POLITICA

Le Figaro: ‘Meloni vuole stravolgere gli equilibri dell’Ue’

Ft: 'Per von der Leyen non sarà una passeggiata'. El Pais: 'Via libera alle nomine nonostante la rabbia della premier italiana'

Prima pagina del quotidiano francese Le Figaro dedicata quasi interamente a Giorgia Meloni a due giorni dalle elezioni legislative francesi.

Il tema è la battaglia per i top jobs a Bruxelles e il titolo di apertura su tutta la prima pagina è “Meloni vuole stravolgere gli equilibri politici dell’Ue”.

“Emarginata nelle discussioni sull’attribuzione di posti chiave a Bruxelles, la dirigente nazionalista italiana ne fa un caso di classica ‘oligarchia’ europea che confischerebbe il potere”, scrive il quotidiano.

In basso, sempre in prima pagina, l’editoriale “Circolo chiuso europeo”: in Europa – si legge – “gli elettori hanno chiaramente fatto pesare l’Europa più a destra, il progresso dei conservatori del Partito popolare (Ppe) è accompagnato da una forte crescita dei sovranisti, corollario di un netto ripiegamento dei centristi di Renew.

Da allora, qualcosa è cambiato a Bruxelles? Non si direbbe. Quelli che controllano le leve del potere hanno continuato i loro piccoli aggiustamenti, con la forza dell’abitudine.

Si sono messi d’accordo fra loro per rinnovare il mandato della cristiano-democratica tedesca Ursula von der Leyen alla Commissione, nominare l’ex primo ministro socialista portoghese Antonio Costa alla guida del Consiglio e la centrista estone Kaja Kallas a quella della diplomazia comune.

Dopo tutto, hanno le maggioranze necessarie in Consiglio e in Parlamento per farlo. Ma una guastafeste, l’italiana Giorgia Meloni, denuncia il circolo chiuso di un”oligarchia’ che si spartisce le prebende prima di aver definito le priorità”.

“La presidente del Consiglio italiano – scrive ancora Le Figaro nell’editoriale – vuole avere voce in capitolo, ritenendo di rappresentare una corrente, certo disunita, ma che sta crescendo.

Il ‘regalo’ di una vicepresidenza esecutiva della Commissione non basterà certamente ad ammansire colei che conta circa il doppio di eurodeputati a Strasburgo rispetto ad Emmanuel Macron.

Senza attendere il Rassemblement National in Francia, o FPO in Austria, Meloni segnala all’Europa che deve fare i conti con forze politiche decise a stravolgere il gioco”.

Ft: dopo Meloni per von der Leyen non sarà una passeggiata

 “È venuta, ha visto, si è astenuta. Giorgia Meloni è arrivata ieri a Bruxelles per cercare di far sentire la sua influenza. Il capo dell’estrema destra europea ha ricordato a Ursula von der Leyen che un secondo mandato alla guida della Commissione europea non sarà una passeggiata”.

Lo scrive il Financial Times nella newsletter Europe Express, all’indomani del Consiglio Europeo al quale la presidente del Consiglio Meloni si è astenuta sulla proposta di confermare von der Leyen all’esecutivo comunitario.

“Ora dovrà ottenere la maggioranza dei 720 voti del Parlamento europeo per avere un secondo mandato – scrive l’Ft di von der Leyen -. Lo sgarbo di Meloni è la sfida più significativa alla leadership di von der Leyen.

Non solo l’Italia è il terzo stato membro più grande e uno dei suoi sei membri fondatori, ma Meloni è anche a capo del terzo blocco politico più grande del parlamento. L’oppositore seriale Orbán può essere liquidato con un gesto della mano; Meloni è importante”.

“Ora è al parlamento che si rivolge tutta l’attenzione di von der Leyen . Le servono 361 voti per restare in carica per altri cinque anni.

La sua coalizione centrista (quella che ha deciso di escludere Meloni dalle trattative per il posto di lavoro piuttosto che contattarla) ha 399 membri.

Ma si prevede che molti membri voteranno contro di lei durante lo scrutinio segreto previsto per la settimana del 15 luglio; anzi, alcuni hanno già detto che lo faranno.

Fino a ieri, la maggior parte degli osservatori aveva ipotizzato che il cuscinetto di von der Leyen risiedesse in un accordo informale con i Verdi e i loro 54 seggi, oppure con i 24 seggi detenuti da Fratelli d’Italia di Meloni.

In effetti, negli ultimi 18 mesi von der Leyen ha fatto di tutto per costruire ponti con Meloni, nonostante le loro divergenti opinioni politiche. Vedeva la collaborazione come più produttiva del conflitto e capiva il valore del peso politico dell’italiano. Ma questo mese qualcosa si è spezzato”.

El Pais: ‘Via libera a nomine Ue nonostante la rabbia di Meloni’

 “Il dramma italiano non è finito in tragedia. Nonostante le perplessità e la rabbia della prima ministra d’Italia, l’esponente dell’estrema destra Giorgia Meloni, che da giorni inveisce contro il processo negoziale, i Ventisette hanno dato giovedì via libera alle nomine ai vertici della Ue”.

E’ l’incipit della corrispondenza da Bruxelles pubblicata oggi dal quotidiano spagnolo El Pais, del gruppo Prisa, che dà conto delle nomine di Ursula von de Leyen per un secondo mandato alla presidenza della Commissione Europea, di quella dell’ex primo ministro socialista, Antonio Costa, al vertice del Consiglio europeo e della prima ministra liberale dell’Estonia, Kaja Kallas, a capo della diplomazia europea, “senza l’appoggio di Meloni che si è astenuta nella designazione di Von der Leyen e ha votato contro Kallas e Costa”.

La cronaca evidenzia che con i suoi voti contrari a queste ultime nomine, “Meloni si è ribellata al processo di negoziato che ha lasciato fuori la sua famiglia ultras europea, Riformisti e Conservatori (Ecr), secondo fonti del governo italiano”.

ANSA

 

Pulsante per tornare all'inizio