CRONACA

Scampia, due bimbe sono in gravissime condizioni

Prefetto, evacuate 800 persone, 300 minori Ospedale, hanno sette e quattro anni, ricoverate in rianimazione. Gli sfollati: 'Vogliamo una sistemazione vera'

Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale.

È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica.

Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia.

Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale.

Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico.

Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

“In questo momento abbiamo poca acqua, prendete una bottiglietta a famiglia”. Questo l’invito di un operatore della Protezione Civile che ha enormi richieste di bottigliette di acqua sotto i tendoni davanti alla Vela Celeste di Scampia dove ci sono centinaia di abitanti evacuati da stanotte.

Madri di bimbi piccoli, signore anziane. Uno sguardo collettivo della tragedia che circa 800 abitanti dell’edificio stanno vivendo nel caldo di luglio.

“Devono finire i controlli e poi ci faranno tornare dentro”, dice un abitante di Scampia con in braccio una bimba di pochi mesi.

“Stiamo qui ad aspettare che ci trovino una nuova casa”, dice invece a poca distanza un altro residente. Tra i cittadini c’è chi inveisce contro lo Stato, chi urla la propria rabbia. Intanto vengono distribuiti dei panini, ma la situazione resta difficile da vivere nell’attesa di risposte.

I residenti evacuati dalla Vela Celeste “sono circa 800 persone, di cui almeno 300 minori. Nel caso in cui non ci sarà un rientro da parte di tutti, la Protezione Civile Regionale e il Comune di Napoli hanno già individuato delle strutture alloggiative alternative”.

Lo ha detto il prefetto di Napoli Michele di Bari a Scampia, dopo il crollo stanotte di una parte della Vela Celeste. “Stiamo già organizzando – ha spiegato di Bari – tutto ciò che è necessario per l’eventuale alloggio di queste persone. Nel frattempo però devo dire che sono state attivate tutte le misure di carattere sociale per accompagnare queste persone”.

“Da questa notte sono attive le componenti della Protezione Civile per queste emergenze ed è stata portata stamattina la colazione a tutti à- ha spiegato il prefetto – Abbiamo già previsto il pranzo per tutti fra qualche ora e attiveremo un’altra misura che riguarda gli assistenti sociali.

Ci sono 73 disabili in questo immobile, sono tutti seguiti e stiamo seguendo l’evoluzione di questo fenomeno”. Di Bari ha sottolineato che “questa tragedia ha visto sconvolta tutta la città di Napoli, esprimo la mia vicinanza alle famiglie di queste due vittime e gli auguri di pronta guarigione a coloro che sono ancora ricoverati”.

Ha preso parte ai primi sopralluoghi a Scampia, già ieri sera, il sostituto procuratore Antonella Fratello di Napoli che sta indagando, per il momento contro ignoti, sul crollo nella tarda serata di ieri, nella vela celeste. L’ufficio inquirente attende la consegna delle informative con le risultanze dei primi dati tecnici per la formazione delle ipotesi di reato che, verosimilmente, potrebbero essere crollo colposo e omicidio colposo.

Entro stasera tornano in Vela 300 abitanti

Entro stasera 66 alloggi della Vela Celeste di Scampia per circa 300 persone potranno essere rioccupati dai residenti. E’ quanto emerso dalla riunione del Centro coordinamento soccorsi convocato in Prefettura a Napoli. Al momento il prefetto di Napoli, Michele di Bari, e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi si stanno recando a Scampia. Per gli altri 500 sono state individuate soluzioni alternative per ospitarli nelle more delle verifiche sugli appartamenti.

Gli sfollati per protesta occupano alcuni locali dell’Università

Decine di persone che erano state sistemate sotto alle tende in prossimità della Vela Celeste a Scampia hanno occupato per protesta alcuni locali della vicina Università Federico II. A farlo sapere sono gli animatori dello storico comitato ‘Vele di Scampia’.

Lo stesso che negli anni ha interloquito con le istituzioni per risolvere il problema dei residenti dei palazzoni di Scampia. “Chiediamo soluzioni veloci a questo momento di emergenza e decisioni strutturali per l’annoso problema dei residenti delle Vele. Non possiamo stare per strada. Tra di noi ci sono donne, bambini e invalidi. E per ora stiamo bene dove stiamo”, dice un portavoce del comitato.

Testimoni: il crollo a Scampia durante una lite su ballatoio

Secondo alcuni testimoni, il crollo del ballatoio a Scampia sarebbe avvenuto mentre era in corso un litigio, per futili motivi, tra due nuclei familiari. Non si esclude, ma al momento si tratta solo di un’ipotesi, che il peso concentratosi sul ballatoio possa avere contribuito al cedimento della struttura già fatiscente. Al momento la Procura non si pronuncia sulla circostanza.

Gli sfollati: ‘Vogliamo una sistemazione vera’

“Ci sono qui a Scampia le case che hanno sequestrato alla camorra. Perché non ci ospitano in quelle abitazione?”.

Grida uno degli abitanti della Vela Celeste, accampato da stanotte insieme a centinaia di vicini di casa sotto le tende della protezione civile. Sono 50 gli addetti della Protezione in campo per aiutare le persone sgomberate che temono di non poter tornare a dormire nelle proprie case stanotte.

“Ci devono dare una sistemazione – dice una donna – non vogliamo andare nelle scuole o in accampamenti, ci devono trovare una sistemazione vera in albergo perché non faremmo file in scuola davanti ai bagni stanotte. Ci vuole una sistemazione vera”.

C’è tensione all’esterno della Vela Celeste dove ora è stato montato un tendone della Protezione Civile alle spalle del cancello che chiude l’accesso all’edificio, alla cui protezione ci sono ora decine di agenti di polizia e carabinieri. Situazione difficile su cui lavorano anche due psicologi della protezione civile.

“Qui c’è tanta paura e tristezza – spiega li psicologo Ciro Mayol – perché la propria casa è rifugio e luogo di sicurezza dove ti rifugi a fine giornata. Mettere in gioco la casa ti cade la percezione di sicurezza di casa che ti costruisci giorni per giorno”.

ANSA

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