più piccolo ma altrettanto spettacolare sarà invece l’asteroide 2024 MK che saluterà la Terra il 29 giugno alle 15:46 ora italiana: con un diametro compreso tra 120 e 260 metri, passerà a 290.000 chilometri dal nostro pianeta (circa il 75% della distanza Terra-Luna) “diventando uno degli oggetti più luminosi del suo genere mai visti nella storia recente”, conclude Masi.

ANSA

 

 

 

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