Meloni in Cina riallaccia il dialogo, focus sull’Ucraina
Prima vede i suoi. A Pechino mano nella mano con la figlia
È la sua prima volta in Cina, dopo che l’Italia ha lasciato il nuovo programma della via della Seta.
E arriva mentre la diplomazia di Xi Jinping è molto attiva sui due fronti che più preoccupano il mondo occidentale, la guerra in Ucraina e il conflitto tra Israele e Palestina.
Giorgia Meloni – che prima di partire per una missione che la terrà lontana quasi tutta la settimana da Roma ha visto i suoi – scende la scaletta dell’aereo che l’ha portata a Pechino mano nella mano con la figlia Ginevra.
E con lei andrà anche ai Giochi olimpici di Parigi di rientro da una missione delicata, perché si tratta di riprendere il filo della cooperazione dopo l’addio alla Belt and Road iniziative.
La premier, che aveva ricevuto l’invito da Xi Jinping già nel loro primo faccia a faccia al G20 di Bali del 2022, ha preparato a lungo la missione, che la porterà anche a Shangai, e che conclude un percorso iniziato già lo scorso anno, prima dell’annuncio ufficiale dello stop.
A cercare di appianare le distanze che si sono create con il Dragone si sono presentati già il ministro degli Esteri Antonio Tajani e più di recente, anche il ministro delle Imprese e made in Italy Adolfo Urso. Che il viaggio sia il coronamento di un’intensa interazione istituzionale che ha consentito il rilancio dei principali meccanismi di dialogo strutturato con la Cina – dal Comitato governativo e la Commissione economica mista – lo sottolineano anche fonti italiane, nell’anno in cui ricorre il ventennale del Partenariato strategico globale fra i due Paesi e i 700 anni dalla scomparsa di Marco Polo, ricordato in una mostra inaugurata dalla premier.
Vanno consolidati i rapporti commerciali con il secondo partner extra-Ue dell’Italia, dopo gli Stati Uniti.
Motivo per il quale Meloni, insieme al primo ministro Li Qiang, interverrà alla settima edizione del Business Forum Italia Cina. Con il suo omologo la premier avrà anche un incontro bilaterale, alla Grande sala del popolo, e una cena. Si tratta del primo di una serie di incontri istituzionali con le massime cariche del paese, che sono anche ai vertici del Partito comunista cinese, che vedrà il clou con l’incontro, previsto per lunedì, con il presidente della Repubblica popolare.
Meloni resterà in oriente fino a mercoledì per poi fare un passaggio in Francia a tifare azzurri. Giornate che la terranno lontana dalle fibrillazioni su tanti dossier che hanno segnato i rapporti nella sua maggioranza nelle settimane dopo il voto europeo.
Dalla scelta del nome da indicare come commissario europeo per l’Italia, alla quadra sui vertici della Rai che ancora manca, alla prossima tornata di amministrative, fino al caso di Rossana Natoli (componente della sezione penale del Csm in quota Fdi che ha incontrato, come emerso da una registrazione, una magistrata condannata in primo grado che le chiedeva aiuto) sono molti i file che restano aperti.
Un punto lo ha fatto dopo il Consiglio dei ministri di venerdì e la cabina di regia sulla Zes, quando l’ha raggiunta a Palazzo Chigi il presidente del Senato, Ignazio La Russa, come mostra un video pubblicato dal Fatto Quotidiano, con cui avrebbe avuto un colloquio a due.
Ma nella sede del governo la premier avrebbe incontrato anche i vertici del suo partito – il ministro Francesco Lollobrigida, il responsabile dell’organizzazione di Fdi Giovanni Donzelli e la sorella Arianna, che è capo della segreteria politica e responsabile del tesseramento.
Un pranzo non solo di saluti, secondo quanto riporta il tam tam parlamentare, ma una occasione per tirare le fila, tra le altre cose, sulla Rai dopo le dimissioni della presidente Marinella Soldi.
Il focus sarebbe stato sulle nomine, su cui ancora non ci sarebbe una quadra sugli alleati. Mentre l’idea di una privatizzazione, spuntata da indiscrezioni di stampa, non sarebbe stata oggetto di confronto e non sarebbe allo studio.
Anche se, fanno sapere i meloniani, “non ci sarebbero preclusioni”. Ma “in via del tutto teorica”. Almeno per il momento.
ANSA