LE DANZATRICI en plein air – ultimo fine settimana del festival con Lampyris Noctiluca
Finale di programmazione per il Festival di danza contemporanea promosso dalla Compagnia Menhir di Ruvo di Puglia. 15 eventi in 5 giorni, tra cui Lampyris Noctiluca, spettacolo di e con il danzatore con disabilità Aristide Rontini, le anteprime di Fuori Contesto (AB Dance Research) e di Touch Up 4.0 (Arearea) e Melting Pot 0116 con la regia e le coreografie di Roberto Zappalà
Quindici eventi, tra spettacoli, coproduzioni, anteprime e restituzioni di laboratori realizzati con la comunità: si conclude così la programmazione del Festival internazionale di danza contemporanea LE DANZATRICI en plein air, promosso dalla Compagnia Menhir e ospitato nell’ex Convento dei Domenicani di Ruvo di Puglia.
L’ultima settimana di festival si apre eccezionalmente dal mercoledì 3 luglio alle ore 18.00 con la performance Ossimoro, realizzata dai coreografi Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello (Compagnia Adarte) in collaborazione con il Centro Studi_Università della Terza Età e Ruvo – L’albero dei desideri di Ruvo di Puglia.
Tra i momenti maggiormente attesi, giovedì 4 luglio, lo spettacolo Lampyris Noctiluca, della compagnia Nexsus Factory che, nell’ambito della sezione Mitologie, offre spazio ancora una volta alla promozione dell’accessibilità nel mondo della danza.
In scena il danzatore con disabilità Aristide Rontini, autore e interprete dell’opera che, aprendo il campo all’ascolto di risonanze profonde tra la quotidianità e il passato, tra il mondo materiale e una dimensione puramente percettiva, dialoga con l’eredità di Pier Paolo Pasolini. La prospettiva di questo solo fa luce sul corpo come luogo di trasformazione e visioni immaginifiche.
“La sparizione delle lucciole”, evocata da Pasolini nel suo articolo del 1975, è un’immagine che sostiene il processo creativo “da dentro”. Senza apparire metaforicamente nel corpo che si pone all’attenzione degli spettatori, la lucciola pasoliniana rappresenta innanzitutto una postura poetica.
Illuminato da una luce che rinfrange tutte le forme di presenza che il corpo di Rontini è in grado di incarnare, non si pone limite allo sguardo di chi osserva. Il corpo si espone e danza, ponendosi al di fuori di un’univoca lettura.
Lo spettacolo sarò ospitato nella sala conferenze dell’ex Convento dei Domenicani alle 11.30 e sarà replicato nella stessa sede alle ore 18.30.
Nella stessa serata, alle ore 19.00 l’atrio dell’ex Convento ospiterà l’anteprima di Fuori Contesto_site specific, spettacolo selezionato nell’ambito di Giacimenti – Rete italiana per l’emersione dei giovani talenti. Ideato e diretto da Manuela Cirfera, Enrico Frisoni, Leo Schifino per AB Dance Research, Fuoricontesto esplora il rapporto tra movimento e suono e lo spettro tra azione e finzione.
Lo spazio di ambiguità che intercorre tra questi domini viene ricercato con approccio giocoso e stato incantato.
Un’inclinazione a distrarsi, a sorprendersi, a scoprire combinazioni impreviste. In un’ottica a fuoco sulla materia acustica, la voce si staglia come elemento che si sposta dai linguaggi codificati per permettere l’emersione di differenti dinamiche di relazione. Emerge un linguaggio che si svela nel suo farsi mescolando, scomponendo e ricomponendo elementi danzati e gesti comuni.
E ancora, sabato 6 luglio eccezionalmente in Largo Cattedrale (centro storico di Ruvo di Puglia) alle ore 11 andrà in scena la prima nazionale di AURORA come luce, compagna la notte del collettivo Micorrize.
Una performance itinerante site-specific che riunisce una piccola comunità di cittadini viaggiatori attorno ad un cammino che attraverserà il centro, il cuore pulsante della città. AURORA è un cammino nell’ordinario che si fa extra-ordinario, un’occasione per spostare l’asse dello sguardo, per accorgerci di ciò che all’apparenza è minuto, consueto, forse invisibile, ed immaginarlo diverso.
AURORA abita poeticamente lo spazio urbano, invitandoci a sostare, osservare, ascoltare…è una performance composta da diverse stazioni o quadri; si snoda fra strade, slarghi e negozi e, attraverso partiture coreografiche ed installazioni, entra in relazione con la vita dei luoghi restituendone la meraviglia.
Ancora un’anteprima domenica 7 luglio alle ore 19.00 nell’atrio dell’ex Convento dei Domenicani con Touch Up 4.0 della compagnia Arearea per la sezione Giacimenti, anch’esso uno spettacolo selezionato nell’ambito della Rete italiana per l’emersione dei giovani talenti: nella società della quarta rivoluzione industriale il vero comandamento è uno solo: produttività.
Gettato in un mondo apatico e asettico, l’umano è costretto a disumanizzarsi e il tocco che ci permette di entrare in relazione intima con le altre persone diventa in questo luogo un ri-tocco, azione di modifica autonoma che porta i soggetti a ridursi a cosa per eguagliare i ritmi della macchina. L’oppressione della catena di montaggio diventa il confine materiale tra me e chi mi sta davanti.
A seguire, alle 19.20, sarà la volta dell’attesissima compagnia di Roberto Zappalà (Scenario Pubblico Compagnia Zappalà Danza) in co-produzione con la compagnia Menhir, con lo spettacolo Melting Pot 0116. Melting Pot è un lavoro che, come suggerisce il titolo, riunisce in una composizione originale frammenti di diverse creazioni realizzate nel corso del tempo da Roberto Zappalà.
In particolare, sono incluse sequenze da “Mediterraneo l.a.s.d.f” (2001), “24 préludes” (2007), “Instrument 1 <scoprire l’invisibile>” (2007), “Invenzioni a tre voci” (2014), “74bpm” tratto da “I am beautiful” (2016) – tutte produzioni per la sua compagnia – “I’m a good cook. Spaghetti anybody?”, creazione realizzata nel 2004 per la compagnia svedese Norrdans, e “sud-virus”, commissionato dal Goteborg Ballet nel 2011. All’interno di questo intreccio di coreografie che hanno segnato il suo percorso creativo, il coreografo realizzerà una parte inedita, appositamente concepita per questa creazione.
E ancora, durante le cinque giornate finali spettacoli, performance realizzate con le comunità e restituzioni di residenze, per chiudere in grande un Festival che, giunto alla sua quarta edizione, è dedicato al celebre affresco tombale “Le danzatrici di Ruvo di Puglia”, al patrimonio materiale e immateriale archeologico e alle comunità del territorio.
Il progetto LE DANZATRICI en plein air è realizzato dalla Compagnia Menhir con il sostegno di Ministero della Cultura (FNSV 2022-24), della Regione Puglia, del Comune di Ruvo di Puglia e in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese e gode, per questa edizione 2024, del supporto del Ministero dell’Istruzione – Viceministro della Cultura di Cipro a sostegno della co-produzione internazionale SEARCHING FOR EUROPA.