CRONACA

L’ultimo abbraccio di Scampia alle tre vittime del crollo, molte le sedie vuote

Iniziati i funerali, prima del rito un momento di preghiera con i familiari. Una donna è stata colta da malore e portata via a braccia

Circa trecento persone, in una piazza allestita per ospitarne fino a duemila, si sono date appuntamento a Scampia per i funerali delle tre vittime del crollo del ballatoio della Vela Celeste di Scampia: Roberto Abbruzzo, 29 anni, Margherita Della Ragione, 35 e Patrizia Della Ragione, 53 anni.

Solo alcune centinaia di persone in piazza Giovanni Paolo II a Scampia, in occasione dei funerali delle tre vittime del crollo. Un dato inferiore alle attese, anche in considerazione dei preparativi predisposti.

Molte le sedie vuote, solo alcune centinaia i presenti sulle duemila presenze massime che erano state preventivate.

Momenti di commozione, oltre allo strazio dei parenti, all’arrivo dei feretri. Una donna è stata colta da malore e portata via a braccia. Le esequie saranno celebrate dall’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, con orario di inizio anticipato alle 9 in considerazione dei disagi legati al caldo di queste ore.

Prima del rito c’è stato un momento di preghiera, alla presenza dei soli familiari delle vittime, nella chiesa della Resurrezione di Scampia. Per l’ultimo saluto alle tre vittime della tragedia di una settimana fa sono state sistemate da Protezione Civile e Croce Rossa duemila sedie oltre ad alcuni gazebo per garantire un riparo dal caldo. A Napoli è stato proclamato il lutto cittadino con bandiere a mezz’asta in tutti i palazzi delle istituzioni.

Il presidente della Regione De Luca, il sindaco di Napoli Manfredi, la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone, il prefetto Michele di Bari l’ex presidente della Camera Roberto Fico tra i rappresentanti delle istituzioni presenti.

Nel crollo del ponte-ballatoio della Vela oltre alle tre vittime sono rimaste ferite altre dodici persone, tra cui sette bambine di età inferiore ai 10 anni.

Quattro i feriti gravi tuttora ricoverati negli ospedali cittadini, due adulti e due minori. Crollo colposo e omicidio colposo le ipotesi di reato dell’indagine aperta dalla Procura di Napoli.

Il vescovo: ‘No a etichette, Scampia risorgerà’

Il crollo alla Vela di Scampia simbolo di un crollo morale da arginare e prevenire in tutte le periferie del Sud.

È il messaggio che l’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, affida all’ omelia pronunciata nel corso delle esequie delle tre vittime del crollo della Vela Celeste di Scampia in corso a Napoli alla presenza di alcune centinaia di persone in piazza Giovanni Paolo II.

“Gli abitanti di Scampia – ha esordito don Mimmo – che per già molto tempo hanno subito etichette mediatiche frettolose e generalizzanti, che hanno tanto lottato per scrollarsi di dosso un’opinione pubblica che legge le situazioni con una superficialità spesso più attratta dalla decadenza del male che dai tanti segni primaverili di riscatto, oggi si ritrovano qui, insieme all’intera città, per piangere Roberto, Patrizia, Margherita e per pregare per la guarigione di Carmela, Martina, Giuseppe, Luisa, Patrizia, Mya, Anna, Greta, Morena Suamy e Annunziata, vittime di un crollo che va ben oltre le macerie di cemento e ferro, assurgendo a simbolo di un crollo sociale che deve essere arginato, prevenuto, evitato, non solo qui ma in tutte le periferie della nostra città, del nostro Sud, della nostra Italia!”

“Periferie -l ‘auspicio dell’arcivescovo – che possono rinascere, che possono diventare simbolo di una resurrezione possibile, come ci insegna proprio la nostra Scampia che, al di là di certe narrazioni parziali e stereotipate, ha saputo sempre rialzarsi, diventando un esempio di autentica resilienza e riscatto, grazie all’onestà e all’impegno di tanti suoi figli e figlie, Chiesa, società civile e istituzioni che, quando si alleano per il bene comune, possono compiere veri e propri miracoli”

Il sindaco Manfredi: ‘Alcune famiglie potrebbero rientrare nelle Vele’

“Dobbiamo valutare se c’è la possibilità del rientro di alcune famiglie nelle Vele. E’ chiaro che dobbiamo pensare ad una prospettiva che sia di medio periodo, in attesa di una sistemazione definitiva nelle case. Abbiamo stanziato fine a fine anno un milione, se serve ci sarà uno stanziamento successivo.

Noi seguiamo le regole della protezione civile, che vengono utilizzate in tutta Italia, quindi a seconda del nucleo familiare e la composizione della presenza di anziani e bambini oppure di persone con disabilità si varia, nel caso di un singolo, da 400 euro o nel caso di una famiglia più articolata, da 900 euro. E’ possibile che alcune famiglie non abbiano più la possibilità di rientrare”.

Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, a margine dei funerali delle tre vittime del crollo nelle Vele di Scampia. “Per quanto riguarda la Vela rossa – ha aggiunto Manfredi – stiamo facendo una valutazione molto dettagliata delle condizioni di sicurezza e in conseguenza del risultato che avremo, decideremo.

Stiamo raccogliendo anche le disponibilità delle sistemazioni alberghiere in maniera tale che poi ci sarà una scelta da parte delle famiglie. Il contributo di autonoma sistemazione non è un contributo all’affitto, non viene rimborsato un contratto d’affitto. Significa che anche la sistemazione presso parenti o famiglie che hanno la disponibilità di accogliere queste persone è compatibile”.

“La situazione dell’Università (dove si sono sistemate provvisoriamente alcune famiglie, ndr) – ha sottolineato il sindaco – va risolta il più presto possibile, dando ovviamente una prospettiva di serenità e di sistemazione dignitosa e decorosa a tutti, mi auguro che nel giro di due settimane si possa risolvere.

Noi dobbiamo dare una prospettiva di dignità, non perseguire gli errori che sono stati fatti per tanti anni mantenendo la precarietà. Tutte quelle che sono le prospettive che sono garantite agli abitanti della Vela celeste verranno garantire agli abitanti delle altre due Vele.

Noi abbiamo una ricognizione dettagliata e ufficiale di chi abita nelle tre Vele che è stata fatta insieme alle varie istituzioni con un tavolo in Prefettura agli inizi del 2023, quindi abbiamo una certezza di chi sono gli aventi diritto”.

Alla domanda di un cronista sulla mancata esecuzione delle ordinanze di sgombero, Manfredi ha risposto: “Bisogna chiederlo a chi c’era nel 2015”.

ANSA

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