Crisi idrica Basilicata, Viviana Verri (M5S): “Una rete piena di falle”
Stiamo vivendo una crisi idrica senza precedenti. Invasi vuoti, terreni agricoli allo stremo e comuni senz’acqua o costretti a centellinarne l’erogazione.
Eppure la Basilicata produce 650 miliardi di litri di acqua sorgiva ogni anno, ha una capacità di invaso di circa un miliardo di metri cubi tanto da fornire acqua potabile anche alla vicina Puglia.
Allo stesso tempo, però, la rete idrica della Basilicata, sia del potabile che per uso agricolo, ha perdite del 65,5%, come certificato dall’Istat nell’ultimo dato disponibile del 2023 e come riportato pochi mesi fa dai media nazionali, collocando la nostra regione al primo posto in Italia per dispersione idrica.
Se a questo dato si aggiunge che attualmente in Basilicata sono attivi una cinquantina di pozzi petroliferi e che per ogni pozzo petrolifero si consumano 35 milioni di litri di acqua, (https://www.usgs.gov), si comprende benissimo come, di fronte ad un clima sempre più torrido e scarso di precipitazioni come quello che stiamo vivendo, il nostro bene più prezioso e in teoria più abbondante, inizi inevitabilmente a scarseggiare conducendo la nostra Regione in uno stato di preoccupante crisi, non solo idrica, in cui a farne le spese è soprattutto il nostro comparto agrozootecnico.
Recentemente, il Consorzio di Bonifica ha presentato tre progetti di riqualificazione idrica dell’importo complessivo di 43 milioni di euro, finanziati dal Pnrr, ma restano escluse dalle nuove infrastrutture diverse aree di produzioni agricole di qualità. Inoltre, il pieno utilizzo della diga di Monte Cotugno a Senise, che incomprensibilmente lavora a capacità ridotta da una decina di anni, costituirebbe un rimedio per la crisi idrica in atto, con innumerevoli benefici per l’economia agricola lucana.
Per i suddetti motivi è stata depositata un’interrogazione che, oltre a sollecitare un pronto intervento della Giunta e dell’Assessore competente, vuole fare chiarezza sullo stato dell’arte di tutti quegli interventi e soluzioni utili a tutelare le nostre riserve idriche, anche con l’ausilio dei fondi del PNRR; su come si intenda agire per eliminare le numerosissime perdite in rete; se si intendano utilizzare a pieno regime gli invasi presenti sul territorio e se è intenzione di questo governo regionale intervenire per mitigare i disagi e i costi subiti dal comparto agrozootecnico a causa dell’attuale crisi idrica.
L’acqua è il bene più prezioso che la nostra Regione ci offre. Tuteliamolo.